00 20/05/2010 21:49
Salutato alla fine degli anni Ottanta come "il maggior pittore realista vivente", Lucian Freud ama mostrare i soggetti ritratti così come sono, con bellezze e imperfezioni e, pur guardando ai modelli del passato, si conferma pienamente "moderno".

Nel 1954, quando espose le sue opere nel Padiglione britannico alla XXVII Biennale di Venezia, Lucian Freud aveva trentadue anni. In confronto con gli altri due espositori, Francis Bacon e Ben Nicholson, era ancora il giovane prodigio, con un nome importante – Sigmund Freud era suo nonno – e virtualmente senza rivali come pittore di preciso dettaglio. In tempo per la Biennale aveva terminato il dipinto di una camera d’albergo di Parigi con sua moglie a letto, triste, e lui in piedi curvo su di lei, intento a fissarsi in mente non solo l’aspetto, ma l’atmosfera del luogo e il senso di un matrimonio fallito.
[Modificato da miguelsonsempermi 20/05/2010 21:50]