00 30/07/2010 18:08
Le storie di “Romanzo Mondiale” non sono quelle di Pelé e Maradona, di Crujiff e Paolo Rossi, di Ronaldo e Zidane. Tutt’altro: sono quelle di uno studente che torna a casa durante il Mondiale per non perdere un esame universitario, di un emigrato che si divide tra calcio e pompe funebri e che vive un'estate da eroe, di un cuoco che vince la più singolare delle scommesse, di uno sceicco che fa annullare un gol con una pazzesca invasione di campo, di un campione di modestia che racconta il “suo” Mondiale trascorso a bordo campo senza giocare nemmeno un minuto...
Vicende divertenti e commoventi, singolari e dolorose, fino ad oggi ignorate da qualsiasi antologia sulla storia del Mondiale.
Con la stessa chiave è stato affrontato “in presa diretta” (in forma di diario di bordo) anche lo storico Mondiale africano terminato appena 20 giorni fa. Un diario che ha trasferito sulle pagine del libro gli appunti di viaggio scritti quotidianamente su un blog (www.romanzomondiale.com).
Gli autori hanno lasciato che a raccontare il Sudafrica fosse soprattutto la gente comune: volontari e autisti di pullman dal passato insospettabile, bodyguard e tagliatrici di diamanti, un famoso telecronista e un vescovo missionario che rischia la vita ogni giorno… Ne vien fuori un altro capitolo straordinario (l’ultimo) di questo romanzo: pagine che raccontano da un lato l’emozione e le speranze di un Paese in festa, dall’altro i dubbi e i timori di un domani da affrontare “a fari spenti” dopo la luce abbagliante e indimenticabile dell’estate 2010.
[Modificato da (SissiM) 30/07/2010 18:09]