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1897 - Il padre, attraverso l’amico pittore, cartellonista, illustratore e scenografo Leopoldo
Metlicovitz (Trieste 1868 – Ponte Lambro (CO) 1944), invia Marcello alle Officine Grafiche Ricordi di
Milano per apprendere il mestiere di “cromista”. Le officine Ricordi rappresentavano la migliore
scuderia litografica italiana, annoverando già numerose agenzie sparse sia in Italia (Milano – Napoli –
Firenze – Roma) che all’estero (Londra – Parigi – Lipsia – New York). I costanti rapporti con l’estero,
tenuti dallo Stabilimento Ricordi sono fonte inesauribile di informazioni e sollecitazioni visive per
Dudovich che avrà così modo di aggiornarsi sulle novità in campo artistico ed editoriale, miscelando le
più varie influenze artistiche internazionali.
Il carattere internazionale delle Officine Grafiche Ricordi si palesa anche nella presenza di artisti
accomunati dalla provenienza estera (Adolfo Hohenstein, Leopoldo Metlicovitz, Aleardo Villa,
Giovanni Mataloni), tutti dotati di spiccata personalità, che crearono nella Ricordi un fertile terreno per
l’attecchire delle novità europee di sigla modernista e che all’interno di una consolidata tradizione di
manifesti ottocenteschi, seppero elaborare innovative formule di comunicazione d’arte visiva
pubblicitaria. Giulio Ricordi, direttore dello stabilimento, comprenderà in breve tempo le capacità e
l’abilità del giovane talento Dudovich e sarà così che da semplice copista e cromista, verrà promosso a
disegnatore autonomo della scuderia.
1898 - Frequenta i corsi di disegno accademico e di studio del nudo presso la “Società Artistica
Patriottica” di Milano e apre uno studio di pittura assieme a Toni Metlicovitz e al pittore greco
Arvanitaki. Inizia a produrre autonomamente le prime opere di grafica pubblicitaria per la Ricordi, ma
anche per altri stabilimenti litografici quali Gualapini, Cantarella e Modiano.
1899/1905 – Proprio nel 1899, anno di svolta del manifesto italiano, Dudovich lascia Milano, pur
continuando il suo rapporto di lavoro con le Officine Grafiche Ricordi, per trasferirsi a Bologna,
accettando l’invito di lavorare presso lo Stabilimento Grafico di Edmondo Chappuis. Al 1899 risalgono
le prime opere autonome complete firmate da Marcello Dudovich. L’artista rimarrà a Bologna per sei
prolifici anni e riceverà da tale città tutti i tributi di riconoscenza già precedentemente raccolti anche a
Milano. In questo periodo Dudovich avrà contatti artistici e storici anche con la città di Firenze, nella
quale da molti anni opera Alfonso Rubbiani e la sua scuola di giovani artisti. Bologna e Firenze saranno
gli ambienti in cui si muoverà Dudovich ed i suoi cartelloni pubblicitari sapranno dare tempestiva
testimonianza di questo momento storico di vita dell’artista. Presso lo Stabilimento bolognese di
Chappuis, Dudovich sperimenterà con successo un nuovo concetto di studio dell’immagine, proiettato
verso l’Europa e la dimensione internazionale dell’Art Nouveau. Lo Stabilimento Chappuis richiama in
città i migliori disegnatori contemporanei e diverrà la fucina degli ingegni della nuova epoca
novecentista. A Bologna si concretizzerà la nascita della rivista “Italia ride”, che come un manifesto di
secessione dichiarerà scopertamente l’insofferenza nei confronti della pittura ufficiale del periodo,
deridendo e smitizzando i filoni decadenti e veristici dell’epoca.