ULTIMO STADIO di A. Sansonetti

Che secondo gli ultras non porterà nessun vantaggio contro i violenti,ma solo una schedatura collettiva che farà piacere alla polizia,alle banche e alle pay-tv.


Genoa - Milan a porte chiuse

"La tessera del tifoso non sarà la tomba del movimento ultras": me lo ripetono in tanti,come un mantra rassicurante. Sono giornalisti,blogger,avvocati.Ma nella vita, da una vita,sono tutti ragazzi di curva. "E' importante continuare a esserci,mi dicono, "Valerio Marchi (sociologo autore di numerosi libri sugli ultras,ndr) poco prima di morire scriveva: "Ci hanno provato in tutti i modi a cacciarci via dagli stadi ma non ci sono mai riusciti e non ci riusciranno mai".

Lorenzo è sarcastico: "Immaginati allora una tessera del ballerino,per arginare le morti in discoteca".Vincenzo riporta un fatto veramente accaduto a Torino: "C'è uno di An che ha già proposto il Daspo (la Diffida Ndr) per le università". Domenico ricorda come allo stadio si elaborino "modelli repressivi da estendere ad altri settori problematici della società.

Sinceramente a me non dà affatto fastidio, tanto schedati lo siamo già dal momento in cui nasciamo, vado allo stadio per vedere la partita, non tiro petardi nè seggiolini e non meno nessuno per cui non ho paura della polizia, spero solo di riceverla in fretta perchè vorrei prenotare i posti per il nuovo stadio e se non l'attivo non posso farlo.

In ogni caso è una tessera che vale anche come abbonamento e carta Visa quindi da tenere ancora con più cura.

L'unico problema è che la mandano per posta e non vorrei riceverla fra 10 anni!!!

A Genova nel 2001 le forze dell'ordine misero in atto pratiche e strumenti "brevettati"contro le curve nel decennio precedente". Matteo mi fa notare che questa tessera "va contro la natura degli ultras,ribelli per natura:è impossibile per un ribelle un discorso di fidelizzazione".

Già,il "ribelle" e la "tessera".Che come un passaporto,deve essere approvato dalla questura(che ha l'ultima parola su chi potrà o non potrà farla).Come una carta di credito prepagata,prevede costi iniziali e per ogni singola operazione. Come una bonus card del supermercato,ti dà vantaggi proporzionati al numero degli acquisti. Questure,banche,supermercati:non proprio l'abitat naturale del "ribelle"

poi c'è il sistema di frequenze Rfid (radio identificazione a distanza)di cui la tessera è dotata,che ne rende tracciabile il possessore nei suoi movimenti in tutto il mondo.Viene usato normalmente per le merci e per il bestiame,ma finora ci sono state forti resistenze in Europa e in Italia -per motivi di privacy-ad usarlo,anche nel caso in cui ci fosse in ballo la lotta al terrorismo.Ora si vuole sperimentarlo sul "tifoso",categoria di "minus habens" affetta da una febbre per i colori della propria squadra che "si intende spremere e reprimere",mi spiega Domenico Mungo,torinese ultras della Fiorentina,nonchè scrittore e direttore di Supertifo,rivista storicadegli ultras italiani che lui intende riportare ai fasti di un tempo. "Spremere perchè la tessera premia più l'attitudine a consumare(la quantità di acquisti) che la fedeltà al club(il numero di partite viste).Reprimere perchè fra Rfid,Pos e potere discrezionale della polizia di decidere chi possa fare la card e chi no,la vita del "tifoso" è tutta tracciata e"bollata".

"Vi dicono che una soluzione così è stata già provata con successo in altri paesi,ma non è vero.Quello che si sta facendo in Italia è senza precedenti",argomenta Lorenzo Contucci,che cura il sito asromaultras.org e come avvocato difende gli ultras di tutta Italia. "In Inghilterra e in Olanda esistono delle membership card che sono emesse dalle società ma non sono sottoposte al controllo della questura".Tutti problemi che finiranno per ricadere anche sui tifosi "normali" con conseguenze ancora difficili da prevedere.

In molti lamentano già da tempo,oltre al prezzo dei biglietti sproporzionato rispetto ai servizi offerti,la crescente difficoltà causata dalle nuove normative nel procacciamento dei tagliandi per una qualsiasi partita.Decidere di andare allo Stadio all'ultimo momento è quasi impossibile.Tentare di andare in gruppo significa perdere ore (spesso di lavoro) per recarsi tutti insieme,con i rispettivi documenti,alla biglietteria e cercare di ottenere posti vicini.La Tessera lascia perplessi un po tutti,visto che non stiamo discutendo nè di una legge nè di un decretolegge:è una circolare amministrativa emanata lo scorso agosto dal Ministro dell'Interno Maroni in cui si dispone alle società di serie A e B e Lega Pro(la vecchia sertie C) di "garantire il rilascio della "tessera del tifoso"".E' un provvedimento che non è mai passato per una votazione in Parlamento.E già nelle righe della stessa circolare si intravede che il carattere di obbligatorietà è perlomeno labile: "I Prefetti della Repubblica,sentiti i Questori,sono invitati ad attuare ogni consentita attività di coordinamento,anche con il coinvolgimento delle società sportive,al fine di promuovere(la tessera ndr).

"E' in pratica un ricatto",attacca Lorenzo,"perchè se le società di calcio non la faranno si ritroveranno lo stadio chiuso da questore e prefetto per motivi di ordine pubblico". Qual'è allora la reazione della galassia ultras,un mondo che Domenico descrive come "sclerotizzato in rivalità decennali,per nulla compatto"? Dopo una lunghissima estate segnata dai comunicati,incontri fra tifoserie e manifestazioni,"tre sono le risposte possibili" spiega Vincenzo Abbatantuono,curatore di ultrasblog.biz nonchè ultras juventino e insegnante di lettere."La prima è quella di contrapporsi radicalmente alle Tessere del tifoso disertando le curve,rimanendo comunque presenti negli antistadi:qualcuno come a Catania,ha deciso adirittura per lo scioglimento del gruppo.Poi c'è la seconda,fare la tessera. Infine c'è la terza,che condivido:non piegarsi ma aggirare la tessera.Andare in trasferta ma non nel settore ospiti,tanto per fare un esempio".

Ma perlomeno questi stadi futuribili,"disinfestati" dagli ultras e popolati da soli "tesserati",ci avvicineranno al tanto agognato modello inglese,quello delle famiglie felici alla stadio? "Bellissimo modello",ironizza Matteo Falcone,che manda avanti dal 2003 insieme ad altri sportpeople.net,fanzine digitale."Prendiamo ad esempio la politica del Chelsea:il biglietto piu popolare costa 70 sterline,circa 85 euri.Moltiplicate il costo per la più risicata delle famiglie,composta da tre persone e potete farvi un'idea precisa di quanto possa essere la loro premura di portare le famiglie allo stadio.Invece è evidente che vogliono trasformare il campo in un privè per la borghesia,costringendo la massa ppolare,che storicamente ha sempre seguito questo sport e ne ha decretato le fortune a starsene a casa e fare l'abbonamento alla pay-tv.Più soldi in diritti televisivi,meno problemi e spese di ordine pubblico:cosa si può pretendere di piu?"

E' tutto vero quello che dicono, senza di loro non ci sarebbero le società di calcio perchè sono loro che riempiono sempre le curve mentre a volte le tribune rimangono con parecchi posti vuoti, ma io forse sono una voce fuori dal coro e mi faccio delle domande: come mai siamo arrivati a questo? di chi è la colpa?

E le risposte sono sempre le stesse, di questi ragazzi senza freno, che se ne infischiano delle conseguenze dei loro gesti.

Nella maggior parte dei casi hanno anche ideologie politiche, di destra o di sinistra, non importa, tanto la stupidità è la stessa.

Sono 43 anni che faccio l'abbonamento allo stadio e non posso fare a meno di confrontare il tifo di tanti anni fa, con quello attuale e sinceramente questo mi fa schifo.

Passano tutto il tempo della partita più ad insultare i tifosi avversari che a inneggiare la loro squadra. Per non parlare degli insulti a polizia e carabinieri o a giocatori di colore, la Juve ne sa qualcosa con Balotelli, non si sa quante multe sono stati obbligati a pagare per questo motivo, senza contare la partita a porte chiuse.

Per cui non provo nessuna comprensione nei confronti di questi ultras che adesso non vogliono essere schedati, mi spiace, ma non è certamente colpa di gente come me che va allo stadio per vedere la partita che si è arrivati a questo punto. E' inammissibile che si ammazzi un poliziotto e che ci siano lanci di seggiolini, di razzi verso i tifosi avversari, che entrino con raggi laser per impedire ai giocatori di tirare i rigori, sono cose che non capisco e che non capirò mai e mi fa rabbia constatare che queste persone sono solo impegnate a piangersi addosso per l'ingiustizia a cui vanno incontro e non facciano invece un esame di coscienza e non si chiedano se effettivamente il loro atteggiamento è da cambiare.

Se io che sono una loro vittima (anche io sono obbligata a fare la tessera, pur non meritandola) non mi lamento e la faccio perchè voglio stare vicina alla mia squadra, non comprendo perchè loro non riescano a capire che è per colpa loro e dei loro beceri atteggiamenti che si è arrivati fino a questo punto.

Se questa tessera servirà (lo spero) da deterrente per evitare future tragedie, ebbene ben venga!

Agli Ultras non piace la tessera del tifoso.non è una novità.Ai loro occhi incarna ciò che combattono:la mercificazione del gioco calcio e la riduzione del tifoso a puro elemento folkloristico.

Il dissenso però è diffuso.Anche gra le forze dell'ordine si levano voci contrarie.Michelangelo Fournier,per anni a capo della celere dell'Olimpico di Roma,ne scrive "come di una iniziativa liberticida che si stempera,spero,nella sua futile comicità".Una carta di credito con dati personali e la foto di chi la possiede,concessa dalla questura,con l'obiettivo dichiarato di rendere più sicuri gli stadi regolementadone l'accesso.

Chi ne contesta l'utilità però basa le sue considerazioni su un trend inequivocabile:la violenza si consuma ormai fuori dagli stadi.Non percependone reali vantaggi per la sicurezza,molti tifosi vedono nella tessera solo una limitazione delle libertà.Se a non poterla ottenere è chi soggetto a Daspo o ha subito condanne per reati da stafio,ovvero chi non può assistere a manifestazioni sportive,sono obbligati ad averla tutti coloro che si vogliono abbonare o seguire la propria squadra in trasferta,nel settore ospiti.

Per i più romantici è la fine dello spontaneismo swl tifo.L'invio della card dopo la richiesta non è immediato:impossibile decidere il giorno stesso se seguire la propria squadra.I benefici poi non sono allettanti:sconti e premi dalle aziende,ingressi privilegiati e la possibilità dichiarata,di andare sempre in trasferta senza incorrere in limitazioni imposte dalle autorità.Banche,istituti finanziari e ditte partner delle società calcistiche non si lamentano.

I primi hanno tra le mani milioni di potenziali nuovi clienti,costretti a comperare una carta prepagata con cui,dal prossimo anno,dovranno acquistare biglietti e abbonamenti.Per le seconde si aprono importanti scenari di marketing.Usare la card consentirà di acquisire informazioni sulle abitudini dei tifosi.Anche le altre carte di credito funzionano nello stesso modo,ma qui il tifoso non può scegliere.

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miguelsonsempermi


14/09/2010 12.30
Chi ne contesta l'utilità però basa le sue considerazioni su un trend inequivocabile:la violenza si consuma ormai fuori dagli stadi.Non percependone reali vantaggi per la sicurezza,molti tifosi vedono nella tessera solo una limitazione delle libertà.Se a non poterla ottenere è chi soggetto a Daspo o ha subito condanne per reati da stafio,ovvero chi non può assistere a manifestazioni sportive,sono obbligati ad averla tutti coloro che si vogliono abbonare o seguire la propria squadra in trasferta,nel settore ospiti.

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Appunto noi tifosi "normali" siamo le vittime di quelli che adesso contestano questa decisione.

No Michele mi permetto di contraddirti, è dal 2006 anno in cui siamo andati in B e abbiamo incominciato a giocare all'Olimpico che sono costretta a subire le intemperanze dei tifosi di parte avversa e dei miei.

Quando parlo di seggiolini e di razzi lo faccio con cognizione di causa visto che ne sono costantemente oggetto e spesso abbiamo dovuto scappare dal nostro posto per evitare di essere colpiti.

Purtroppo io ho il posto vicino al settore ospiti e quindi vedo e subisco tutto. Non per niente nella cartella del campionato, ho fatto i complimenti ai tifosi sampdoriani che unici e soli fin'ora, domenica scorsa non hanno abboccato alle provocazioni dei tifosi..ahimé..della mia squadra ed hanno continuato a fare il tifo per la loro senza mai nemmeno insultarci.

In ogni caso siamo sempre lì, io che ho la coscienza pulita e la fedina penale pure, non ho di questi problemi ho fatto la tessera, pur se obbligata per colpa di altri e continuo ad andare allo stadio.

Punto su cui si è soffermata,in un esposto al Garanteper la Privacy,un associazione di consumatori che contesta l'obbligatorietà del trattamento dei dati personali.Il dissenso si trasforma così,in una protesta concreta che non interessa solo gli Ultras;anche un tifoso "normale" come Valerio Mastrandrea ha dichiarato che non rinnoverà l'abbonamento.

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miguelsonsempermi


14/09/2010 12.42
Punto su cui si è soffermata,in un esposto al Garanteper la Privacy,un associazione di consumatori che contesta l'obbligatorietà del trattamento dei dati personali.Il dissenso si trasforma così,in una protesta concreta che non interessa solo gli Ultras;anche un tifoso "normale" come Valerio Mastrandrea ha dichiarato che non rinnoverà l'abbonamento.

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Per quale squadra tifa?

Michele è indubbio che è una costrizione e che dà fastidio ma come ti dicevo prima noi siamo schedati dal momento in cui nasciamo, quindi non ci vedo poi tanta diversità in questa tessera, ma davvero pensiamo che dal momento in cui nasciamo le questure non vengano messe al corrente? Io sono convinta di sì.