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La Musa Clio

Raffigurata seduta e con una pergamena in mano, Clio rappresentava la Storia.

Clio, la sorella maggiore, la prima fra le muse, riceve dalla madre Mnemosine, personificazione della memoria, il potere di trasmettere il ricordo di fatti e personaggi.

Clio, "Colei che può rendere celebri" è dunque Musa della storia.
Nell'antichità questa musa veniva invocata dai poeti che si accingevano a comporre testi che avrebbero contenuto fatti storici come Stazio che, nella Tebaide (1, 41 e X, 630), la invoca come ispiratrice del suo poema.

Ai giorni nostri è possibile allargare l'interesse della Musa Clio ai saggi, alle recensioni ed ai componimenti che hanno come obiettivo di indagare con rigore, ma anche con obiettività, la Storia e le sue proiezioni.

Della vita mitologica di Clio ci giungono leggende contrastanti riguardanti il fatto che le Muse fossero eternamente vergini e le attribuzioni di maternità di semidei che affollano la mitologia greca e latina.
Una leggenda vuole che Orfeo fosse nato dall'unione tra la musa Clio ed Apollo, il dio della musica.
Un'altra leggenda narra che Giacinto, il bellissimo giovane, fosse figlio di Piero e della musa Clio.