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“Ma a me che mi serve studiare se voglio fare il portiere di una squadra di calcio?”. Il punto era tutto qui. “Posso far soldi e divertirmi”, mi diceva “per me andare ad allenarmi è più importante che sapere la storia o la geografia”. Ed il solo modo per sincronizzarmi con lui era quello di fargli notare che i calciatori più stimati sono anche quelli meno ignoranti. “Vuoi fare la fine di quello che prenotava l’aereo per Atalanta, convinto che fosse una città? O farti prendere in giro come a Schillaci, che sapeva solo ringraziare il mister? Se ti intervistano non è meglio che sembri uno come Del Piero, che almeno due parole di senso compiuto le sa mettere in fila? O ti devono prendere per i fondelli come a Totti con le barzellette sceme?”. E solo così lo convincevo…almeno fino a quando scoccava l’ora dell’allenamento. Da quel momento in poi non c’era verso…doveva andar via, compiti o non compiti