00 19/08/2011 20:56
Qualcuno dei tuoi casini lo scontiamo ancora oggi. Ci pensavo stamattina, quando mi hanno detto, con colpevole ritardo, che non c’eri più. Dopo morti, si sa, si diventa tutti buoni e santi. Nel tuo caso, almeno per certe cose non era possibile. Io per esempio non riesco a dimenticare che per colpa di un tuo mezzo imbroglio sono stata a lungo ai ferri corti con tua figlia, quella della mia età, quella con cui sono cresciuta, e con cui ho condiviso l’adolescenza. Poi, per colpa di una stanza che tu hai “trafugato” durante un atto notarile non troppo corretto, abbiamo finito per litigare e non parlarci per tanto tempo. Cose che capitano nella vita. Se mi metto nei tuoi panni però ti capisco. Non è stato facile assicurare la sicurezza economica ad una famiglia grande come la tua. Tanto più per te che col lavoro hai sempre avuto un rapporto altalenante. Sgomitavi? Certo. Se era quello che serviva ai tuoi lo avresti fatto anche mille volte. Non era corretto. Ha creato tante tensioni. Ma non riesco a darti torto. Solo che in questo caso la lezione la applico al contrario. E le persone per me conteranno sempre più di una proprietà immobiliare. Fosse pure la reggia di Versailles, per me non vale nulla se la confronto ad un abbraccio con tua figlia. Anche quello, doloroso, che ci siamo scambiate questo pomeriggio