miguel

Non studiate!

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  • (SissiM)
    00 02/09/2011 22:04
    Ho letto questo editoriale su Repubblica, firmata da Ilvio Diamanti
    Mi sembra molto vero, e penso che sarebbe bello discuterne insieme
    Ve lo propongo!


    CARI RAGAZZI, cari giovani: non studiate! Soprattutto, non nella scuola pubblica. Ve lo dice uno che ha sempre studiato e studia da sempre. Che senza studiare non saprebbe che fare. Che a scuola si sente a casa propria.

    Ascoltatemi: non studiate. Non nella scuola pubblica, comunque. Non vi garantisce un lavoro, né un reddito. Allunga la vostra precarietà. La vostra dipendenza dalla famiglia. Non vi garantisce prestigio sociale. Vi pare che i vostri maestri e i vostri professori ne abbiano? Meritano il vostro rispetto, la vostra deferenza? I vostri genitori li considerano “classe dirigente”? Difficile.

    Qualsiasi libero professionista, commerciante, artigiano, non dico imprenditore, guadagna più di loro. E poi vi pare che godano di considerazione sociale? I ministri li definiscono fannulloni. Il governo una categoria da “tagliare”. Ed effettivamente “tagliata”, dal punto di vista degli organici, degli stipendi, dei fondi per l’attività ordinaria e per la ricerca.
  • (SissiM)
    00 02/09/2011 22:05
    E, poi, che cosa hanno da insegnare ancora? Oggi la “cultura” passa tutta attraverso Internet e i New media. A proposito dei quali, voi, ragazzi, ne sapete molto più di loro. Perché voi siete, in larga parte e in larga misura, “nativi digitali”, mentre loro (noi), gli insegnanti, i professori, di “digitali”, spesso, hanno solo le impronte. E poi quanti di voi e dei vostri genitori ne accettano i giudizi? Quanti di voi e dei vostri genitori, quando si tratta di
    giudizi – e di voti – negativi, non li considerano pre-giudizi, viziati da malanimo?

    Per cui, cari ragazzi, non studiate! Non andate a scuola. In quella pubblica almeno. Non avete nulla da imparare e neppure da ottenere. Per il titolo di studio, basta poco. Un istituto privato che vi faccia ottenere in poco tempo e con poco sforzo, un diploma, perfino una laurea. Restandovene tranquillamente a casa vostra. Tanto non vi servirà a molto. Per fare il precario, la velina o il tronista non sono richiesti titoli di studio. Per avere una retribuzione alta e magari una pensione sicura a 25 anni: basta andare in Parlamento o in Regione. Basta essere figli o parenti di un parlamentare o di un uomo politico. Uno di quelli che sparano sulla scuola, sulla cultura e sullo Stato. Sul Pubblico. Sui privilegi della Casta. (Cioè: degli altri). L’Istruzione, la Cultura, a questo fine, non servono.
    [Modificato da (SissiM) 02/09/2011 22:05]
  • (SissiM)
    00 02/09/2011 22:06
    Non studiate, ragazzi. Non andate a scuola. Tanto meno in quella pubblica. Anni buttati. Non vi serviranno neppure a maturare anzianità di servizio, in vista della pensione. Che, d’altronde, non riuscirete mai ad avere. Perché la vostra generazione è destinata a un presente lavorativo incerto e a un futuro certamente senza pensione. Gli anni passati a studiare all’università. Scordateveli. Non riuscirete a utilizzarli per la vostra anzianità. Il governo li considera, comunque, “inutili”. Tanto più come incentivo. A studiare.

    Per cui, cari ragazzi, non studiate. Se necessario, fingete, visto che, comunque, è meglio studiare che andare a lavorare, quando il lavoro non c’è. E se c’è, è intermittente, temporaneo. Precario. Ma, se potete, guardate i maestri e i professori con indulgenza. Sono una categoria residua (e “protetta”). Una specie in via d’estinzione, mal sopportata. Sopravvissuta a un’era ormai passata. Quando la scuola e la cultura servivano. Erano fattori di prestigio.

    Oggi non è più così. I Professori: verranno aboliti per legge, insieme alla Scuola. D’altronde, studiare non serve. E la cultura vi creerà più guai che vantaggi. Perché la cultura rende liberi, critici e consapevoli. Ma oggi non conviene. Si tratta di vizi insopportabili. Cari ragazzi, ascoltatemi: meglio furbi che colti!
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    rigadina
    Post: 1.763
    Sesso: Femminile
    00 02/09/2011 22:25
    Quanta amarezza! Ma non ha neppure torto, purtroppo, dice solamente grandi verità.

    Il mio esempio? Ho due figli: uno, il più grande, adorava studiare per cui ha fatto il liceo classico e l'università scegliendo quanto di più inutile, anche se meravigliosamente bello, potesse esserci: lettere e filosofia.

    A che può servire codesta laurea? Risultato? Fa il cuoco in un ristorante, perchè fortunatamente, da quando faceva il liceo ha sempre voluto essere indipendente e quindi andava ad aiutare un suo amico in un ristorante dove ha imparato a cucinare benissimo, per sua fortuna.

    Il secondo figlio invece si fa venire l'orticaria ogni volta che si pronuncia la parola scuola, ha fatto un anno di alberghiero, ha imparato a cucinare ed ha trovato subito lavoro, fa il cuoco da sette anni.

    Quindi a cosa serve studiare?

    Però, però.... Quanto è bello sentir parlare una persona istruita, che si informa di tutto e sa quello che dice.

    No, studiare serve ancora, se non altro per sperare di migliorare.


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  • (SissiM)
    00 02/09/2011 22:34
    Studiare serve sopratutto per "smontare" la realtà, per allenare lo spirito critico, e non farsi prendere in giro
    Sarà per quello che stanno smontando pezzo a pezzo la scuola pubblica
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    rigadina
    Post: 1.763
    Sesso: Femminile
    00 02/09/2011 22:53

    (SissiM)


    02/09/2011 22.34
    Studiare serve sopratutto per "smontare" la realtà, per allenare lo spirito critico, e non farsi prendere in giro
    Sarà per quello che stanno smontando pezzo a pezzo la scuola pubblica



    Vero, ma ogni prof. o maestro che si rispetti, può continuare ad insegnare al meglio nonostante le becere direttive. I programmi si possono ampliare comunque. Conosco una maestra delle elementari che nonostante l'abolizione degli esami in quinta lei continua a farli, per gioco quasi, con i suoi alunni, per prepararli al meglio alle medie e i suoi alunni mantengono i rapporti con lei e anche a distanza di anni non la dimenticano.


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