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Contest introspettivo: pensieri, emozioni e sensazioni

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2024 17:31
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Giudice*****
29/04/2024 16:40
 
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OTTAVO POSTO



Titolo: La dolce poesia di pace
Autore: peralis
Elementi scelti:
• Pensiero: 7 → Ho questa inquietante sensazione che qualcuno mi stia osservando e che le cose non siano realmente come sembrano
• Situazione: 8 → Sto camminando da solo lungo un sentiero immerso nei prati
• Sensi: vista, udito e tatto

VALUTAZIONE DI INKY_CLOUDS


Scrittura: 4/10

Grammatica: 1/3
Mi spiace davvero moltissimo dare un punteggio così basso, ma in tutto il testo non c’è quasi una riga che non contenga un errore o un refuso. Spero vivamente che questo punteggio non venga visto come un attacco personale (non è assolutamente questa l’intenzione) ma come una semplice valutazione data alla grammatica. Di seguito riporto gli errori trovati.
Prima di tutto la punteggiatura: nel corso del testo ho trovato mancassero diverse virgole e diversi punti, inoltre manca lo spazio dopo i punti di sospensione. Segnalo anche che spesso la d eufonica è stata utilizzata dove non necessario (andrebbe usata solo quando la parola seguente inizia con la stessa lettera della congiunzione; ad esempio: “tigri ed elefanti” e non “tigri ed uccelli”).
Ho notato moltissimi refusi, di seguito segnalo quelli che ho notato: “mie (miei) occhi”, “le sua (sue) labbra”, “I mie (miei) vestiti”, “Di nuove (nuovo) sento mille occhi”, “le tue mani su i (sui) mie (miei) fianchi”, “Sangue…si (sì), sangue”, “Ho un gusto in bocca…il gusto di (del) ferro.”, “mi lasco (lascio)”, “quello che un tempo mi faceva soffrire e (è) ora svanito”.
“Non c’è nessuno intorno a me ma mi sento osservata da mille occhi…Le luci sono soffici i suoni soffocati nelle strade deserte…è tutto surreale.” qui, a parte la mancanza dello spazio dopo i punti di sospensione (come ho già indicato), segnalo che la frase “le luci sono…” dovrebbe iniziare con la lettera minuscola per mantenere la coerenza con la forma adottata nel resto del testo.
“…un sorriso si fa via sulle mie labbra.” la frase scritta a questo modo non ha troppo senso, dovrebbe essere o “un sorriso si fa, via via, sulle mie labbra” oppure “un sorriso nasce, a poco a poco, sulle mie labbra”.
“Inarco la testa” sarebbe più corretto dire che è il collo a inarcarsi (quindi a piegarsi).

Stile e lessico: 3/7
Anche qui sono estremamente dispiaciuta nel dare questo punteggio e ripeto che il mio obiettivo non è assolutamente quello di mortificare nessuno, ma solo di offrire una mia opinione personale su quello che ho letto.
Lo stile utilizzato è estremamente semplice, forse un filino troppo, e il ritmo estremamente statico. Inoltre ho notato una sintassi breve e concisa abbinata a un lessico basilare e ricco di ripetizioni; porto come esempio la frase “Provo a muovere le mani, ma sono legate dietro la mia schiena. Mi muovo, cercando di divincolarmi e sento un peso sulla schiena.”. Sono tutti elementi che hanno fatto apparire il testo abbastanza piatto.
Nel testo ho trovato anche immagino molto belle ed evocative, ed è un vero peccato che il racconto non si sia concentrato maggiormente su questa tipologia di stile. Una frase che mi è piaciuta particolarmente è stata “Apro gli occhi ma quello che vedo sono solo riflessioni di luci nelle pozzanghere. L’asfalto scuro è come mare notturno e misterioso.”
Ho apprezzato molto l’idea che sta alla base, ma non la sua resa perché, più che un racconto, a tratti sembrava di leggere semplicemente un elenco di azioni un poco confusionarie.

Storia: 3/10

Trama: 2/4
L’idea alla base mi è piaciuta molto e l’ho trovata molto originale: il lettore viene trasportato dalle emozioni della protagonista vivendo assieme a lei il suo trauma e la sua guarigione. Purtroppo, così come nello stile, anche qui la resa risulta abbastanza lacunosa: personalmente ho fatto molta fatica a cogliere il senso del testo e ho sentito il bisogno di rileggerlo numerose volte. Come dicevo, l’idea di base è molto buona, ma le immagini che si accostano le une alle altre appaiono spesso scollegate e non è immediato cogliere il filo logico che guida la narrazione. Tutto ci appare come un vortice: un misto di volti, situazioni, eventi passati e presenti. L’idea era veramente tanto buona, ma penso avesse bisogno di uno sviluppo un filo più ordinato.

Personaggi: 1/6
I personaggi, purtroppo, sono figure assenti: sono facce senza volti, gusci senza vere personalità. Vengono nominate diverse figure, ma nessuna di esse viene approfondita e anche la stessa protagonista subisce la stessa sorte. Le figure che emergono sono la donna protagonista, uno stupratore, un fidanzato (che per un certo tempo ho sospettato coincidesse proprio con l’aggressore) e una donna salvatrice, probabilmente una poliziotta. Non vi sono personalità e caratteristiche che emergono, ma solo un vortice confusionario di eventi. Capisco che l’idea fosse quella di scrivere il tutto come si trattasse di un incubo, e l’idea alla base era anche bella, ma a mio avviso ciò poteva essere fatto anche senza penalizzare tanto l’aspetto dei personaggi.

Elementi presi dalle liste: 6/15

Pensiero: 2/5
Purtroppo il pensiero del contest (“Ho questa inquietante sensazione che qualcuno mi stia osservando e che le cose non siano realmente come sembrano”) è quasi completamente assente. La parte dove la donna si sente osservata è estremamente breve, dura solo poche righe. È interessante invece, vedere come la protagonista, durante l’aggressione, compie una sorta di viaggio immaginario per salvarsi dall’orrore che sta vivendo: seppur l’idea mi è piaciuta molto non penso rientri al 100% in quello che veniva richiesto dal contest, questo perché la realtà dei fatti è ben chiara sia alla vittima che al lettore.

Situazione o ambientazione: 1/5
Anche il lungo sentiero immerso nei prati è solamente un abbozzo accennato in pochi, sporadici punti del testo. In generale, l’ambientazione è quasi del tutto assente: il tutto sempre ambientato più nella dimensione del sogno, nella mente della protagonista, piuttosto che in un mondo concreto.

Tre sensi: 3/5
Sicuramente questo è un testo sensoriale, infatti sono proprio le sensazioni fisiche della protagonista che ci guidano attraverso il suo vissuto in un mix tra realtà e veglia, tra passato e presente. La vista, l’udito e il tatto diventano gli unici filtri attraverso cui ci vengono raccontati gli eventi, e questa idea mi è piaciuta moltissimo e l’ho trovata molto originale. Non ho dato punteggio pieno perché, purtroppo, spesso le descrizioni sensoriali risultano abbastanza monotone e, a tratti, un filo banali.

Gradimento personale: 2/5
Seppur abbia apprezzato le forti potenzialità di questo testo, purtroppo la sua resa non mi ha convinta del tutto. Si è trattata certamente di una lettura interessante, ma spesso estremamente lacunosa e confusionaria.

TOTALE: 15/40

VALUTAZIONE DI ELLY2998

Scrittura: 5/10

Grammatica: 1/3
Mi ritrovo ad assegnare questo punteggio per una serie di errori, a parte la punteggiatura mancante come ad esempio qualche virgola o un punto, sono presenti molte ripetizioni nel testo, in particolare c'è un uso esagerato dei pronomi possessivi, come in questa frase: “Sento dolore...le mie gambe tremano e mie occhi sono pieni di lacrime e nella mia bocca c’è il gusto di terra e di sangue.” oppure qui: “Provo a muovere le mani, ma sono legate dietro la mia schiena”. Inoltre c'è qualche errore come una “e” non accentata al posto di una accentata, “bagniate” invece di “bagnate” e in questa frase: “mani su i mie” ci sono due refusi “su” invece di “sui” e “mie” al posto di “miei”. È presente anche un errore verbale nella frase: “È stato come se una mano mi abbia (avesse) strappato via da te e riportato alla realtà”. In generale ci sono vari errori sparsi per il testo, alcuni gravi e altri meno, di certo è da rivedere il lato grammaticale del racconto.

Stile e Lessico: 4/7
Direi che lo stile generale è piuttosto semplice, pulito, formato solitamente da periodi brevi e concisi. Parliamo di un racconto comunque breve con uno stile secco che passa da una scena all'altra (nel parleremo meglio nel criterio dedicato alla trama), ma resta tutto sommato fisso nel tono in cui vengono descritti gli eventi, non viene creato un momento di picco o un movimento nello stile, viene recepito dal lettore come statico. Anche il lessico utilizzato è piuttosto semplice e comprensibile, ho assegnato questo punteggio perché comunque è un racconto che scorre anche se mancano le caratteristiche che emergono dal commento precedente.

Storia: 4/10

Trama: 2/4
Assegno questo punteggio per la mancanza di un vero e proprio fil rouge nel racconto, c'è un continuo passaggio da una scena all'altra in uno stato quasi confusionale della narratrice, che non riesce a far emergere una trama precisa. Quello che sappiamo è che lei ha subito una violenza, ma viene salvata e liberata da una donna che possiamo identificare come un agente della polizia forse o una figura che è riuscita ad intervenire trovando la narratrice e liberandola, risvegliandola anche da uno stato di shock seguito al tragico evento possiamo immaginare, uno stato in cui lei stava ripercorrendo i sentieri di alcuni ricordi. Questi ricordi hanno a che fare con un amato, una figura che compare spesso nel racconto proprio perché lei si lascia trasportare spesso da questi ricordi, ma di cui non sappiamo nulla.
Comunque in seguito al risveglio la narratrice dice di trovarsi su una strada e di essere sola, dice di sentire il suono di un pianoforte e di avvertire su di sé molti sguardi. Possiamo immaginare che questo sia un sogno o una fantasia della narratrice o ancora delle immagini che si trova davanti mentre è di nuovo in uno stato di profondo shock. Comunque sia non riusciamo esattamente a comprendere la reale natura di ciò che sta vivendo la narratrice, tutto il racconto sembra immerso in un'atmosfera onirica, non sembra reale ciò che sta vivendo e forse questa sensazione era voluta, ma più che creare un senso di smarrimento crea nel lettore un senso di pura confusione perché il lettore non ha molto a cui aggrapparsi, è un testo che sembra lasciare tanto anche all'interpretazione di chi sta leggendo. Sappiamo solo con certezza che lei ha subito una violenza, il resto del racconto è evanescente, sembra perdersi nei meandri della sua fantasia o di un qualcosa comunque di confuso.

Personaggi: 2/6
Dei personaggi non sappiamo nulla in realtà, e non sappiamo niente nemmeno della dinamica che li lega. I personaggi maggiormente presenti nella storia ovviamente sono la narratrice e questa figura a cui lei ripensa spesso, concentrandosi sui momenti felici d’amore. Ma di base a parte il seguire la narratrice nei suoi vari salti da una scena ad un’altra e leggere delle sue sensazioni non si riesce, a mio vedere, a comprendere la sua personalità o comunque a venire a conoscenza di un qualcosa di reale su di lei che possa in un qualche modo aggiungere dei punti alla sua caratterizzazione. Lo stesso discorso vale per l’altro personaggio, fa la sua comparsa e ciò che sappiamo con certezza è che lui è qualcuno di cui la narratrice è presumibilmente innamorata o di cui è stata innamorata e con cui ha condiviso ricordi felici, ma non sappiamo nulla del rapporto fra i due di concreto.

Elementi presi dalle liste: 8/15

Pensiero: 3/5
Il pensiero è presente, ma solo in minima parte perché viene citato quasi all’improvviso in una scena in cui la protagonista cammina e si sente osservata, ma questo suo sospetto sembra quasi forzato anche perché la scena in cui è presente è di base una scena in cui non si capisce bene ciò che sta vivendo la narratrice, sappiamo solo che è in una strada e improvvisamente sente di essere osservata, ma non viene creato un contesto. Per la parte del pensiero in cui “le cose non sono realmente come sembrano” diciamo che questa sensazione, non saprei dire se in modo voluto oppure no, è presente per buona parte del racconto, perché alla fine la storia stessa sembra una sequenza di eventi in cui una ragazza si ritrova in situazioni che non sembrano reali e che celano in realtà altro.

Situazione o ambientazione: 1/5
La situazione viene citata in minima parte in una scena presente nella seconda parte della storia, ma purtroppo mi ritrovo a dover assegnare questo punteggio perché l’inserimento è davvero risicato e minimo, non viene messa in risalto la situazione e non le viene nemmeno dedicato un poco di spazio in più nella narrazione.

Tre Sensi: 4/5
Il racconto è di certo molto sensoriale, infatti la narratrice si muove nello spazio della narrazione praticamente seguendo solo i sensi, tutto è filtrato da ciò che la narratrice tocca o vede o sente e sotto questo punto di vista in questo particolare criterio mi ritrovo ad assegnare un punteggio positivo. Più che seguire la realtà o il ricollegarsi ad un qualcosa di tangibile e logico, la ragazza sembra lasciarsi andare in uno stato di esplorazione sensoriale, come se stesse galleggiando nell’acqua e l’unica cosa che riuscisse a ricollegarla alla realtà e al suo corpo fosse il suono dell’acqua che le entra nelle orecchie o il sentirsi galleggiare.

Gradimento Personale: 2/5
Mi spiace dover assegnare questo punteggio, ma ho trovato la storia davvero troppo confusa e frastagliata, troppo fumosa. Non sappiamo praticamente nulla dei personaggi, di ciò che è la realtà al di fuori di questa specie di sogno o fantasia che la narratrice sta vivendo. Ho apprezzato l’aspetto quasi metafisico, astratto della storia basato solo sulle sensazioni, ma alla fine resta troppo poco per poter comprendere o apprezzare del tutto la storia.

Totale: 19/40

PUNTI BONUS: +2 (ORIGINALITÀ)

PUNTEGGIO TOTALE: 36/80

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