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Muoiono come mosche

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2010 16:22
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Città: MILANO
Età: 64
Sesso: Maschile
13/09/2010 22:00
 
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Dopo Rosato....mica solo nella Fiorentina...
Giulio Zignoli




Dati biografici
Nome Giulio Zignoli
Nato 19 aprile 1946
Verona
Paese bandiera Italia
Nazionalità bandiera Italia
Passaporto {{{passaporto}}}
Morto 12 settembre 2010
Cantù
Altezza 172 cm
Peso 66 kg

Giulio Zignoli (Verona, 19 aprile 1946 – Cantù, 12 settembre 2010) è stato un calciatore italiano, in attività negli anni sessanta e settanta nel ruolo di difensore.

Cresciuto nel Milan, fece esperienza nelle serie minori in Puglia (Taranto e Bari) prima di approdare nella massima serie con la maglia del Cagliari nelle cui file si laureò campione d’Italia nel 1969-70. Acquistato dal Cagliari inizialmente come riserva di Longoni, veniva successivamente promosso titolare rivelandosi l’elemento giusto per garantire quella maggior copertura difensiva che nella stagione 1968-69 sovente mancò alla squadra isolana impegnata nel duello scudetto con la Fiorentina risoltosi a favore di quest'ultima.

Tornato in rossonero non riuscì a ricucirsi sul petto lo scudetto ma in 5 anni di militanza milanista (salvo una breve parentesi di un anno al Varese) contribuì alla conquista di 2 Coppe Italia e una Coppa delle Coppe prima di lasciare il posto all’emergente Aldo Maldera. Scompare il 12 settembre 2010 a causa di una grave malattia.[1] [2]
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Sesso: Femminile
14/09/2010 11:27
 
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Vedi Michele, è un pezzo che lo dico, già dai tempi di Helenio Herrera le iniezioni e i caffè corretti si sprecavano nello spogliatoio dell'Inter e sicuramente anche in quelli delle altre squadre di calcio. L'unica indagata però è stata la mia squadra (già Guariniello ce l'abbiamo solo noi), anche se stranamente, e speriamo non accada mai, morti per questo motivo non ce ne sono stati.

In compenso da altre parti...

Nessuno mi toglie dalla testa che anche Facchetti sia stato vittima del malcostume imperante.

Intanto chi paga sono i giocatori e mi dispiace da morire soprattutto quando sono così giovani.


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"Il silenzio, la possibilità di infinite risposte"
"Juventini si nasce non si diventa"











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Sesso: Femminile
08/11/2010 23:07
 
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Borgonovo: "Grazie Platini Anche tu combatti con me"

L'ex attaccante del Milan, affetto da Sla, ha ricevuto la visita del presidente della Uefa, che gli ha firmato la maglia della Juve scambiata con lui 25 anni fa. E a trovare Stefano è arrivato anche Inzaghi: "Pippo ha occhi buoni e sinceri"


Borgonovo e Platini

Ciao a tutti. Beh! E' inutile che nasconda la mia soddisfazione, infatti sono soddisfatto. Michel Platini: lo conosco dal 1984! Avevo vent'anni e il Trap me lo presentò. Michel a quel tempo era uno dei calciatori più forti al mondo. In quel periodo Maradona, Platini e Zico erano i tre fenomeni di un altro sistema solare! Perdonatemi queste mie definizioni astrali ma devo giustificare lo stipendio che mi dà la Nasa. Dicevo, quei tre davano punti a tutti e Michel era il re dei tifosi juventini. Un anno dopo, 1985 scambiai la maglia con lui alla seconda di campionato; dopo 25 anni, a casa mia sono riuscito a fargli firmare la mitica numero dieci di sua maestà Michel Platini. Ma in quella firma c'è molto di più: in quella firma c'è la speranza per tutti i malati della stronza! Platini mi ha confermato che l'Uefa e il suo Presidente combatteranno al nostro fianco per favorire la ricerca e trovare la cura per mettere a cuccia la Sla. Per questo desidero ringraziare il Milan, e in particolare Adriano Galliani, Umberto Gandini e Rocco Giorgianni. Grazie Michel!
inzaghi — Ciao Tasso, ciao Max (Allegri ), ciao Filippo! Così ho conosciuto Filippo Inzaghi, da una visita che i miei ex compagni di squadra, Tassotti e Allegri, mi hanno fatto circa un mese fa. Dato che questa stronza di malattia qualche cosa di buono ti regala, a me ha accentuato lo sguardo: con gli occhi capisco che persona ho davanti, e Pippo l'ho letto subito. Mi è piaciuto subito Inzaghi, caspita se mi è piaciuto. Di solito con alcuni miei amici, cresciuti con me fin dall'asilo diciamo questa frase, per fare capire che una persona è semplice, buona, con gli occhi sinceri. La frase è: "Oh raga, Pippo è uno di noi! Filippo appena entrato nella mia stanza sembrava muoversi sul filo del fuorigioco; infatti, dopo che mio figlio ha alzato la bandierina per segnalare il fuorigioco, Pippo istintivamente ha esclamato: "Nooo", con la sua solita espressione che è simile a quella di quando mangi un cornetto Algida e sul più bello ti fregano il pezzettino di cialda piena di cioccolato. A parte gli scherzi, sono contento di averlo conosciuto, anzi, mi sbilancio: credo nascerà una sincera amicizia. Grazie SuperPippo! Tengo a precisare una cosa importante: tutto questo ambaradan tra la Fondazione Stefano Borgonovo e queste grandi persone e campioni veri, è interamente fatto per dare speranza e forza a tutti i malati di Sla e se permettete sono convinto che qualche malato di cancro o di leucemia leggendo queste righe possa trovare forza e speranza per non mollare mai... Pensiero per Moreno Torricelli e i suoi tre figli.

Stefano Borgonovo


Perchè il pensiero per Torricelli e i suoi figli? [SM=x1311370] Devo indagare....



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09/11/2010 16:22
 
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Lutto in casa Torricelli
E' scomparsa la moglie
L'ex difensore di Juventus, Fiorentina, Espanyol e Arezzo ha perso la moglie Barbara, 40 anni, affetta da un male incurabile. Lascia tre figli. Le condoglianze del mondo del calcio in vista dei funerali, domani a Firenze e venerdì al paese natale nel comasco


FIRENZE, 27 ottobre 2010 - Grave lutto per Moreno Torricelli. L'ex difensore di Juventus, Fiorentina, Espanyol e Arezzo ha perso la moglie Barbara, 40 anni, affetta da un male incurabile. La famiglia invita a fare offerte al "Progetto Luce" del reparto di Ematologia dell'ospedale di Careggi, sezione di Firenze dell’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie. I funerali si terranno domani alle 14 nella chiesa del Galluzzo, frazione di Firenze. Una seconda cerimonia funebre è prevista per venerdì alle 15 a Monguzzo (Como), dove la donna era nata. Torricelli, Barbara e i loro tre figli – Arianna, 16 anni, Alessio, 11, e Aurora, 10 – avevano scelto da tempo di vivere a Firenze, visto che il quarantenne ex difensore aveva iniziato ad allenare. L’ultima squadra era stato il Figline.


UNITE NEL RICORDO — Molti i messaggi di cordoglio provenienti dal mondo del calcio, come quelli di Juventus e Fiorentina, per una volta unite nel ricordo: "Una tragedia familiare ha colpito Moreno Torricelli: è morta la moglie Barbara. Tutta la Juventus si stringe attorno a Moreno e alla sua famiglia" è quanto si legge sul sito dei bianconeri, mentre nel sito viola le condoglianze sono così espresse: "Tutta la Fiorentina si stringe attorno a Moreno Torricelli in questo momento di profondo dolore ed esprime le sue più sincere condoglianze per la scomparsa della moglie Barbara".

FAVOLA DEL CALCIO — La storia di Moreno Torricelli viene spesso ricordata come l'ultima, vera favola del calcio professionistico italiano. Lui che, nato a Erba, aveva mosso i primi passi calcistici nell'Oggiono e nella Caratese alternando gli allenamenti al lavoro in falegnameria, prima di essere notato nel 1992 da alcuni osservatori della Juventus. Un salto, quello dall'Interregionale alla serie A, possibile grazie alla fiducia dimostrata da Giovanni Trapattoni, il tecnico bianconero con il quale Torricelli vinse subito una coppa Uefa, prima di conquistare in carriera tre scudetti, due coppe Italia, due supercoppa italiane, una supercoppa Europea, una coppa Campioni e una coppa Intercontinentale.



Non era riferito a lui ma alla moglie di 40 anni. Non è di molto tempo fa, ma purtroppo non l'avevo letto e non lo sapevo.
Mi dispiace tantissimo.


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