Maricica, il pm chiede il carcere
L'omicida: "Ho paura, sono pentito"
Il decesso dell'infermiera aggredita nella stazione della metro modifica l'imputazione per il giovane che aveva sferrato un pugno alla donna. La Procura chiede il trasferimento in carcere e Alessio Burtone fa sapere di aver paura: "Ho paura di tornare là dentro. Sono pentito". La lite sarebbe scaturita da una frase rivolta dal giovane: " Ma la fila al tuo paese non la fai?". Il sindaco: pagheremo le spese per il funerale e per il trasporto della salma
Omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Questo il reato contestato dalla Procura ad Alessio B., il ragazzo agli arresti domiciliari per l'aggressione dell'infermiera rumena Maricica Hahaianu. La stessa Procura chiederà al gip l'aggravamento della misura cautelare, ossia il trasferimento in carcere.
In precedenza nei confronti del giovane era ipotizzato il reato di lesioni gravi. Il cambio di imputazione è una conseguenza della morte dell'infermiera, avvenuta venerdì sera.
Stando a quanto si apprende, nel capo di imputazione, si afferma come la lite, poi degenerata nell'aggressione, sarebbe scaturita da un'affermazione rivolta da Alessio B. alla donna: "Ma la fila al tuo paese non la fai?".
In mattinata "Ho paura di tornare in carcere. Non volevo fare del male e provocare la morte di nessuno: sono profondamente pentito di quello che ho fatto". E' quanto ha detto Alessio Burtone al suo avvocato, Fabrizio Gallo.
In mattinata è arrivata una dichiarazione del sindaco Alemanno. 'Il Comune di Roma si costituirà parte civile - ha annunciato - come in tutti i casi di violenza contro le donne, violenza che in questo caso è anche gratuita".
"Siamo tutti colpiti dal fatto che una donna possa morire per motivi così futili, per un'aggressività senza senso", ha aggiunto il sindaco a margine di un incontro con le comunità cinesi d'Europa. E ha aggiunto: "saremo vicini alla famiglia pagando le spese per i funerali e il trasporto della salma. Ho conosciuto per qualche momento il marito Adrian e mi è sembrata un'ottima persona, il che dimostra che ci sono tantissimi immigrati che lavorano seriamente e con grande impegno a favore della comunità italiana. Dobbiamo quindi superare ogni pregiudizio - ha concluso - perchè la violenza e le buone azioni possono arrivare da qualsiasi parte".
Questa è un'altra tristissima storia, una donna di 33 anni che muore per una sciocchezza, lascia il marito e una bimba di 3 anni. Adesso lui è pentito, forse davvero non voleva fare così male, ma resta il fatto che ha picchiato una donna e se l'ha fatto una volta niente mi vieta di pensare che fosse un'habituè delle mani addosso. Chi non sa usare le parole spesso usa le mani, segno di ignoranza e di poca intelligenza.
Così come segno del mondo e dell'inciviltà in cui viviamo è l'indifferenza con cui le persone le sono passate accanto senza preoccuparsi di cosa le stava accadendo. Una vergogna per il nostro paese!!!!!
Mi spiace per questa poveretta che sicuramente era venuta in Italia per una vita migliore e che adesso avrà ma non con i suoi cari.
Dimenticavo: stavolta la vittima è straniera e l'omicida italiano!!!!
"Il silenzio, la possibilità di infinite risposte"
"Juventini si nasce non si diventa"