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Un altro dei nostri militari morto in missione di pace.

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2011 18:25
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31/12/2010 17:34
 
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ONORE al caporal maggiore Matteo Miotto, 24 anni, veneto di Thiene, si trovava in Afghanistan da luglio.
era in forza al 7/o reggimento alpini di Belluno ed è stato ucciso mentre era in servizio all'interno della base avanzata 'Snow' nella valle del Gulistan.siamo tutti vicini alla sua famiglia ...

Sono senza parole, addolorata al pensiero di una giovane vita spezzata per una guerra che non è la nostra.

E' ora di riportare a casa i nostri soldati, stiamo pagando un prezzo troppo alto. Sono vicina ai genitori di questoi valoroso eroe, morto in missione di pace.

Tina



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01/01/2011 19:05
 
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E' un mio concittadino , commovente il suo discorso ripreso qualche tempo fa' . L' orgoglio di esser Italiano e di esser Alpino , tra un po' ci scorderemo della sua prematura scomparsa e solo ai loro genitori rimmarra' sempre fresco il dolore ...
Cosa ci facciamo la' ?
Visti come invasori e nemici , a difendere capitali non nostri ...

Che ci vadano i nostri governanti ...

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
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01/01/2011 19:12
 
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Seeeeeeeee! Aspetta e spera!
I nostri governanti sono "bravi" a parole, ma in quanto a fatti ci deve pensare sempre qualcun altro, e poi ci perde anche la vita.


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Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati ad essere..

Nella vita tutto ci è donato ma se facciamo di tutto per perderlo è solo colpa nostra


Dove non ho più parole inizi tu...dove comincio a stare bene...dove mi sembra di volare e non tornare giù.
Dove non tramonta il sole esisti tu...dove tutto può accadere...
Ti avevo già e ti avevo perso...Non so quant'è che io ti cerco...Ma dillo ancora che ci credo...







01/01/2011 19:29
 
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Sfogliando i giornali veneti quella lettera me la ricordo, e vorrei farla leggere anche a voi, perchè è un punto di vista che qui nessun telegiornale ci racconta!

Eccola qui!


01/01/2011 19:29
 
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Voglio ringraziare a nome mio, ma soprattutto a nome di tutti noi militari in missione, chi ci vuole ascoltare e non ci degna del suo pensiero solo in tristi occasioni come quando il tricolore avvolge quattro alpini morti facendo il loro dovere.

Corrono giorni in cui identità e valori sembrano superati, soffocati da una realtà che ci nega il tempo per pensare a cosa siamo, da dove veniamo, a cosa apparteniamo...

Questi popoli di terre sventurate, dove spadroneggia la corruzione, dove a comandare non sono solo i governanti ma anche ancora i capi clan, questi popoli hanno saputo conservare le loro radici dopo che i migliori eserciti, le più grosse armate hanno marciato sulle loro case: invano. L'essenza del popolo afghano è viva, le loro tradizioni si ripetono immutate, possiamo ritenerle sbagliate, arcaiche, ma da migliaia di anni sono rimaste immutate. Gente che nasce, vive e muore per amore delle proprie radici, della propria terra e di essa si nutre. Allora riesci a capire che questo strano popolo dalle usanze a volte anche stravaganti ha qualcosa da insegnare anche a noi.

Come ogni giorno partiamo per una pattuglia. Avvicinandoci ai nostri mezzi Lince, prima di uscire, sguardi bassi, qualche gesto di rito scaramantico, segni della croce... Nel mezzo blindo, all'interno, non una parola. Solo la radio che ci aggiorna su possibili insurgents avvistati, su possibili zone per imboscate, nient'altro nell'aria... Consapevoli che il suolo afghano è cosparso di ordigni artigianali pronti ad esplodere al passaggio delle sei tonnellate del nostro Lince.

Siamo il primo mezzo della colonna, ogni metro potrebbe essere l'ultimo, ma non ci pensi. La testa è troppo impegnata a scorgere nel terreno qualcosa di anomalo, finalmente siamo alle porte del villaggio...
Veniamo accolti dai bambini che da dieci diventano venti, trenta, siamo circondati, si portano una mano alla bocca ormai sappiamo cosa vogliono: hanno fame...

Li guardi: sono scalzi, con addosso qualche straccio che a occhio ha già vestito più di qualche fratello o sorella... Dei loro padri e delle loro madri neanche l'ombra, il villaggio, il nostro villaggio, è un via vai di bambini che hanno tutta l'aria di non essere li per giocare...

Non sono li a caso, hanno quattro, cinque anni, i più grandi massimo dieci e con loro un mucchio di sterpaglie. Poi guardi bene, sotto le sterpaglie c'è un asinello, stracarico, porta con sé il raccolto, stanno lavorando... e i fratelli maggiori , si intenda non più che quattordicenni, con un gregge che lascia sbigottiti anche i nostri alpini sardi, gente che di capre e pecore ne sa qualcosa...

Dietro le finestre delle capanne di fango e fieno un adulto ci guarda, dalla barba gli daresti sessanta settanta anni poi scopri che ne ha massimo trenta... Delle donne neanche l'ombra, quelle poche che tardano a rientrare al nostro arrivo al villaggio indossano il burqa integrale: ci saranno quaranta gradi all'ombra...

Quel poco che abbiamo con noi lo lasciamo qui. Ognuno prima di uscire per una pattuglia sa che deve riempire bene le proprie tasche e il mezzo con acqua e viveri: non serviranno certo a noi... Che dicano poi che noi alpini siamo cambiati...

Mi ricordo quando mio nonno mi parlava della guerra: “brutta cosa bocia, beato ti che non te la vedarè mai...” Ed eccomi qua, valle del Gulistan, Afghanistan centrale, in testa quello strano copricapo con la penna che per noi alpini è sacro. Se potessi ascoltarmi, ti direi “visto ,nonno, che te te si sbaià...”

Caporal Maggiore Matteo Miotto
Thiene (Vicenza) - Valle del Gulistan, novembre 2010
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01/01/2011 19:37
 
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Riporto solo queste due frasi.

Gente che nasce, vive e muore per amore delle proprie radici, della propria terra e di essa si nutre. Allora riesci a capire che questo strano popolo dalle usanze a volte anche stravaganti ha qualcosa da insegnare anche a noi.


Non credo ci sia altro da aggiungere


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Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati ad essere..

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01/01/2011 22:28
 
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Che tristezza! morire cosi' a soli 24 anni...(l'eta' di mio figlio)comprensibile il dolore dei genitori...non ci sono parole quando accadono simili disgrazie!


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Se non hai perdonato qualcosa a te stesso,
come puoi perdonare gli altri?

"Ci sono tre tipi di uomini:i buoni, che costruiscono, i cattivi, che
distruggono, ed infine i falsi buoni, che costruiscono la distruzione."

GLI AMICI VANNO E VENGONO….MA SOLO QUELLI VERI E PREZIOSI RIMANGONO!!!!!
02/01/2011 10:45
 
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lettera commovente
Commovente la lettera di questo ragazzo, morto a soli 24 anni, ringrazio chi ha deciso di pubblicarla in questa discussione!
02/01/2011 10:51
 
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Una cosa così andava condivisa. Perchè di solito di questi soldati non sappiamo mai cosa pensano e cosa fanno. Lui ce lo aveva raccontato benissimo invece. E mi addolora moltissimo pensare che un uomo così, intelligente e col cuore grande, sia morto.
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02/01/2011 11:37
 
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Portatori di Pace , Fuoco Amico , Errore non voluto , tutte forme di falsa delicatezza , che serve solo a nascondere la verita' .
Li' c' e' la guerra e noi siamo i nemici invasori e li' , purtroppo , si uccide e si muore . la Morte non conosce Eta' , ne' vede la bonta' di chi ha di fronte , lei con la sua Falce semplicemente taglia ...

Altri genitori che piangono un giglio reciso , un figlio rubato e cio' , ben piu' a lungo di quel giorno di lutto ...

A loro va un mio forte abbraccio ... Mentre ai politici che , tra un calice di champagne ed una riga di Coca , fingono una teatrale commozione , uno sputo .


Roberto

l' inglese
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02/01/2011 11:39
 
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Portatori di Pace , Fuoco Amico , Errore non voluto , tutte forme di falsa delicatezza , che serve solo a nascondere la verita' .
Li' c' e' la guerra e noi siamo i nemici invasori e li' , purtroppo , si uccide e si muore . la Morte non conosce Eta' , ne' vede la bonta' di chi ha di fronte , lei con la sua Falce semplicemente taglia ...

Altri genitori che piangono un giglio reciso , un figlio rubato e cio' , ben piu' a lungo di quel giorno di lutto ...

A loro va un mio forte abbraccio ... Mentre ai politici che , tra un calice di champagne ed una riga di Coca , fingono una teatrale commozione , uno sputo .


Roberto

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02/01/2011 12:11
 
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Mi trovi pienamente d'accordo Roberto.

Mi fa venire il voltastomaco vedere le alte cariche dello Stato, stare vicine alle famiglie e dopo cinque minuti non ricordano più nemmeno la faccia di queste persone dilaniate dal dolore.

Troppe persone sono morte per una guerra che non è la nostra e se non riportiamo a casa i nostri militari, succederà ancora, ancora, ancora e ancora... e quanti genitori rimarranno senza un figlio, quanti figli rimarranno senza un padre, quante mogli rimarranno senza marito...

E' ora di dire veramente BASTA!!!

Tina



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07/01/2011 23:06
 
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Dire che dobbiamo ritirarci dall?Afganistan secondo me non è il massimo dell'accortezza politica mondiale. Certo, convengo che una vita umana è importante e occorre preservarla. Ma purtroppo qualcuno deve fare il lavoro sporco. Non dobbiamo essere ipocriti, perchè sappiamo tutti che è così. Gli Afgani hanno una vecchia civiltà che va rispettata, ma sono anche in grado di preservare la loro democrazia? Sono in grado di non fornire humus all'estremismo terroristico religioso ? Siamo sicuri che lasciati da soli, agiscano in modo che prevalga la moderazione e la pace? Meditiamo, non coloriamo il mondo di grigio.....o con il rosso del sangue delle povere vittime....diamo mano alle sfaccettature....guardiamo al prisma della vita con fiducia e serenità. Perche solo così potremo superare questo momento difficile per tutta l'umanità.
08/01/2011 14:11
 
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Quello che mi chiedo io "Cosa serve davvero all'Afghanistan?"
E non credo che bastino i soldati. Certo, in prima battuta si. Però in questi anni quel paese è rimasto il primo produttore mondiale di oppio. E quelle coltivazioni si trasformano in droga ed in finanziamenti ai talebani. Forse servirebbero piuttosto agronomi, che insegnino a coltivare altro, ed una rete che consenta a questa gente di mantenersi anche senza finanziare i terroristi.
Servirebbero scuole, specialmente per le bambine, perchè è dimostrato che i miglioramente sociali maggiori arrivano quando le donne possono studiare. Ed invece Karzai tollera i matrimoni delle dodicenni.
Servirebbero ospedali, e sappiamo tutti quanti problemi ha avuto Emergency per lavorare a Kabul.
E poi servirebbe un po di onestà quando ci informano. Mi ha molto colpito la frase con cui il generale Camporini, capo di Stato maggiore alla Difesa ha raccontato quello che era successo ad un giornalista del Corriere della Sera. Ha detto testualmente " Nel caso specifico della base Snow, se non ci fosse stato il triste episodio della morte di un alpino, la scaramuccia sarebbe finita li' e l'avremmo archiviata come uno dei tanti assalti falliti da parte degli insorti". Una cretinata insomma. Ne accadono tutti i giorni, e noi non ne sappiamo niente.
[Modificato da (SissiM) 08/01/2011 14:12]
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08/01/2011 15:41
 
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Concordo con Te , Cara Sissi, che all'invio dei soldati, doveva seguire un'azione per sradicare i vizi e gli aspetti negativi della società afgana.
Ma dimentichi cmq che sono popolazioni orgogliose della loro cultura....e tradizioni. Certo Mr Obama non è che stia facendo niente di diverso da Bush......sta regolando il traffico delle truppe in entrata o in uscita.
Gli insorti sono patrioti afgani o cellule terroristiche?
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08/01/2011 15:57
 
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Fino a non molto tempo fa ero anche io convinta che non si dovessero ritirare, ora in tutta onestà non lo sono più tanto.
Forse sono solo le finalità che vanno riviste, certo è che bisogna tener presente la loro cultura, le tradizioni, ogni loro credo.
Non parlo dell'estremismo religioso perchè si sa che non c'è nulla di peggio e pericoloso.

Ricordo quando papà raccontava a noi 3 figli del Venezuela, degli indios dell'entroterra che quasi nessuno prendeva a lavorare perchè venivano ritenuti degli sfaticati, la realtà era che venivano sottopagati e non avevano la forza per lavorare.
Nei suoi racconti, papà ci diceva che lui ogni mattina portava ai suoi operai bistecca, uova al tegamino e pane, e come lavoravano se avevano ciò che l'organismo chiedeva.

Questo è solo un esempio per dire che forse andrebbero capiti di più, non tutti vogliono essere "civilizzati" o "occidentalizzati", forse ciò che davvero serve è metterli in condizione di avere una vita migliore, ma senza per questo diventare, ai loro occhi, gli invasori da combattere e abbattere.


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08/01/2011 16:37
 
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Grande rispetto per gli ideali che aveva questo figlio, ma non condivido minimamente il modo in cui lo stato gestisce tutto ciò, in parole povere io sono per il ritiro delle truppe da queste missioni di (pseudo)pace
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08/01/2011 23:10
 
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Penso anch'io che i nostri soldati andrebbero ritirati dall'Afganistan, dall'Iraq e da tutte le missioni di "pace" in giro per il mondo, ma nello stesso tempo leggendo la lettera di questo alpino e avendo ascoltato anche altre dichiarazioni dei nostri ragazzi ho avuto l'impressione che ci credano davvero, che per loro sono davvero missioni di pace e credono fermamente in quello che fanno pur sapendo quanto sia pericoloso per la loro vita.


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"Il silenzio, la possibilità di infinite risposte"
"Juventini si nasce non si diventa"











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09/01/2011 00:59
 
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Ma spiegatemi perchè devono essere ritirate le nostre truppe? Non pensate che il loro ritiro possa provocare dei grossi danni all'umanità intera? Guardate che viviamo in un villaggio globale....mica cotica! Tutti siamo influenzabili da ciò che avviene in un'angolo remoto del nostro pianeta.....OCCHIO!
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Post: 1.373
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09/01/2011 11:10
 
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Perchè tutto quello che ci dicono non è vero.
Ho un amico colonnello dei carabinieri, si è fatto 2 anni di Bosnia in missione, di pace, ma quale pace?


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