Sono diversi anni ormai che incontro madri acrobate. La prima che vedo ogni mattina sono io stessa quando mi sveglio e mi guardo allo specchio.
Poi ci sono le amiche, le colleghe, le sorelle e le pazienti ma anche le protagoniste dei romanzi, racconti e film che generosamente mi lasciano entrare nel loro mondo confidandomi qualche cosa che di solito non si dice. Sono donne che non si identificano nei modi tradizionali di essere madre, anche se spesso non hanno costruito uno stile alternativo stabile e definitivo. Infatti sono delle sperimentatrici affettive e sociali consapevoli di non avere un modello di riferimento forte, capace di indicare la via e, con essa, la strada del giusto e dell’ingiusto. In mancanza di immagini ideali di se stesse ciò che le caratterizza è la ricerca. L’equilibrio personale non è più uno stato ma una aspirazione volta a salvaguardare ciò che è essenziale: la crescita di se stesse e del proprio figlio.
Per realizzare il sogno di non annullarsi nel ruolo materno ma al contempo di farvi fronte al meglio, la mamma acrobata è disposta a rinunciare a un’ identità rocciosa come quella tradizionale. Ciò la induce ad essere duttile ed aperta al cambiamento con tutte le opportunità e le inquietudini che questa opzione porta con se.
[Modificato da (SissiM) 06/03/2011 11:20]