Sembra non debba mai finire, il dramma che ha colpito il Giappone, dopo terremoti, tsunami, perdite radioattive dalle centrali nucleari, trentamila morti, centinaia di migliaia di persone «trasferite» in altre città, la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro. A tutto questo si aggiunge il dramma della solitudine e la definitiva perdita della speranza.
Si è suicidato a 102 anni, terrorizzato dall’idea di dover lasciare il suo villaggio: è la spiegazione più plausibile del gesto fornita dai familiari di un ultracentenario nipponico di Iitate, che si trova a 40 km dalla centrale di Fukushima n.1. L’uomo, secondo i media giapponesi, si è tolto la vita martedì dopo che il governo di Tokyo ha annunciato il proposito di ampliare l’area di evacuazione, includendo il villaggio di Iitate dove già erano stati registrati valori di radioattività decisamente più alti alla norma.
L’estensione della fascia di sicurezza, a fronte dei 20 km iniziali e degli ulteriori 10 km di rispetto, è legata alla considerazione degli alti livelli di radiazione accumulatisi in alcune zone dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo scorso che hanno causato il più grave incidente nucleare del mondo, dal disastro di Cernobyl del 1986.
fonte