Ho appena terminato una settimana ricchissima di Twirling, Campionati Europei. Che settimana massacrante. Sapete cosa significa passare tutto il giorno in piedi (dalle 10 alle 12 ore) a non far entrare le persone da un passo carraio, oppure a tenerle a bada all’interno di un palazzetto dello sport dove non dovevano appoggiarsi alle ringhiere, non dovevano passare mentre le gare erano in corso, non dovevano fare fotografie, specialmente usando il flash che avrebbe dato fastidio alle atlete, ed essendo relativamente in pochi, specialmente al mattino, avevamo anche pochi cambi anche solo per andare a prendere un caffè.
Però, che esperienza incredibile. Non conoscevo il twirling e devo dire che mi ha entusiasmato, è bellissimo, divertente e piacevole da guardare. Ovviamente quando erano i nostri ragazzi a gareggiare c’era anche una componente di ansia, tutti con il fiato sospeso a sperare che quel bastone non cadesse e l’esercizio fosse perfetto.
Non è quasi mai così, purtroppo, ma domenica i nostri ragazzi si sono comportati davvero bene e dopo vent’anni di predominio francese, siamo riusciti a vincere ben sette medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo.
Abbiamo vinto la medaglia d’oro nelle coppie senior e junior, nel teams, otto ragazze che sono state quasi perfette, nel gruppo, qui erano in gioco dieci tra ragazze e ragazzi, nel singolo senior maschile, e nel singolo senior femminile, l’argento nel singolo junior e questo è stato davvero un peccato perché Fabio Agaliati, un ragazzo di 15 anni, aveva un esercizio davvero difficile e particolare, ma ha commesso due errori che però non ha ripetuto nella gara a coppie junior dove ha poi vinto l’oro insieme ad una ragazza bravissima come lui, e infine abbiamo vinto una medaglia di bronzo nel singolo junior femminile.
I francesi, devo dirlo, sono spettacolari, i loro esercizi bellissimi e la scelta delle musiche fantastica.
La ragazzina junior che ha vinto il singolo ha gareggiato al suono di questa stupenda canzone I Dreamed A dream che Susan Boyle ha cantato divinamente bene e che l’ha resa famosa, ed ha fatto un esercizio perfetto. Sapete è vero che facevo il tifo per l’Italia, ma ero comunque in ansia anche per gli altri che gareggiavano perché lavorano tanto per quei cinque minuti in cui tutto può finire per un piccolo errore.
Ed ecco la ragazzina, il video non è quello attuale perchè non sono ancora disponibili quelli dei campionati appena conclusi
"Il silenzio, la possibilità di infinite risposte"
"Juventini si nasce non si diventa"