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Correndo con Luca

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2011 20:53
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25/09/2011 20:46
 
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La prima volta che ho sentito parlare di Luca avevo partorito da pochi giorni. E mi raccontarono che avevano ucciso un bambino in Svizzera; il nipote di un vicino di casa dei miei suoceri, il figlio di una ragazza che conoscevo bene perché ero stata la sua catechista. E pensavo a come doveva sentirsi Tina a non poter abbracciare più il suo bambino.
La realtà era diversa. Molto meglio e molto peggio allo stesso tempo. Luca, che allora aveva sette anni, era stato aggredito selvaggiamente, malmenato e lasciato nudo sulla neve, nel pieno del nevoso febbraio della civilissima Svizzera, a Veysonnaz, nel cantone francese. Lo aveva ritrovato dopo molte ore proprio la mamma, Tina, gelido, privo di conoscenza, in quel confine sfuggente che divide la vita dalla morte … lo strappò alla fine appena in tempo! E nessuno ha mai trovato i colpevoli di quello che per un puro caso non è stato un omicidio.
25/09/2011 20:47
 
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Vivo! Luca era vivo …. tre mesi di coma … .ma ce l’aveva fatta a restare accanto alla mamma, al papà, al fratellino. Il prezzo però era terribile. Luca non vedeva più, era muto, quasi del tutto sordo, e bloccato su una sedia a rotelle … un relitto a cui i medici non davano quasi nessuna chance …. Ma i medici non lo conoscevano.

Luca è una delle persone più “toste” che abbia mai incontrato. Mi ricorda molto la sua mamma, che a catechismo mi dava moltissimo filo da torcere. Non che fosse maleducata, assolutamente no. Solo che per lei le risposte non erano mai sufficienti. Quando echeggiava il suo “in che senso?” io ed il mio collega sapevamo che non avrebbe mollato il quesito fino a quando non le avremmo dato la risposta chiara che voleva. Ecco, una che non molla mai Tina. E Luca è come lei. Si è aggrappato alla vita, ed al sogno di tornare quello di prima …. e da quasi 10 anni lotta senza sosta
25/09/2011 20:48
 
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Poco alla volta ha riconquistato tante facoltà. Mangia da solo, parla, anche se con tante difficoltà, non vede purtroppo, e spesso i dolori lo tengono bloccato a letto senza dargli tregua. Ma Luca non si ferma certo per questo. E la sua famiglia neppure. Ve l’ho detto Tina com’è! Se si schiaffa in testa di trovare una risposta lei la trova, costi quel che costi. E così nel 2009 ha scoperto che negli Stati Uniti c’era una cura innovativa, la "Iperbarico terapia" associata con la fisioterapia chiamata "Therasuite . In Florida. Con questa cura si potevano risvegliare alcune cellule nervose, e cercare di recuperare qualcuna delle facoltà compromesse. Poco, ma sempre una speranza era. Una speranza costosissima però. Perché stando alle stime, ci sarebbero voluti 300 mila euro all’anno, e per chissà quanto tempo. E Tina non ha sposato un miliardario, ne è ricca di famiglia. E così ha cominciato a chiedere dappertutto. E’ andata pure da Maurizio Costanzo, ha elemosinato letteralmente. E pure in paese si sono moltiplicate le iniziative. Tutto pur di raccogliere il denaro che serviva Tutto!
25/09/2011 20:48
 
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Fra le altre iniziative, c’è anche una corsa che guarda caso ha avuto la sua prima edizione proprio quando Luca ha cominciato il suo calvario, nel 2002. Da molti anni faccio io la speaker ufficiale della manifestazione. E quasi tutte le edizioni gli sono state dedicate. L’incasso è sempre andato al nostro amico. Spiccioli, poco obiettivamente. Ma sempre qualcosa. E ogni volta che era possibile, Luca è venuto a trovarci. Non sempre, certo. L’anno scorso per esempio stava malissimo. Gli abbiamo solo telefonato. Ma gli siamo stati vicini lo stesso.
25/09/2011 20:49
 
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Quest’anno però è stato lui a fare un regalo a noi. Luca ha sedici anni adesso. E’ ancora cieco. Fa fatica a parlare. Ed è arrivato sulla sedia a rotelle. Le gambe, scheletriche, erano ingabbiate in delle protesi di ferro. E le mani hanno la piega tipica degli spastici. Vederlo dovrebbe farti stringere il cuore. Non è così però. Se lo guardi in faccia non provi tristezza. Provi un misto di dolore e di forza, difficile da spiegare.
25/09/2011 20:50
 
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La gara cominciava con i più piccoli che facevano un giro della piazza, e poi sarebbero partiti anche gli atleti, pronti a correre chi per soli tre chilometri e mezzo e chi invece per 10. Sulla linea di partenza però non c’erano solo i bambini. C’era anche lui, Luca. Con un deambulatore enorme. Mamma e papà lo hanno sistemato li per bene, in piedi … com’è alto adesso! Ed ha “corso” pure lui. Le virgolette sono indispensabili. Si muove a passetti piccoli e faticosissimi. Bimbetti di tre o quattro anni hanno finito il giro mentre lui si era allontanato di pochi metri dalla linea di partenza. E quando sono partiti gli atleti lui non aveva ancora superato il primo rettilineo. Qualcuno pensava che si sarebbe fermato dopo un poco. Ma non è da lui fare una cosa del genere. Ha strinto i denti, ha insistito, ed ha fatto tutto il giro della piazza. Ha finito nel tempo in cui gli altri, quelli sani, hanno corso i tre chilometri e mezzo, ma ce l’ha fatta! Ed io, che ero su quella piazza, e che avrei dovuto raccontare degli sponsor e dei punti di ristoro, non potevo fare a meno di star li ad affiancarlo. Perché la sua, di gara, era senza dubbio quella più entusiasmante
25/09/2011 20:50
 
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Già tanto direte voi! Tutti lo penserebbero. Ma sapete che ha detto Luca alla premiazione? Che l’anno prossimo vuole partecipare nella categoria dei tre chilometri e mezzo …… e per come lo conosco, sono certa che ci sarà. Perché a quelli come Luca non li fermi nemmeno se cerchi di ucciderli. C’è più luce dentro quei suoi occhi ciechi di quanta certe persone ne vedranno mai in tutta la vita. E c’è più forza in quelle sue gambe scheletriche di quanta ne avranno mai tanti omuncoli pronti a piangersi addosso
25/09/2011 20:51
 
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Qualcuno, prima della gara, polemizzava spettegolando che “quelli ancora cercano soldi”! In effetti ancora serve denaro. Però, se proprio devo dirla tutta, oggi abbiamo ricevuto molto più di quello che abbiamo dato. E siamo noi che dovremmo ringraziare Luca, non il contrario.
25/09/2011 20:53
 
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Gigi D'Alessio non è fra i musicisti che preferisco, però gli va dato atto che è sempre disponibile per le iniziative di solidarietà. Ed a Luca ha dato una mano anche lui. Qui potete "ascoltarli" in quello che per Luca è un vero inno.
"Non mollare mai"

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