Non ho trovato tifosi romanisti che facessero commenti, non escludo di aver cercato male, ma non avevo più troppo tempo per cercare ancora per cui il commento è del direttore di Eurosport
Bayern Monaco - Roma 2-0
Roma sospesa per eccesso di ribasso
Se il 2-0 del Milan non dice tutto, e sicuramente esprime con toni anche eccessivamente entusiastici la soddisfazione per la vittoria dei rossoneri, lo 0-2 subito dalla Roma a Monaco contro il Bayern testimonia tutta la difficoltà di una squadra in affanno sotto ogni aspetto: tatticamente, fisicamente e forse soprattutto mentalmente.
I titoli che ho rapidamente passato in rassegna stamattina ("la Roma affonda", "la Roma dorme in difesa e sbaglia in attacco") mi sembrano eccessivamente critici. Ma è evidente che in questo momento le cose non vanno come dovrebbero andare: mi tornano alla memoria le parole di Ranieri che qualche settimana fa, alla vigilia della Supercoppa diceva... "occhio perché non sarà come l'anno scorso, i miracoli non si ripetono". Eppure da allora è arrivato Borriello.
Dunque, che succede? Succede che ci sono tante assenze importanti con le quali fare i conti (sicuramente quella di Riise in questo momento appare più urgente di altre) e che l'ennesimo uragano di voci su cessioni, crediti e debiti non aiuta a trovare tranquillità. Succede che probabilmente con quella frase, Ranieri, ha scoperchiato non dico un certo malumore ma forse qualche spirito di contraddizione all'interno della squadra. Che ora è da gestire con maggiore attenzione.
Non so se Ranieri parlasse a ragion veduta; o se volesse stimolare preventivamente una squadra che lui, dall'osservatorio privilegiato dello spogliatoio, vedeva già un po' lenta e approssimativa nell'approccio al campionato; o se il suo fosse un richiamo al club, e ai suoi garanti economici, per un qualche acquisto, che in effetti è arrivato.
Magari, anche Ranieri, è stato frainteso.
Ma in questo momento la Roma sta facendo davvero tanta, troppa fatica. Gli errori si pagano tutti, la Roma forse li paga anche troppo: e perdere contro i vicecampioni d'Europa si può mettere in preventivo soprattutto in questo momento della stagione. Ma quello che mi fa pensare di più è che in questa squadra non riscontro la voglia, il desiderio di lottare, che lo scorso anno aveva tenuto in vita le speranze di un aggancio al vertice del campionato fino all'ultimo istante.
A Ranieri il compito di ricucire questo strappo, ai giocatori quello di collaborare, a proprietà-garanti e possibili acquirenti quello di garantire un ambiente che consenta a squadra e tecnico di lavorare con prospettiva e serenità. Alla fine, senza cercare inutili alibi, i punti che contano per una squadra di calcio, sono quelli della graduatoria: non quelli dell'indice di Borsa.
"Il silenzio, la possibilità di infinite risposte"
"Juventini si nasce non si diventa"
