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La pena di morte

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2010 21:59
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19/10/2010 01:40
 
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LA PENA DI MORTE, DALLE NUOVE AD OGGI


[IMG]http://i55.tinypic.com/wc1w5e.jpg[/IMG]

Le carceri "Le Nuove" viste dall'esterno

Come vi avevo anticipato da domenica 10 e fino a mercoledì 13.10, le carceri di Torino, chiamate Le Nuove, hanno ospitato un forum sulla pena di morte.

Come forse sapete da questo carcere il 4.3.1947 vennero prelevati tre dei quattro autori di un efferato delitto avvenuto a Villarbasse in provincia di Torino, quattro delinquenti entrarono nella cascina dell’avvocato Massimo Gianoli, 65 anni, che stava cenando assieme al suo fattore Antonio Ferrero, sua moglie Anna, il genero Renato Morra, le domestiche Teresa Delfino, Rosa Martinoli e Fiorina Maffiotto, più un bimbo di due anni e il nuovo lavorante Marcello Gastaldi, con l’intenzione di commettere un furto.

Dopo aver sequestrato tutte le persone presenti (10) ad uno dei quattro cadde la maschera e una delle domestiche riconobbe in lui un fattore che aveva lavorato nella cascina qualche tempo prima. A quel punto decisero di uccidere tutti per non essere riconosciuti e dopo averli portati in cantina uno ad uno li uccisero buttandoli in una cisterna, qualcuno ancora vivo. Lasciarono in vita solamente il bambino che non avrebbe potuto riconoscerli.

Vennero poi presi e condannati alla pena di morte, il quarto scappò in Sicilia dove fu poi ucciso dalla mafia per altri motivi.

Il 4.3.1947 vennero giustiziati, dopo che la domanda di grazia era stata respinta dall’allora Presidente De Nicola. Fu l’ultima esecuzione capitale in Italia. Nel gennaio del 1948 la pena di morte in Italia venne nuovamente abolita.

Vi parlo un po’ di questo carcere che ho frequentato in questa settimana e che devo dire ha qualcosa dentro che ti fa pensare e riflettere su tante cose.

Ho conosciuto alcune persone che si sono occupate ed impegnate per la realizzazione di questo forum ed ho scoperto che sono persone stupende che hanno dato l’anima e il cuore per la buona riuscita dell’evento, una menzione particolare per Mirella che mi ha fatto da guida nei meandri del carcere e mi ha fatto scoprire un mondo sconosciuto, persone che sanno tutto di questo carcere ed è bellissimo sentirli parlare e raccontare storie che altrimenti non conosceremmo.

Il carcere venne costruito nel 1857 su ordine del Re Vittorio Emanuele II che emise un bando di concorso vinto dall’architetto Polani. Qui rubo qualche appunto della mia amica Mirella che ha messo giù qualche nota ad uso interno in una pubblicazione non ufficiale, ma che mi ha dato il permesso di divulgare.

L’architetto però non è molto libero di creare la struttura carceraria: il re è molto rigido nel definire i criteri di costruzione, proprio per evitare le deleterie conseguenze determinate dalle strutture carcerarie precedenti, che consistevano poi solo in stanzoni fatiscenti sottoterra, privi di areazioni, umidi, sporchi, dove i detenuti erano ammassati tutti insieme, ragazzini con detenuti incalliti, dai quali potevano “apprendere” il mestiere… erano le cosidette “ case di correzione”, ma, in realtà, erano delle vere e proprie scuole del crimine, dalle quali le persone uscivano più incattivite di prima…


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"Il silenzio, la possibilità di infinite risposte"
"Juventini si nasce non si diventa"











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19/10/2010 01:45
 
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Il Re si rivela anche lungimirante quando chiede il dimensionamento dei muri tale da poter sorreggere un altro piano nel caso di una futura sopraelevazione, prevedendo un possibile “aumento della popolazione carceraria “…il tutto e senza complicati calcoli e proiezioni al computer…

Questa prigione, come altre edificate in quel periodo in Europa e negli USA, è costruita con lo scopo di riabilitare il detenuto attraverso il lavoro, il silenzio, la segregazione individuale: silenzio e solitudine non intese come punizione, ma come mezzo per capire il male commesso, primo passo verso la propria riabilitazione.

Ai detenuti non è concesso parlare fra di loro, nemmeno durante la messa: possono assistere alle funzioni dai “cubicoli” (visitabili alle Nuove) piccolissime celle disposte a semicerchio intorno all’altare, in modo che possano essere controllati dagli agenti di custodia ma che non riescano a guardarsi l’un l’altro, non è permesso nemmeno di recitare a voce alta nessuna preghiera: possono solo vedere ed ascoltare ma sempre in assoluto silenzio.




i cubicoli visti dal museo

(I cubicoli che vedete sono rimasti gli unici in Italia.)

L’architetto Giuseppe Polani ,ispirandosi al sistema panottico di Bentham, progetta le Nuove Carceri Giudiziarie di Torino che si basa su una struttura a doppia croce, con due rotonde a base ottagonale come fulcri . Da qui le guardie potevano controllare efficacemente i detenuti rinchiusi nei bracci: da ogni rotonda ne dipartono 3, uno di transizione le unisce.

Nella struttura si trovano 648 celle per 648 detenuti, due cappelle, una per gli uomini e una per le donne: presenta una pianta rettangolare di 37.634 mq, è circondata da doppie mura perimetrali di protezione: un muro esterno, alto 5 m. e uno interno di 2.50 m : evadere è veramente un’impresa ! Fra queste due mura si trova l’intercinta. Quattro torri ,ai vertici di questo rettangolo, sono unite dai camminamenti sui quali prestavano servizio di vigilanza gli agenti di custodia armati.


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19/10/2010 01:54
 
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La struttura della prigione non subisce variazioni sostanziali fino a dopo la seconda guerra mondiale: l’acqua corrente e i servizi igienici, i termosifoni sono installati solo alla fine degli anni ’60, inizio anni ’70. Naturalmente questi grossi lavori di ristrutturazione hanno richiesto modifiche sostanziali ai bracci e alle celle.

[IMG]http://i54.tinypic.com/243mhyv.jpg[/IMG]
una finestra


Tenete presente che queste carceri sono diventate operative nel 1870 e hanno smesso del tutto la loro funzione nel 2003 : In 140 anni di attività i muri sono stati testimoni silenziosi : hanno visto nascere il Regno d’Italia, le due guerre, il periodo buio del terrorismo: nel dicembre del 1978 morirono, per mano delle brigate rosse, due agenti di custodia: Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu di guardia in un pulmino all’esterno del carcere, avevano vent’anni e uno dei due, Salvatore Porceddu, non avrebbe dovuto essere di turno ma aveva chiesto uno scambio per poter essere a casa per il suo compleanno che sarebbe avvenuto tre giorni dopo. Una lapide sulla torretta li ricorda ai torinesi e a tutte le persone che passano di lì.



una delle torrette con la lapide dei due poliziotti uccisi


Immaginatevi dunque 648 persone rinchiuse in celle lunghe 4 m., larghe 2,26 e alte 3 m., con una finestra a 2.10 m. dal pavimento e che permette di vedere solo il cielo attraverso le sbarre,senza acqua corrente, senza servizi igienici e naturalmente al freddo … capito perché si dice “stare al fresco?”…


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19/10/2010 02:20
 
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Queste carceri sono state testimoni della Storia di Torino e non solo: hanno visto la terza guerra di Indipendenza che ha portato alla nascita del Regno d’Italia, hanno visto la capitale spostata da Torino a Firenze: hanno “accolto” criminali comuni ma anche i renitenti alla leva della prima guerra mondiale e una trentina di anni dopo i detenuti della seconda guerra mondiale : il periodo più tragico e profondamente triste per le Nuove : dall’8 settembre 43 al 25 aprile 45 il 1° braccio è sotto la diretta gestione delle S.S.tedesche che lo usano per rinchiudervi detenuti politici, ebrei ( tantissimi bambini…) civili innocenti presi a caso durante le retate e da usare in caso di rappresaglia… in tempi più recenti, negli anni bui del terrorismo, il sesto braccio è stato scelto per richiudervi i Terroristi.

[IMG]http://i51.tinypic.com/1z6azjq.jpg[/IMG]

Il 1° braccio


Visitando la sezione femminile mi si è stretto il cuore per i bambini , che, fino a tre anni di età (ora solo fino a due) restavano in carcere con le loro madri: ancora adesso si possono notare in alcune celle, giocattoli e lettini e un’altalena è rimasta appesa nel giardino che le detenute utilizzavano per la loro ora d’aria.

[IMG]http://i51.tinypic.com/4glvo4.jpg[/IMG]

Il braccio femminile



E’ ancora possibile vedere il letto di contenzione nel quale venivano costretti i detenuti, legati ai polsi e alle caviglie, in totale immobilizzazione, il letto era dotato di un buco in mezzo che serviva per i bisogni corporali del poveretto costretto a subire la punizione. ( Il letto si trovava nel seminterrato….)

[IMG]http://i56.tinypic.com/dy0yag.jpg[/IMG]

La rotonda che portava nel braccio dei condannati a morte

Scendendo i gradini della rotonda, che vedete in foto, si arriva al braccio dei condannati a morte: qui arrivavano tantissimi giovani provenienti dal braccio tedesco ; quando risalivano le scale era per essere portati al Martinetto dove venivano fucilati alla schiena in quanto “traditori della Patria” ( tra l’altro il Martinetto è vicino a dove abito). Nelle celle sono state messe delle lavagne retro illuminate con degli spezzoni di frasi tratte dalle lettere che i condannati a morte hanno mandato alle loro famiglie prima della fucilazione: La maggior parte erano giovani ragazzi di 18, 21, 23 anni… padri, mariti, figli…

E’ un luogo terribile e se si visita in silenzio si possono quasi ascoltare le voci di chi ci ha vissuto ed ha lasciato sui muri le testimonianze del loro dolore.

Credo che la frase che un visitatore ha scritto, racchiuda benissimo il significato di questo luogo:
“Non ci sono molte parole da dire, ma se si sa ascoltare molte ci vengono dette.”



Una delle celle dei condannati a morte


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19/10/2010 02:24
 
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Tra queste mura è vissuto per 50 anni un frate francescano Padre Ruggero Cipolla, cappellano delle carceri e che accompagnò alla fucilazione 72 condannati a morte e suor Giuseppina che in tempo di guerra riuscì a salvare diversi detenuti politici e tantissimi ebrei.

Fra i tanti, i volontari ricordano l’episodio di un neonato che la suora riuscì a salvare facendolo uscire avvolto nelle lenzuola sporche. Quel bambino è cresciuto è tutt’ora vivente ed è venuto a visitare il carcere ed a lasciare la sua testimonianza.

Giustamente Padre Ruggero diceva che quei muri trasudano sangue.

A grandi linee vi ho raccontato la storia di questo carcere che è un po’ anche la Storia dell’Italia




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19/10/2010 02:26
 
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Nel braccio femminile si è svolto il forum sulla pena di morte.

Non ho potuto seguirlo attentamente perchè il mio “lavoro” si svolgeva altrove, ma lunedì ho potuto seguire le conferenze per gli studenti liceali.

E’ stato interessantissimo, ai ragazzi era stato dato un questionario nel quale dovevano scrivere se erano favorevoli alla pena di morte le risposte erano SI – NO – NON SO, ma i ragazzi dovevano anche motivare la scelta, ed è qui che i dati e le risposte erano interessanti .

In linea di massima i ragazzi sono contrari alla pena di morte, più alta la percentuale tra gli studenti, inferiore tra gli allievi, ma le motivazioni sono diverse. Per molti la pena di morte non è un deterrente e i paesi nei quali è tutt’ora in vigore ne sono la dimostrazione, ma tanti l’hanno considerata una pena troppo lieve perché a parte qualche momento più o meno doloroso poi la detenzione finisce, mentre invece una vita in carcere sarebbe sicuramente più consona ai vari reati meritevoli di pena di morte.
Ovviamente gli stessi erano favorevoli all’ergastolo per gli stessi motivi.

Con ogni probabilità è quanto pensiamo anche noi tutti, una pena severa e reale, senza sconti, condoni, libertà vigilata e tutto quanto fa di un criminale un uomo in libertà in poco tempo.

Personalmente la penso esattamente così, gli autori di efferati delitti devono pagare il loro sbaglio e se in carcere si ravvedono e si pentono, tanto di guadagnato, ma questo non dovrebbe essere motivo di premio o di fine della condanna che è giusto scontino fino alla fine dei loro giorni. Non conosco le condizioni degli attuali carceri italiani ed in particolare del Carcere delle Vallette a Torino, dubito però che possano essere peggio di quanto ho visto in questi giorni in questo ex carcere, so che possono vedere la Tv, leggere, hanno i servizi, le docce, il riscaldamento, certo non sarà un albergo a 5 stelle ma perché dovrebbero meritarlo?

E voi ve la sentireste di condannare a morte un uomo?

Anche per voi SI – NO – NON SO e se ve la sentite motivate le vostre risposte.



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19/10/2010 06:56
 
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Contrario...
inutile elencare i perchè...ognuno avrà modo esprimere una ragione,"la sua ragione",più o meno valida...dico solo che in Italia la pena di morte la vorrebbero credo,solo nazi/fascisti,e lega estrema(ma forse neanche tanto estrema)....mmmmhh e cio ,già mi da da pensare....
Rimando un sito contro la pena di la..nei blog!!
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19/10/2010 11:33
 
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Anche io sono contro la pena di morte, per svariti motivi.

Il primo è che ritengo che privare un uomo della libertà sia una pena ben peggiore di una scarica di fucile.

In secondo tempo penso agli errori giudiziari e la pena di morte è irreprabile, vedi Sacco e Vanzetti.

Poi non credo che la pena di mortesia un deterrente che impedisce di delinquere, anzi quando commetto un reato punibile con la morte non ho più alcun limite.

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19/10/2010 11:40
 
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Come ho già risposto da noi in Night&Day..

Ho detto più volte che sono contraria alla pena di morte, anche se in certe situazioni viene anche a me istintivo dire..te la meriti, però non è un deterrente ed è stato ampiamente dimostrato. E' giusto che chi sbaglia paghi, in base al reato commesso, me è anche doveroso dire che in Italia la legge non è uguale per tutti.


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Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati ad essere..

Nella vita tutto ci è donato ma se facciamo di tutto per perderlo è solo colpa nostra


Dove non ho più parole inizi tu...dove comincio a stare bene...dove mi sembra di volare e non tornare giù.
Dove non tramonta il sole esisti tu...dove tutto può accadere...
Ti avevo già e ti avevo perso...Non so quant'è che io ti cerco...Ma dillo ancora che ci credo...







19/10/2010 11:43
 
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Contraria anche io
Intanto per il rischio di errori giudiziari

E poi, nel caso dei mafiosi, non penso che per loro sarebbe un deterrente. Quella è gente che ha messo in conto di poter morire ogni giorno. Mentre quello che temono davvero sono il 41bis e le espropriazioni.
Ecco, quelle secondo me sono pene serie!
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19/10/2010 11:54
 
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Contraria.

Perchè nessun essere umano ha diritto di privare della vita un'altra persona ma... in alcuni casi sarebbe la cosa giusta...

Anche se poi, penso che il carcere duro, sia la punizione migliore, ma senza sconti di pena e licenze premio.

Un individuo, qualunque sia il suo delitto, deve pagare fino in fondo il suo debito e scontare TUTTI gli anni che gli sono stati inflitti.

Tina



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FAT BOTTOMED GIRLS official page!
































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20/12/2010 16:56
 
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Vi ricordate di Mirella? La mia amica organizzatrice, insieme a Simone di cui leggerete più sotto, del forum sulla pena di morte.

Lei praticamente vive nelle vecchie carceri Le Nuove di cui vi ho parlato. Organizza forum, cene con noi volontari, e naturalmente fa la guida per le persone che vogliono conoscere questo angolo di mondo sconosciuto ai più. Lei dice che in un'altra vita probabilmente era una carcerata, perchè si trova troppo bene in mezzo a loro.

Oggi mi ha mandato questa e-mail e dopo averle chiesto il permesso, che mi ha dato, vorrei postare il suo scritto perché è un’esperienza unica ed emozionante. Le Vallette è il nuovo carcere, maschile e femminile di Torino.

Non ho cambiato nulla del suo scritto, è un copia/incolla di cui non mi vergogno affatto.

Mirella mi ha promesso che verrà a iscriversi per leggere il suo scritto in forum e sono certa che lo farà perché è una donna di parola. Vi piacerà perché è una di noi.




Il dono che vorrei

Stare con le persone che ho incontrato oggi: siamo andati alle Vallette: io che non vado MAI a messa me ne sono beccate due ! Nella cappella maschile prima e poi su, in quella femminile.. C'era il nuovo Cardinale ... mi è piaciuto."Buon giorno: mi chiamo Cesare, sono il nuovo cardinale..."
L'emozione indescrivibile nella cappella maschile...in mezzo ai detenuti, a casa mia, un detenuto a nome della comunità MUSSULMANA ha dato il benvenuto al cardinale, ha parlato della nostra festività e ha detto i nomi di Gesù e Dio con grande rispetto , dopo di che i "terroristi" mussulmani hanno seguito tutta la messa in silenzio con attenzione.
C'è stato un momento di commozione e tristezza palpabile quando il cardinale ha detto che il natale è la festa delle famiglie, ma le loro famiglie non erano lì fisicamente...ho visto tante teste annuire e tanti fazzoletti uscire di nascosto dalle tasche, abbiamo ascoltato un detenuto che dava gli auguri al vescovo "Cesare" e per ultimo alle loro famiglie mentre la voce gli si strozzava...
Poi seconda messa al femminile...i banchi da chiesa in un corriodio lungo e stretto: fra i banchi e il muro passava una persona: le donne casiniste, chiacchierone, non c'era l'atmosfera raccolta e "sofferta" che ho percepito nella cappela degli uomini. tantissime zingare, dietro di me di tutto, ma mi piaceva...ci stavo bene...devo essere la reincarnazione di una detenuta...poi il cardinale "Cesare" ha iniziato a parlare...delle donne, delle madri...davanti a me c'era una ragazzina, avrà pesato 45 chili con un bimbo di un anno...che passava dalla suora ,alle agenti che se lo sbaciucchiavano, al tipo che fa la scorta a Caselli, un omone che faceva facce strane e smorfie mentre teneva il bimbo in braccio che poi quasi quasi si stava addormetanto sulla spalla forte di questo papà, prima che guardia di scorta...la sua mano quasi copriva tutto il corpo del bimbo...
Mentre nel maschile "Cesare" ha letto, ma si sentiva che le sue parole erano sincere, nel femminile NON ha letto nulla...ha parlato libero, come un papà, un fratello, un marito...ha detto delle parole semplice e piene di rispetto profonde per le donne, madri, figlie o mogli o compagne...ma il bello...alla fine.
C'erano dei ragazzi che hanno cantato i soliti nostri canti della messa poi....le detenute di colore "dirette" da una bianca (volontaria) con la voce di Withney Houston si sono buttate nel Gospel...hanno cantato Happy day...il Cadinale "Cesare" batteva le mani, il cappellano si è tolto il paramento sacro e si è messo in mezzo loro e si muoveva e batteva le mani come altri due preti...c'era il rinfresco ma loro hanno continuato a cantare e io mi sono messa in mezzo a loro...Happy day lo conosco...
Nessuna parola sarà mai in grado di dirvi cosa ho provato, non solo io dato che altri con il cartello "visitatore" hanno fatto come me, trascintate da quelle voci, da quei corpi che si muovevano come solo quelli di colore sanno fare ( beate loro....)noi bianchi latticini stonati in mezzo a quei carboni ardenti di musica ed energia pura, è stato un canto unico con questo Happy Day che non finiva più ma cresceva con le voci che si univano , le mani che battevano il ritmo trascinando "Cesare" e tutti gli altri...una esplosione di vita e di gioia in un luogo di uan freddezza unica.

Risultato : ho chiesto alla ragazza volontaria ( la W. Houston bianca ) se potevano portare il coro a cantare alle carceri, se c'erano problemi essendo detenute. mi ha detto di no: si stanno organizzando per andare a cantare al Regina Margherita : basta fare domanda, Buffa è molto aperto queste iniziative.
Ne ho parlato con Simone, entusiata, superfluo da dire, ho scritto a una volontaria che organizza il tutto, e mi ha dato la sua mail: le ho scritto prima di scrivere a voi, Amici miei...oggi sono stata bene, ero a casa, in mezzo alla mia gente...

Mirella



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20/12/2010 16:57
 
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IL DONO CHE VORREI…

Sono anni ormai che non ricevo più un dono,anzi mento, ogni mattina ricevo doni.
Il pensare che ogni mattina vivo è già il dono più grande del mondo,ma ora non sono fuori dal mondo, sono dentro il mondo, ho voglia di ricevere una carezza da mia madre.
Vorrei tanto guardare tutti e con sincerità abbracciarli senza pregiudizi, senza che si pensi a codesto posto.
Vorrei che il Dono fosse il “DONO”.
La serenità è che qualcuno mi ami per quello che sono oggi, un carcerato



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20/12/2010 17:19
 
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Contraria alla pena di morte, è un omicidio legalizzato.
Combattere la violenza con altra violenza non porta a nulla di buono.
Sono per il carcere duro per l'ergastolo per chi si macchia di delitti orrendi ed efferati.
Il carcere è un mondo che non conosco , questi post mi hanno angosciato , credo che sia giusto salvaguardare la dignità umana anche nel carcere , il tentativo di riabilitare chi ha commesso degli errori è sacrosanto , ma quando si sentono notizie di pedofili assasini e di altri orrori simili nessun sconto , solo carcere duro.
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21/12/2010 02:45
 
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Confesso che da un po' non ho piu' certezze ...
La pena di morte , se da un lato di certo non permette al condannato di ripetere i gravi crimini commessi , dall' altro non ha possibilita' di replica e in un paese che , se hai i soldi e paghi i giusti avvocati esci , se no fai l' ergastolo , e' dura dire si' la voglio .
Ci sono dei casi , dove la crudelta' , la ferocia e la lampante dimostrazione di quanto sia devastante e dissoluto l' essere umano , mi fanno dire di si' , a mio avviso , laddove e' assolutamente certa la colpevolezza ed in certi particolarmente efferati omicidi e' auspicabile togliere del tutto la possibilita' a questi mostri di nuocere ancora ... Compresi quelli che vengono definiti malati di mente . Sempre se totalmente certi della colpevolezza , dove non basti la sola confessione , ma che dovrebbe esser sempre vagliata , la pena capitale dovrebbe avvenire al piu' presto , pochi giorni , se non ore .
Ora , forse parlero' male , ma chi ha ucciso i propri genitori dandogli una lunga agonia , finendoli , dopo averli piu' volte colpiti con un grosso martello , con una borsa di nylon legata con un fin di ferro al collo a modo di cappio e , che poi aveva progettato di eliminare sorelle , cognati e nipotini , solo per godersi la cospicua eredita' e ora viene visto in TV che si sposa e che gode di una certa liberta' , non fa' un po' ribrezzo ?
E se questo individuo tornasse a ripetere quei tremendi gesti , non sarebbe che pure il giudice che lo ha reso libero e pericoloso lo tenesse per mano quando finalmente sara' sulla sedia elettrica ?

Poi ripeto non e' argomento facile ...

Roberto

l' inglese
21/12/2010 20:41
 
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Leggevo le cose scritte dalla tua amica, Franca, e mi è tornato in mente questo episodio del papato di Roncalli



E' vero che con i delinquenti ti viene più facile rinchiuderli e gettare poi la chiave. però forse quello di cui hanno davvero bisogno è di ritrovare il bandolo della loro coscienza, perdonarsi, e ripartire.
[Modificato da (SissiM) 21/12/2010 20:42]
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Eccezionale attimo intriso di emozioni e di commozione , grazie sissi per averci fatti partecipi ...
Fa' riflettere ...

Grandi attori che hanno magistralmente reso l' atmosfera di quel memorabile giorno .

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese
21/12/2010 21:37
 
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Mi è tornata in mente anche un'altra cosa, legata alla persona più santa che ho conosciuto. Si chiamava Don Tonino. Apro un post a parte, ma quello che scriverò è strettamente collegato a questo di cui si discute qui
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21/12/2010 21:59
 
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Veramente molto toccante, Papa Giovanni XXIII era veramente un grande uomo, prima di essere un grande papa.


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