Ma le farfalline non sbagliano mai?

Qualcuno forse si ricorderà di aver già letto questo post, molti mesi fa ed in un'altra cornice. Lo ripropongo ai tanti che invece non lo conoscono perchè ultimamente mi è capitato di parlare spesso dei miei trascorsi ginnici, e poi perchè il tema, quello della gestione degli errori, mi sembra non perda mai di attualità

Chiariamo subito, a beneficio dei maliziosi, che non parlo di quelle "farfalline" lì. Ne tantomeno penso a quelle dell’effetto “battito d’ali” che sono tanto care a Mba Mchel.
Le farfalline che ho in mente sono loro



Le nostre farfalline nazionali di ritmica.

Penso di avervi raccontato che da ragazzina sono stata anche io una ginnasta come loro. Certo non così brava. Però ho amato moltissimo quello sport, e mi ha insegnato tante cose. Lezioni di vita che mi porto sempre dietro. E qualcuna qualche volta l’ho dispensata anche qui. Quando dico che siamo una squadra, ad esempio, è ad una come quella che avete visto che penso. Un gruppo in cui ognuno fa la sua parte e che si coordina con gli altri. Dove non conta essere bravi da soli, ma sapersi amalgamare fino a diventare un gruppo che si muove in sincrono. Ma stavolta voglio parlarvi di una cosa leggermente diversa, e cioè gli errori!

Il video non è stato scelto a caso. Se ci fate caso, all’inizio la commentatrice, che è una che se ne intende, si è accorta di una piccola sbavatura, una imperfezione, che se non fosse stata controllata, avrebbe potuto distruggere l’esercizio. Ve lo immaginate? Un cerchio che non viene preso, e magari comincia a rotolare, e la ginnasta che lo rincorre e manca tutti gli altri “appuntamenti” con le compagne di squadra…un disastro! Ed invece no! La ginnasta si è allungata più di quello che era stato previsto, e le altre l’hanno aspettata, e poi l’esercizio è andato avanti alla perfezione, ed infatti alla fine la squadra era in testa! E la cosa è accaduta con una tale naturalezza che se ne è accorta solo l’esperta, che quasi certamente conosceva già l’esercizio. Noi, comuni mortali, non ci saremmo accorti di nulla, di sicuro!

Quando ero una ginnasta mi hanno insegnato che il problema non è quello di sbagliare. Capita! Il vero problema è come tu reagisci allo sbaglio. Se ti fermi, tutti si accorgeranno che qualcosa non va. Ma se ti inventi qualcosa e vai avanti, puoi ancora vincere la gara. E mi hanno insegnato che gli errori sono preziosi, perché a furia di sbagliare imparerai a far bene quella cosa che non ti riesce. E così i miei allenamenti erano una successione di sbagli, ogni volta diversi, fino a quando finalmente non riusciva tutto alla perfezione. Una perfezione pagata cara! Le ginnaste sono sempre piene di lividi. Voi forse non lo sapete, ma una clavetta sembra leggera ed aggraziata, ma se te la dai su una gamba fa malissimo. E non parliamo di quando la lanci male e la prendi sulla testa. Ho visto ginnaste sbagliare decine di lanci, e farsi malissimo, ma continuare imperterrite, col sorriso sulle labbra! Perché le farfalline sembrano fragili, ma sono delle vere dure!

Come si impara a non sbagliare? Collezionando sbagli, e cercando di capire come fare a non ripeterli. E se poi dovessero succedere, niente drammi. L’esercizio continua. A furia di farlo ti viene automatico. E lo fai anche nella vita. Io mi rendo conto che per me è una specie di riflesso. Ed il risultato finale è che, apparentemente, io non sbaglio mai. Non è così in realtà. Ho collezionato molti sbagli per dare questa sensazione. E per dirla alla Ligabue, se per ogni sbagli avessi mille lire, che vecchiaia che passerei….. Ma questo non è mica un vantaggio!

Ci stavo riflettendo l’altro giorno, quando un tizio mi ha fatto notare che io non sbaglio mai, e che alla fine la gente si stanca anche di discutere con me, perché tanto sa che poi alla fine ho ragione io….. Mica vero! Però è la sensazione che do agli altri. Proprio come le farfalline della nazionale. Quando partecipano ai mondiali o alle olimpiadi siamo tutti loro tifosi, ma poi in realtà non le segue nessuno. Troppo perfette. Troppo “aristocratiche”. Brave, si! Incantevoli. Ma amarle no, non si può. Sono extraterrestri. Sono di un altro pianeta. Ed i mortali alla fin fine non si fidano di tutta questa perfezione. E’ più facile amare i furbetti, le mezze calzette. Con loro almeno non ti senti in competizione. Ed a noi farfalline resta il danno e la beffa. Ci facciamo male a furia di sbagliare, collezioniamo sbagli ed imperfezioni, e non riusciamo a rimediare allo sbaglio più grande, quello di non saperci far amare!

Ed il peggio è che continueremo lo stesso. Perché il senso che diamo alla nostra vita è quello di un esercizio eseguito al massimo delle nostre possibilità. Senza risparmiarsi, senza che nessuno ce lo chieda o ce lo imponga. Ma solo perché noi dobbiamo metterci alla prova, e superare i nostri limiti. In gara con noi stesse, non curandoci del mondo attorno. Aspetteremo gli appalusi, ed i voti. E se non ci amano… che importa! Voleremo a provare un altro esercizio, ed a superare ancora una volta noi stesse.

Molto bello questo topic Sissi, direi quasi una confessione, non è da tutti.

(SissiM), 03/12/2010 21.09:

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Ci stavo riflettendo l’altro giorno, quando un tizio mi ha fatto notare che io non sbaglio mai, e che alla fine la gente si stanca anche di discutere con me, perché tanto sa che poi alla fine ho ragione io….. Mica vero! Però è la sensazione che do agli altri.

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A me non dai questa sensazione, proprio per nulla, mi arrivi in modo totalmente diverso, e con la sincerità che mi appartiene te lo dico, magari sbaglio, magari non ti piacerà, ma io, per quel minimo che ti conosco, ti leggo così.

Mi arrivi come una donna che ha bisogno di sentirsi al centro dell'attenzione, apprezzata, notata.
Chiariamoci, non lo dico in senso negativo, forse quando sarò arrivata alla fine del mio pensiero sarà più capibile ciò che intendo.
A volte sembri estremamente aperta, e molti potrebbero dire...che novità, con il lavoro che fa mi sembra ovvio.
Eh, mica vero, a volte un lavoro come il tuo può nascondere delle insicurezze di fondo, quasi una sorta di timidezza che si deve tenere nascosta perchè potrebbe arrivare come debolezza.
Ma può anche essere bello liberare la debolezza talvolta, non siamo automi, siamo esseri umani con tutti i nostri limiti, le nostre fragilità, le nostre paure, ma tutto questo fa di noi ciò che siamo e non ciò che vorremmo gli altri vedano in noi.

Non cercare di essere sempre perfetta, a volte ti sento trattenuta, a volte ho la sensazione che tu stia lì lì per esplodere, beh se può farti stare meglio fallo, e chi se ne frega dell'opinione altrui.

Se qualcuno ti giudicherà sarà una persona di poco spessore, se invece cercherà di guardare oltre, allora sarà valsa la pena anche l'essere esplosa.

Un'ultima ma forse più importante cosa...Sissi impara a volerti più bene e non cercare di dimostrare nulla a nessuno, in ogni caso non lo capirebbe.

Intanto grazie, Diana!
Ci sono tante cose su cui mi riprometto di riflettere
Ad una rispondo subito ed è questa

mebahiah., 03/12/2010 21.53:

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Mi arrivi come una donna che ha bisogno di sentirsi al centro dell'attenzione, apprezzata, notata.

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E' vero che mi ritrovo spesso al centro della scena. Però, credimi, non me lo vado a cercare. Anzi, io prediligo l'understatement, il non dare nell'occhio. La stessa scelta della radiofonia, e non della tv, che pure in passato mi è stata offerta, lo dimostra.
Però mi rendo conto che spesso mi bastano poche battute per finire sotto i riflettori. Quando stavo di la, pensavo che fosse per via di una famosa regola delle mie parti, che recita "Nel paese dei cecati, il cieco a un occhio fa il re". Qui questo discorso non vale, perchè invece c'è moltissima gente in gamba. Resto col dubbio quindi.

Per questo ho specificato mi arrivi, perchè tutto sommato non ti conosco a fondo, ti leggo e cerco, come con tutti, di leggere anche tra le righe, ma non è detto che poi ci riesca.

Non so com'eri di là, so che per quanto mi riguarda non ci trovavo alcuno stimolo, ti leggo solo qui e mi limito a questo, ma stai certa che se nel tempo vedrò altro non mancherò di dirtelo.

riflessione molto amara....so bene che dietro un successo sportivo c'è tantissimo allenamento. e allenarsi vuol dire sacrifici e sacrifici.

lo sport come metafora della vita

ti direi:magari!!!

magari fosse così,che anche nella vita se ti sacrifichi avrai sicuramente dei successi, e riconosciuti da tutti.

e invece no,col cavolo

prima di tutto siamo trasparenti. esistiamo solo per chi ci vuol bene,ma per tutti gli altri siamo aria fritta.quindi tutto il lavoro che facciamo è perchè...non possiamo farne a meno. se ci arrendiamo allora siamo come quelli del post della depressione.

velenissima65, 03/12/2010 22.32:

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quindi tutto il lavoro che facciamo è perchè...non possiamo farne a meno. se ci arrendiamo allora siamo come quelli del post della depressione.

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Proprio così Vele. Serve a star bene con se stessi. I consensi altrui contano poco.

mebahiah., 03/12/2010 22.30:

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ma stai certa che se nel tempo vedrò altro non mancherò di dirtelo.

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Ed io ti ringrazio già subito per tutte le volte che lo farai. E' vero che ci conosciamo poco, ma di te una cosa mi sembra di aver capito, ed è che sei diretta. Ed è il modo che preferisco per affrontare i problemi o le incomprensioni

Bellissimo come ci hai preso per mano e portati con te in questo mondo che sconosco ... L' esempio poi che hai dato per il valore di una Squadra e' stato magistrale ... Riflettendo la stessa cosa si e' avverata quando , in una recita teatrale , una delle piu' quotate commedianti , manco' alcune battute ... Gli altri attori riuscirono a non bloccarsi , non avendo avuto la giusta imbeccata e colmarono la lacuna ... Fu' un successo ...
E , e' giusto che si sappia ....anche grazie a me ... Ahahahahahahah

Si nasce per stare in centro ad un Palco ... Difficile e' starne poi fuori , l' importante e' starci con classe ... Cosa che , per me , hai .

Ed ora Sposami .... Ahahahahahahahhh

Ciao a tutti da Roberto

l' inglese

(SissiM), 03/12/2010 21.09:

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Con loro almeno non ti senti in competizione.

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A me il tuo esempio fà venire in mente due cose.. la parola la competizione che unita alla parola Ego crea quella barriera che ci rende isole gli uni dagli altri
e quando discutiamo siamo come persone che parlano su due rive opposte dello stesso fiume..
non cogliamo il messaggio che ci viene lanciato ma vogliamo interpretarlo a nostro nodo..con "il metro" del nostro ego .. isole appunto..
mentre se cercassimo il logos .. il bene che cerchiamo di dare..di comunicare agli altri come dono di conoscenza apriremmo sì meglio i nostri cuori, ma sopratutto cammineremmo insieme nella stessa direzione.. come le atlete in sincrono

(SissiM), 03/12/2010 21.09:

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collezioniamo sbagli ed imperfezioni, e non riusciamo a rimediare allo sbaglio più grande, quello di non saperci far amare!

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ancora una volta trovo che sia come per gli abitanti delle due rive.. nessuno vuole veramente ascoltare l'altro, ma ognuno vuole dire la sua..
mentre il passo giusto è proprio l'opposto..
compenetrarsi..fondersi ..per essere tutti cellule della stessa luce

Mi viene in mente questo esempio:
a volte , quando un conoscente ne ha bisogno perchè è in un momento giù .. pensatelo e inviategli un pensiero di energia..
arriverà a destinazione .. se il conoscente ha fiducia in voi, altrimenti sarà come bussare ad una porta chiusa..
e si sentirà rinfrancato..
il gioco si completa se a sua volta il conoscente farà la stessa cosa con voi .. e voi a vostra volta con altri..

questo, in questo semplice modo si crea la corrente d'amore..
ed è una scelta che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni
dipende da noi saperci far amare o meno..

intanto ti appaludo con piacere e di cuore ...hai affrontato l'argomento "perfezionismo" con grande saggezza e spirito critico...mi ha molto toccato la parte in cui dici che con lo spirito di squadra gli errori non si notano...magari tutti la pensassero così...ci sarebbe molta più unione in ogni campo della vita!...l'idea poi di considerare l'errore solo un ulteriore passo verso un risultato migliore mi affascina molto...credo che adotterò la tua filosofia anche se di solito sono un sostenitore del "fallo bene al primo colpo!"...ma nella vita quasi mai è possibile anche se ti senti speciale o gli altri ti fanno credere che tu lo sia...il tuo metterti in gioco ed esternare delle sensazioni così profonde non fa che aumentare la stima, la profonda stima, che ho di te...ill tipo di perfezionista che mi urta è quello che fa sempre notare gli errori degli altri...ma una perfezionista come te che aspira a dare il meglio di sè per sè e per coloro che ama e che la amano...beh, quello è il perfezionismo a cui anelo anch'io e che mi rende fiero di essere tuo amico...

(SissiM), 03/12/2010 22.42:

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Ed io ti ringrazio già subito per tutte le volte che lo farai. E' vero che ci conosciamo poco, ma di te una cosa mi sembra di aver capito, ed è che sei diretta. Ed è il modo che preferisco per affrontare i problemi o le incomprensioni

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Si Sissi, sempre, nel bene e nel male. Ho il difetto di non riuscire ad essere abbastanza diplomatica e questo mi rende scomoda, l'ho sempre detto, ma piuttosto che girarci intorno preferisco prendere le questioni di petto e dire in faccia ciò che penso, se poi mi rendo conto di aver sbagliato so chiedere scusa.

stallone..., 04/12/2010 0.28:

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...ill tipo di perfezionista che mi urta è quello che fa sempre notare gli errori degli altri...

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Basterebbe ricordare che gli altri ci fanno da specchio e spesso si dice loro ciò che non si ha il coraggio di dire a se stessi.