Un paio di schifezze del "Milleproroghe"

E' passato ieri anche alla Camera un decreto che raccoglie una notevolissima quantità di provvedimenti economici, e molte porcherie. fra tutte ne segnalo due inqueitanti. Il primo riguarda l'elettorato leghista. Nel provvedimento è stato prorogato di sei mesi il pagamento delle multe comminate dall'Unione Europea agli allevatori che hanno sforato nella produzione di latte, superando le famose "quote" a loro assegnate. Un gruppetto modesto di irridicibili ancora non le ha pagate, e sanno di poter contare sull'appoggio del partito di Bossi per fregarsene ancora.
Nel millerporoghe è previsto che le multe, scadute alla fine dell'anno scorso, saranno dilazionete di altre sei mesi. Il costo dell'operazione è di 5 milioni di euro. E già questo sarebbe grave. Dove sta scritto che deve essere la collettività a pagare per chi, consapevolmente ha prodotto più di quanto aveva il diritto di fare.
La cosa peggiore è un'altra però. Sapete da dove sono stati presi i fondi per questo provvedimento?
Vengono da un fondo destinato a riequilibrare le cure ed i servizi sul teritorio per i malati di cancro. Insomma, se Maria Antonietta agli affamati francesi suggeriva di mangiare brioche, Bossi e Galan, ministro che ha avvallato il provvedimento, sembra dicano invece "Bevete più latte"!

Altra misura inquietante contenuta nel Milleproroghe.
A partire dal primo Aprile, e purtroppo non è uno scherzo, cadrà il divieto di cumulo fra le attività televisive e quelle della stampa quotidiana. Era uno dei pochi divieti imposti dalla legge Mammì nel 1990. Fu la ragione per cui berlusconi dovette cedere il controllo del "Giornale". Al fratello...ma fu costretto a farlo. Adesso invece, se vorrà, potrà tranquillamente controllare qualche quotidiano italiani di prestigio. E c'è chi da per certo che voglia acquisire il Corriere della Sera. Gli analisti finanziari si sono precipitati a dire che a Mediaset non conviene entrare in questo businness, specialmente in questo momento, col mercato pubblicitario in grave difficoltà. Sarebbero soldi buttati, dal punto di vista aziendale
MA
Per contro in questo periodo la popolarità e la fiducia in berlusconi sono a picco. Moltissimi sono delusi dall'azione di governo e dagli scandali, e tanti sono indecisi su come voteranno alle prossime elezioni. Un quotidiano credibile fra i moderati, come il Corsera, potrebbe fare la differenza, e convincere i titubanti a votare ancora per lui. Insomma, economicamente non sarà un grande affare, ma politicamente è un affarone.