Altro elemento di grande importanza per le galline è la possibilità di appollaiarsi per trascorrere la notte. Si tratta di un comportamento basilare delle galline che viene totalmente soppresso nelle gabbie e che determina nell'animale una perenne percezione di minaccia da parte di predatori, con effetti sul comportamento dello stesso.
L'impossibilità di aprire le ali costituisce l'ennesima grave privazione ai bisogni etologici di questi animali. Una gallina ha bisogno di oltre 2000 cm2 per poter distendere le sue ali, ma nelle gabbie ne ha a disposizione solo 550 cm2; anche tali privazioni incidono significativamente sulla salute e sul comportamento dell'animale.
Oltre alle crudeltà mentali inflitte alle galline ingabbiate, l'ambiente delle gabbie di batteria comporta anche gravi problemi di benessere fisico. Osteoporosi e fratture delle ossa sono molto comuni nelle galline in gabbia, perché l'alto tasso di produzione di uova depaupera le riserve di calcio degli animali. Il piano di filo di metallico causa problemi ai piedi delle galline e le loro unghie, che non si consumano su un terreno come in natura, possono ritorcersi intorno alle maglie della rete. Piedi e zampe danneggiate riducono le possibilità delle galline di muoversi e talvolta di svolgere esigenze fondamentali quali la ricerca del cibo e dell'acqua. A causa della loro frustrazione, della noia e della stretta vicinanza con altri animali, le galline spesso beccano e aggrediscono le proprie compagne di gabbia, fino ad arrivare a mettere in atto fenomeni di cannibalismo. Nel tentativo di diminuire le lesioni fisiche causate da questo comportamento "anti sociale", le galline!
di batteria vengono "sbeccate", rimuovendo loro un terzo del becco per mezzo di un coltello rovente - un evidente caso di trattamento dei sintomi piuttosto che trattare le vere cause che determinano l'aggressività di questi animali.
E dopo lo sfruttamento, le galline vengono macellate, a un solo anno di vita, perché la produttività inizia a scendere. In natura, una gallina vivrebbe almeno 10 anni, con una fisiologica riduzione della produzione di uova.
Inoltre, i pulcini maschi delle galline ovaiole sono triturati vivi, perché non possono produrre uova e non sono idonei a diventare polli da carne.
La dura vita delle galline da trecento covate l'anno.
fonte