I 10 (s)punti di Stefano Severi

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, [11], 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24
doctor77
00mercoledì 20 novembre 2019 11:26
Siete OT
ronefor
00sabato 23 novembre 2019 14:29
un nostro caro utente ha scritto a TUTTOCESENA



22.11.2019 09:33 di Redazione TUTTOCesena



A TE DEG ME: "Caro Severi, basta con De Feudis!"

Il nostro lettore Giovanni ci ha scritto lunedì scorso per contestare il contenuto dei 10 spunti. Vi riportiamo la sua opinione come strumento per dibattito tra tifosi.

"Buongiorno,
anche questa mattina leggendo il suo articolo rimango basito.
Anche questa volta è riuscito a chiamare in causa Bisoli, criticare Drago e inneggiare a De Feudis (partita piena di imprecisioni).
E' riuscito a dare meriti a persone che non lavorano più per il Cesena invece che dare pieni meriti ad una squadra che in un campo del genere ha fatto una gran partita.
Se ci fosse stato Bisoli sarebbero stati dei guerrieri a lottare in un campo del genere...
Le ricordo che in panchina abbiamo Modesto e non Bisoli e oltre a De Feudis ci sono altri 10+ giocatori in campo.
Spero solo che a fine anno non saliate come sempre sul carro dei vincitori come con Ficcadenti...".

costaest
00sabato 23 novembre 2019 22:54
Re: Re: Re: Re:
SL/Bicius, 20/11/2019 11.12:



Può essere, ma non lo so, quello che so, confermatomi dall'amico di Novate che abita nella stessa palazzina dei genitori del Conte, è che è nato all'ospedale di Bollate, ma usciti dall'ospedale i genitori lo hanno portato a casa a Novate che è diventata la sua residenza.
Bollate e Novate Milanese sono due comuni differenti.
Che poi io gli ho spiegato che adesso il Conte è del e di Cesena, ma siccome di conte ne abbiamo già avuto uno nella storia del Cesena, per non fare casino possiamo dire anche che è di Novate, ma non di Bollate.
giusto per precisare, poi noi lo sappiamo che il Conte è il Conte ed è nostro!!👍

Beh, se distingui Bollate da Novate, allora distinguo anch'io. Il Conte non è di Cesena, ma di Bertinoro (comuni diversi).
Tripondius
00lunedì 25 novembre 2019 14:39
I 10 (S)PUNTI
Frutipapalina e flamenco
24.11.2019 20:57 di Stefano Severi
Frutipapalina e flamenco

1. Finalmente gira bene anche per il Cesena: un errore del portiere avversario regala il vantaggio ai bianconeri e la traversa nega il pareggio al Modena. Tutto legittimo sia nell’economia di una partita che in quella di un campionato: bravo quindi il Cesena a non sprecare questi vantaggi.

2. Possiamo tranquillamente asserire che il Cesena non abbia giocato male nemmeno contro SüdTirol o Reggiana – forse con un po’ più di paura nelle gambe, oggi tutti sembravano più sicuri – ma in quelle occasioni l’equilibrio o non si era spezzato (Reggio Audace) o era stato spezzato in favore degli ospiti (Alto Adige).

3. Chiariamoci subito: la fortuna nel calcio va sempre aiutata. Vietato quindi sostenere che il successo di oggi sia stato esclusivamente merito dell’errore di Gagno: il Cesena e Modesto sono stati bravi a capitalizzarlo e gliene va dato merito. Parimenti va riconosciuto che nelle ultime uscite casalinghe il fato era stato un po’ meno generoso coi romagnoli.

4. In questa serie C basta poco, anzi pochissimo, per invertire la marcia. Di grandi rivoluzioni Modesto non ne ha fatte ma finalmente sta raccogliendo quanto, un po’ ingiustamente, non aveva avuto durante il mese di ottobre.

5. Guardiamo ai numeri, che fino a poco tempo fa descrivevano una squadra in grave crisi e che in soli 8 giorni tratteggiano tutt’altro scenario. Alla vigilia della trasferta in Umbria il Cesena era la squadra con la peggior striscia negativa aperta di tutto il girone: persino il Rimini aveva interrotto il digiuno di vittorie. Ora, al contrario, i bianconeri sono una delle sole 4squadre ad essere imbattute negli ultimi 5 turni di campionato (e se contassimo la Coppa Italia sarebbero 6 partite ufficiali). Meglio hanno fatto solo Reggiana e Piacenza, con 6 risultati utili consecutivi in campionato, mentre Imolese e Cesena sono fermi a 5.

6. Il Cesena è poi la squadra con la miglior imbattibilità del proprio portiere ancora in essere: nelle ultime tre gare nessun’altra formazione è riuscita a mantenere la porta sempre inviolata.

7. Quest’ultimo dato è forse quello che spiega meglio la svolta bianconera: si è spesso detto che la coperta del Cesena era corta, che lavorare sulla fase difensiva avrebbe implicato un sacrificio di quella offensiva. In parte è vero, ma allo stesso modo la prima regola del calcio è non subire gol: poi basta anche un solo episodio a favore (un errore del portiere, un rigore anche dubbio…) e le partite si portano a casa.

8. Oggi il Cesena ha vinto, e giocato bene, anche senza De Feudis. Così facciamo felici anche i futuristi che non vogliono aggrapparsi alla storia (recente e vincente) del Cesena. Ma va sottolineato come il capitano del Cesena oggi fosse un ragazzo nato e cresciuto alle Vigne, un cesenate vero, spesso criticato e nonostante tutto autore dell’assist decisivo. Ecco la forza del Cesena è anche questa: l’identità che sa trasmettere e che al tempo stesso riceve dai propri giocatori. Ragazzi pronti a gettarsi nel fuoco per amore della maglia: Capellini è uno di questi.

9. Ma oggi sono stati bravi tutti, anche quel Franco che al 90’ ha speso un secondo giallo tattico per fermare un’azione potenzialmente pericolosa del Modena. Ecco, qui sta la differenza: non si è trattato di un fallo di frustrazione bensì di un vero e proprio sacrificio a favore della squadra. E tutto il Manuzzi glielo ha riconosciuto tributandogli l’applauso all’uscita: Franco è un altro dei simboli di questa parziale rinascita bianconera.

10. Plauso finale per lo stadio più bello della regione, probabilmente di tutta la C. Coreografia stupenda, pubblico encomiabile, tifosi finalmente e probabilmente nuovamente uniti sia dentro che fuori – chissà come si tradurrà “Parco Frutipapalina” in andaluso – e un calore che non lascia indifferenti. Applausi, e non solo per Fibra.
bismark67
00lunedì 2 dicembre 2019 15:55
Che roba Contessa

1. Ennesima differenza tra teoria e pratica: in teoria questo di Salò è un gran punto, in pratica è un pareggio che lascia un nervoso che, per dirla alla Germano Mosconi, “se non bestemmio, guarda”.

2. Però alla fine il Cesena di inizio dicembre è questo, è un gruppo che sta crescendo ma che è ancora ben lontano dal raggiungere la perfezione.

3. La terza vittoria consecutiva in campionato avrebbe probabilmente acceso un po’ troppo gli animi in Romagna, alimentando sogni mostruosamente proibiti che ben sappiamo essere spesso catastrofici, mentre le uniche cose da accendere in questo weekend sono le luci delle decorazioni natalizie.

4. Eccola, la fotografia del Cesena: tanta buona sostanza ma non ancora a sufficienza per il salto di qualità. Il pareggio della Feralpi ricorda che i bianconeri appartengono ancora alla testa del gruppo che lotta per salvarsi e non alla coda di quelli che lottano per i play-off.

5. Attenzione, la differenza è significativa: prendere coscienza del proprio valore, almeno di quello momentaneo, è indispensabile per preparare al meglio ogni nuova sfida.

6. Certo, come già sottolineato, questa squadra è in forte crescita, e un ulteriore balzo in avanti, sia in classifica che a livello di gioco, non dovrebbe sorprendere. Così come non dovranno scoraggiare i prossimi eventuali stop. Panta rhei, è il motto di questi tempi.

7. Nemmeno a Salò si è rivisto un 11 iniziale non inedito – ma per 10/11 uguale a quello di Gubbio – segno che Modesto sta iniziando a prendere le misure alla rosa. Sono trascorse 17 giornate, quasi un intero girone, ma non va dimenticato che per precisa scelta societaria in estate si era scelto di rifondare la squadra e partire da zero.

8. È servito del tempo a Modesto prima di tutto per farsi conoscere dalla squadra, poi per conoscere il girone B della C, così diverso da quello del sud, e infine per adattare i propri schemi al materiale umano a disposizione. Infatti il gioco attuale del Cesena non è più quello spregiudicato, e spesso inconcludente, predicato ad inizio stagione.

9. La svolta è arrivata dopo la batosta in casa con la Samb e dopo il deludente pareggio di Rimini. Giocatori (i senatori in particolare) ed allenatore si sono guardati negli occhi, hanno messo da parte le difficoltà delle prime giornate e per hanno finalmente iniziato a remare tutti dalla stessa parte.

10. Non va dimenticato che anche lo stesso Modesto è un tecnico giovanissimo e anche lui, come qualsiasi giocatore, ha diritto ad un percorso di crescita. E questo Cesena, alle prese con aspettative comprensibilmente altissime, tende a dimenticarselo un po’ troppo spesso.
tuttocesena.it
bismark67
00domenica 8 dicembre 2019 15:12
Il punto più basso

1. Difficile asserire con certezza se quello di stasera sia stato davvero il punto più basso toccato dal Cesena nella storia recente. Ricordiamo però che il 28 settembre 2003, il giorno del blackout, il Cesena perdeva 1-4 in casa con il Prato e più d’un tifoso chiese la testa di Castori che fino a quel momento non aveva certo entusiasmato.

2. Oppure il punto più basso potrebbe essere il gol di Postigo dello Spezia che riuscì nell’impresa di privare della promozione il Cesena più forte degli ultimi 20 anni in serie B, mentre se dal piano tecnico ci spostiamo a quello più generale potremmo considerare come punto più basso la storia del vicepresidente-tifoso e dell’associazione di tifosi che dalla curva entrano in CdA promettendo chiarezza partecipando invece al fallimento.

3. Conta poco, ormai. Perché se anche quello di stasera non dovesse essere il peggio di sempre, o almeno della recente storia bianconera, resta uno smacco colossale, difficile da cancellare.

4. Puntare il dito contro qualcuno in particolare stasera sarebbe scorretto, oltre che ingeneroso, perché porterebbe a pensare che la sconfitta sia figlia di una serie impressionante di errori di individuali quando invece il naufragio è stato collettivo.

5. Dopo due minuti di gioco non sbaglia infatti il solo Brunetti: il cesenate, uno degli eroi delle ultime uscite, è semplicemente quello che paga per tutti trovandosi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Certo, la sua trattenuta è una scelta infelice ma non è certo lui il solo a leggere male la situazione.

6. Sbaglia probabilmente anche l’arbitro ma è difficile attendersi qualcosa di diverso: siamo in terza serie, gli errori li fanno anche le giacchette gialle. E soprattutto non deve in alcun modo rappresentare una giustificazione o un’attenuante per quanto successo.

7. Sbaglia Marson sul secondo gol (era il suo palo) e sul terzo (uscita a vuoto): per molto meno Agliardi è stato crocifisso e proprio per questo sarebbe opportuno per una volta non enfatizzare una giornata no di un giovane portiere.

8. Poi salvataggi sulla linea, grandi parate e persino un gol annullato per un fuorigioco difficile da rilevare anche con il mezzo tv: insomma, quando la giornata è nera, lo è in tutto e per tutto.

9. Resta il risultato finale, uno 0-4 che fa male più all’orgoglio che alla classifica. Non è da Cesena perdere così in casa, con un passivo del genere, contro l’ultima della classifica reduce da una striscia interminabile di sconfitte.

10. Non è da Cesena nemmeno vedere il pubblico abbondare i gradoni a mezz’ora dal termine – no, non era Imsaila Diop del Fano quello che spesso si sentiva nominare – ma non è nemmeno da Cesena autocommiserarsi anziché pensare al riscatto. Avanti bianconeri.
tuttocesena.it
ronefor
00domenica 8 dicembre 2019 18:03
Il punto 2 a chi si riferisce ?
bismark67
00lunedì 16 dicembre 2019 15:06
A carte scoperte

1. Per una domenica lasciamo la parte sportiva, ovvero l’importante vittoria di Vicenza, in secondo piano e concentriamoci su questioni prettamente societarie. Cosa vuol fare “da grande” il Cesena FC?

2. Lo scoop di giornata arriva da un quotidiano locale, storicamente molto attento agli umori e alle mosse di chi governa il calcio a Cesena. Stranamente la notizia è relegata in un trafiletto a fondo pagina 18, ma il contenuto è davvero importante.

3. Si parla dell’acquisto di Martoranello: “Una volta diventata proprietaria del centro – si legge - l’Accademia Calcio Cesena ha poi intenzione di allargarsi (acquisendo campi limitrofi), costruendo un nuovo terreno da gioco con dimensioni identiche a quelle del Manuzzi e, se sarà possibile, creando una foresteria in cui ospitare i giovani che vengono da fuori provincia”.

4. Attenzione, perché il tema è di quelli importanti: non si tratta semplicemente di assorbire interamente il mutuo da un milione e duecentomila euro rimanenti bensì di continuare il piano di investimenti in maniera decisamente importante.

5. Chiariamo subito che si tratta di intenzioni tratteggiate sulla carta stampata e non ancora di atti concreti ma pur sempre importanti per capire la direzione e le intenzioni della società e soprattutto dei suoi soci.

6. Il progetto di foresteria per il Cesena non è certo nuovo: il primo a parlarne e a presentarlo alla città fu Igor Campedelli che però non riuscì mai a concretizzare l’ambizioso progetto.

7. E che male ci sarebbe nel fare una foresteria per giovani calciatori del vivaio? Nessuno, ci mancherebbe, sempre che ci si limiti a questa. Ovvero sempre che non si colga la palla al balzo per costruire qualcos’altro, magari qualcosa di appetibile sul piano immobiliare.

8. Un’altra operazione – poi abortita – degna di nota come termine di paragone fu quella del nuovo stadio a Rimini proposta dall’allora presidente Bellavista. In quel caso però fu chiaro fin da subito che l’intenzione non era quella di limitarsi all’impianto sportivo.

9. Ora, va benissimo rinforzare il patrimonio immobile societario con investimenti volti a ricostruire un serio settore giovanile – fiore all’occhiello della precedente gestione – ma è opportuno anche instaurare meccanismi di controllo e verifica per evitare che si ripetano gli errori del passato.

10. E visto che proprio in passato Cesena ha dimostrato di non eccellere nell’esercizio del controllo – da parte di politica, tifosi e stampa – e considerate le polemiche (anche gratuite) dell’estate 2018 per il rapporto Martini-Castorri, è bene restare vigili sin da subito su questa possibile operazione. E il Cesena Fc (inclusa l’Accademia) dovrebbe essere il primo a voler giocare a carte scoperte.
tuttocesena.it
bismark67
00lunedì 13 gennaio 2020 09:53
Soldato che fugge buono per un'altra volta

1. Il Cesena inaugura il decennio con una sconfitta – l’unica marchigiana con la quale non abbia ormai perso è davvero il Rimini – che ha tanto il sapore di un “ricordati che devi morire”.

2. Sì, lo sappiamo che il Cesena, questo Cesena, quello con FC con la stessa matricola del Martorano, è ancora un gruppo con grandi margini di miglioramento ma, necessariamente, enormi limiti.

3. Oggi abbiamo visto in occasione del rigore di Maddaloni uno di questo limiti, così come era accaduto per l’ultima sconfitta, con l’errore di Brunetti col Fano. All’improvviso è sufficiente che uno di quelli che più aveva tirato la carretta tradisca e commetta un errore per compromettere tutta la partita.

4. Questa squadra ha bisogno di rinforzi dal mercato di gennaio ma soprattutto ha bisogno di una identità che Modesto sta cercando di imprimere, non senza fatica, ormai da mesi.

5. Eppure il vero problema sta a monte ed è societario: questa dirigenza ha ancora fiducia nel progetto di Modesto? Domanda di riserva: questa dirigenza ha ancora fiducia nell’operato di Pelliccioni?

6. È tempo di giocare a carte scoperte, perché l’impressione è che ormai questo rapporto di fiducia si sia interrotto, che si dia un po’ troppo per scontata la salvezza e che si pensi già a ripartire da zero in estate.

7. Purtroppo non funziona così il giocattolino e fare un mercato di riparazioni in queste condizioni – con una miriade di ‘no’ già incassati da Pelliccioni – è ai limiti del proibitivo.

8. Eppure basterebbe poco, anche per rispetto nei confronti dei tantissimi tifosi che anche oggi erano al fianco della squadra a Pesaro, per chiarire gli obiettivi e le strategie senza le solite dichiarazioni di circostanza.

9. Si vuole rifare la squadra e cambiare tutto? Lo si dica apertamente e non in maniera subdola. Si eviti di far scrivere che Ricci avrebbe rifiutato offerte faraoniche da Fano, finendo per metterlo in cattiva luce e spingerlo all’addio, quando i marchigiani in realtà lo vorrebbero in prestito gratuito offrendogli 35 mila euro più bonus per sei mesi (ovvero non proprio uno stipendio da faraone).

10. Basterebbe poco, pochissimo. Come alzare la cornetta, chiamare i colleghi di TifoCesena! accettare di rispondere in diretta a tutte le domande, anche quelle più scomode, di tifosi e colleghi presenti in studio. Ma ho come l’impressione che per i dirigenti del Cesena anche in questo caso sia più facile evitare il confronto.
tuttocesena.it
Visigoto
00lunedì 13 gennaio 2020 10:23
Re: Soldato che fugge buono per un'altra volta
bismark67, 13/01/2020 09.53:


1. Il Cesena inaugura il decennio con una sconfitta – l’unica marchigiana con la quale non abbia ormai perso è davvero il Rimini – che ha tanto il sapore di un “ricordati che devi morire”.

2. Sì, lo sappiamo che il Cesena, questo Cesena, quello con FC con la stessa matricola del Martorano, è ancora un gruppo con grandi margini di miglioramento ma, necessariamente, enormi limiti.

3. Oggi abbiamo visto in occasione del rigore di Maddaloni uno di questo limiti, così come era accaduto per l’ultima sconfitta, con l’errore di Brunetti col Fano. All’improvviso è sufficiente che uno di quelli che più aveva tirato la carretta tradisca e commetta un errore per compromettere tutta la partita.

4. Questa squadra ha bisogno di rinforzi dal mercato di gennaio ma soprattutto ha bisogno di una identità che Modesto sta cercando di imprimere, non senza fatica, ormai da mesi.

5. Eppure il vero problema sta a monte ed è societario: questa dirigenza ha ancora fiducia nel progetto di Modesto? Domanda di riserva: questa dirigenza ha ancora fiducia nell’operato di Pelliccioni?

6. È tempo di giocare a carte scoperte, perché l’impressione è che ormai questo rapporto di fiducia si sia interrotto, che si dia un po’ troppo per scontata la salvezza e che si pensi già a ripartire da zero in estate.

7. Purtroppo non funziona così il giocattolino e fare un mercato di riparazioni in queste condizioni – con una miriade di ‘no’ già incassati da Pelliccioni – è ai limiti del proibitivo.

8. Eppure basterebbe poco, anche per rispetto nei confronti dei tantissimi tifosi che anche oggi erano al fianco della squadra a Pesaro, per chiarire gli obiettivi e le strategie senza le solite dichiarazioni di circostanza.

9. Si vuole rifare la squadra e cambiare tutto? Lo si dica apertamente e non in maniera subdola. Si eviti di far scrivere che Ricci avrebbe rifiutato offerte faraoniche da Fano, finendo per metterlo in cattiva luce e spingerlo all’addio, quando i marchigiani in realtà lo vorrebbero in prestito gratuito offrendogli 35 mila euro più bonus per sei mesi (ovvero non proprio uno stipendio da faraone).

10. Basterebbe poco, pochissimo. Come alzare la cornetta, chiamare i colleghi di TifoCesena! accettare di rispondere in diretta a tutte le domande, anche quelle più scomode, di tifosi e colleghi presenti in studio. Ma ho come l’impressione che per i dirigenti del Cesena anche in questo caso sia più facile evitare il confronto.
tuttocesena.it



Ci voleva un po' di ottimismo!!!
Del resto "l'abitare in Germania non lo accredita di una sapienza calcistica che assolutamente non ha" (cit.)
Kriss.s
00lunedì 13 gennaio 2020 19:39
Re: Soldato che fugge buono per un'altra volta
bismark67, 13/01/2020 09.53:



9. Si vuole rifare la squadra e cambiare tutto? Lo si dica apertamente e non in maniera subdola. Si eviti di far scrivere che Ricci avrebbe rifiutato offerte faraoniche da Fano, finendo per metterlo in cattiva luce e spingerlo all’addio, quando i marchigiani in realtà lo vorrebbero in prestito gratuito offrendogli 35 mila euro più bonus per sei mesi (ovvero non proprio uno stipendio da faraone).

tuttocesena.it




Viene il dubbio che 35 mila più bonus la società lo consideri un ingaggio faraonico.
Spiegherebbe anche come mai sia così difficile far arrivare una punta che segna.
berdan
00lunedì 13 gennaio 2020 19:55
Re: Re: Soldato che fugge buono per un'altra volta
Kriss.s, 13/01/2020 19.39:




Viene il dubbio che 35 mila più bonus la società lo consideri un ingaggio faraonico.
Spiegherebbe anche come mai sia così difficile far arrivare una punta che segna.

Spiegherebbe pure perché Marcheggiani è andato a Pesaro.
Aspettiamo quelli a costo zero.
coma721308
00lunedì 13 gennaio 2020 21:14
Interessanti riflessioni..
L'Irredentista
00lunedì 13 gennaio 2020 21:20
Guardando ed ascoltando il calciatore presente nell'unica trasmissione TV visibile da Ferrara, mi sembra di capire che è sempre e solo colpa della sfortuna e degli episodi, che la squadra tutto sommato gioca bene e che accipicchiolina, va sempre tutto male.

Autoassoluzione e mancata assunzione di responsabilità
garnito
00martedì 14 gennaio 2020 09:54
Re: Re: Soldato che fugge buono per un'altra volta
Kriss.s, 13.01.2020 19:39:




Viene il dubbio che 35 mila più bonus la società lo consideri un ingaggio faraonico.
Spiegherebbe anche come mai sia così difficile far arrivare una punta che segna.




btw, il bonus e' l'appartamento
Visigoto
00martedì 14 gennaio 2020 10:27
L'Irredentista, 13/01/2020 21.20:

Guardando ed ascoltando il calciatore presente nell'unica trasmissione TV visibile da Ferrara, mi sembra di capire che è sempre e solo colpa della sfortuna e degli episodi, che la squadra tutto sommato gioca bene e che accipicchiolina, va sempre tutto male.

Autoassoluzione e mancata assunzione di responsabilità

Il tuo è un concetto che io condivido in pieno, ma che spiegato meglio non trova molti sostenitori.
Io credo che se non è colpa di nessuno, allora la colpa diventa di tutti.
Ma le dichiarazioni dei calciatori, insomma, non è che mi piace sparare sulla croce Rossa.
bismark67
00lunedì 20 gennaio 2020 22:22
La scelta di Karlo

1. Minuto 94: Karlo Butic ha in mano il destino di Ciccio Modesto. O meglio, ha nei piedi il destino del suo allenatore. Karlo Butic compie una scelta netta e precisa: viva Modesto. E mette la palla in rete.

2. Chi è restato, chi è sopravvissuto a questa mini rivoluzione di gennaio, nutre ancora fiducia in Modesto e soprattutto gode della fiducia dell’allenatore. Questo è il messaggio principale di giornata.

3. Messaggio numero due: la società magari ha le idee un po’ confuse ma nonostante tutto sta cercando di costruire qualcosa. Purtroppo lo fa con la grazia di un elefante in un negozio di cristalli.

4. In settimana è partito Franchini, ovvero colui che in estate venne definito come l’acquisto più importante – tanto da meritarsi un triennale – della sessione estiva. Probabilmente era uno di quelli che aveva perso la fiducia nel progetto cesenate: in ogni caso ancora una volta il silenzio della società in merito è stato assordante.

5. Addirittura, già abituati al più assurdo negazionismo di epoca pompettiana, abbiamo assistito ad un ribaltamento delle parti: la colpa della partenza sarebbe di Franchini che ha rinunciato ad un triennale per soli sei mesi di contratto a Piacenza. Ancora una volta Martini è risultato non pervenuto.

6. È un dato di fatto che l’entusiasmo della rifondazione e del ritorno in C, dei tanti derby e delle amichevoli estive, sta lentamente sciamando. Basti guardare i tanti vuoti sugli spalti di oggi: d’accordo la giornata fredda ma forse è opportuno che qualcuno capisca che per recuperare la fiducia dei tifosi non sono sufficienti le Sky Stories o i Cesena Magazine.

7. Chiaramente una buona parte nel recupero dell’entusiasmo la deve giocare Modesto e la sua truppa: e contro la Virtus Verona non è che ci sia stato granchè di entusiasmante, Valeri a parte.

8. Quello che colpisce è il carattere umorale del Cesena, capace di alternare sprazzi di gioco propositivo a blackout incredibili quanto ingenui. Regalare il pareggio all’80’ è da pazzi, poi il 2-3 è figlio del conseguente pessimismo leopardiano ma visto che Verona non è nelle Marche almeno questa l’abbiamo ripresa.

9. L’ha ripresa Valeri, l’ha ripresa Butic, l’hanno ripresa tutti gli undici che erano in campo in quel momento: di rabbia, di testa più che di gioco. Ma va bene così: in giornate del genere ci si accontenta di poco.

10. Riassunto di giornata: la squadra c’è, pur con i ben noti limiti, l’allenatore (al momento) anche e la società forse. Certamente legittimo fischiare, criticare e affidarsi al giacobinismo calcistico: questo però è semplicemente quello che offre al momento la casa.

PS: i dieci spunti di oggi sono per un amico, Thomas, che ha pensato bene di iniziare l’anno “rinnovando il tagliando”. Tieni botta, da parte di tutto il 21 aprile.
tuttocesena.it
R.B.4
00martedì 21 gennaio 2020 00:31
Severi, menti sapendo di mentire. Per di più ti prendi gioco di centinaia di menti fragili che albergano nei crani di altrettanti tifosi, illudendoli di disfarsi di Moddy prima delle ferie estive.

Mi riferisco al punto primo.
Su quali basi millanti l'eventualità che questa società arrivata a sto punto, possa prendere in considerazione l'esonero di Modesto?

Dai va la! Vai a scoraggiare nel borotalco come dite in Baviera.

Fortuna che ttc annovera una firma come quella di Bertozzy.
bismark67
00giovedì 23 gennaio 2020 14:28
Patteggiati

1. Patteggiato, più che perso. Ecco la sensazione post Cesena-Carpi: questa partita è sembrata più un patteggiamento, un’ammissione di colpa in cambio di una pena mite, che una sconfitta vera e propria.

2. Quando uno patteggia in fondo opta per il male minore, male peraltro ritenuto inevitabile in virtù delle proprie azioni. Insomma, calza a pennello per il Cesena di stasera.

3. Modesto finisce sotto accusa, come è naturale che sia dopo una striscia negativa di questo tipo: un punto in tre incontri in questo 2020, di cui due tra le mura amiche. Non male se si considera che persino il Rimini e il Ravenna hanno fatto meglio.

4. In questi spunti però l’intento non è quello di analizzare le scelte tattiche di Modesto – schemi, esclusioni, sostituzioni e qualsiasi altra cosa verso la quale si possa puntare il dito – bensì cercare di capire a monte quale sia il progetto sul medio e lungo termine.

5. La società ha dichiarato più volte che il salto in B sarebbe stato da mettere in programma non già al primo campionato bensì nell’arco di due o tre anni. Legittimo, e anche piuttosto serio come proposito. Ma mentre si attende l’anno buono cosa si fa?

6. L’ideale sarebbe provare a crescere, investire sui giovani, su un allenatore con gioco propositivo e nel frattempo sistemare gli affari interni: vivaio, strutture immobili, stadio, etc. Direi che ci siamo: sulla carta il Cesena Fc ha fatto tutto bene.

7. Ma non sulla carta, ovvero in pratica, cosa ha fatto il Cesena Fc? Tanti, ma tanti errori. Spesso contraddittori – Franchini che se ne va sbattendo la porta è forse il principale – e con i risultati, di gioco e classifica, che sono sotto gli occhi di tutti.

8. Stasera è inutile fare processi – che si concluderebbero inevitabilmente col patteggiamento – parimenti sarebbe opportuno sentire anche qualche critica oltre che i soliti autoelogi su quanto stia investendo la società e sul nessuno come noi in Romagna.

9. A proposito di patteggiamenti, quasi dimenticavo, risulta che una buona parte dei membri del vecchio CdA della defunta Associazione Calcio Cesena abbia patteggiato di fronte al tribunale Figc. Con motivazioni del tipo: “[…] per aver causato il dissesto della Società AC Cesena SpA ponendo in essere operazioni dolose a danno dell’Erario […]).

10. “Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, sosteneva il poeta e filosofo Santayana. Ecco, ringraziamo il collega de Il Resto del Carlino Paolo Morelli per essersi distinto come unico giornalista cesenate ad aver dato la notizia. Per il resto silenzio totale, come se nulla fosse successo. A volte patteggia anche l’informazione.
tuttocesena.it
bismark67
00martedì 28 gennaio 2020 12:47
Martini Tse-Tung

1. Partiamo dalla presentazione di Caturano, prendiamo le dichiarazioni del Grande Timoniere Daniele Martini e per un momento esuliamo dal contesto: è esattamente ciò che un bravo dirigente dovrebbe dire.

2. Modesto non si tocca, abbiamo un progetto pluriennale e lo continueremo anche il prossimo anno con lo stesso allenatore: parole chiare, per nulla ambigue, volte a zittire malumore e togliere alibi ai giocatori.

3. Ecco, adesso però rimettiamole nel contesto a cui appartengono, ovvero al difficile momento che sta attraversando la squadra, e le parole del Líder Maximo di Martorano assumono una valenza completamente diversa, quasi opposta.

4. In primo luogo perché tardive: una dichiarazione di supporto a Modesto di questo genere sarebbe dovuta arrivare come minimo già durante la sosta tra girone d’andata e ritorno, tanto per mettere le cose in chiaro.

5. In secondo luogo le parole di Martini arrivano a poche ore di distanza di quelle di Pelliccioni che aveva ammesso che sì, in caso di doppia a sconfitta a Trieste e a Piacenza, la panchina del tecnico calabrese sarebbe stata seriamente messa in discussione.

6. L’impressione – ma qui bisogna specificare che si tratta di una mera e semplice impressione – è che le parole di Martini siano arrivate semplicemente per rispondere a Pelliccioni.

7. Il Cesena è in difficoltà: il 2020 ha regalato un solo punto, agguantato peraltro su rigore al 94’, in quattro incontri. Non servono grandi dote analitiche per comprenderlo. Il Cesena è in difficoltà ma identificare le cause di questa crisi è un po’ come voler risolvere il dilemma di chi sia venuto prima tra l’uovo e la gallina: è Modesto inadeguato per questa rosa o sono i giocatori a non essere adatti agli schemi di Modesto?

8. Modesto è sempre stato coinvolto nelle decisioni di mercato da parte di Pelliccioni – la folta colonia ex-Rende lo testimonia – quindi appare improbabile che siano arrivati uomini non adatti al suo modulo. Allo stesso tempo visto Modesto ha cercato di replicare in riva al Savio ciò che aveva fatto in Calabria è difficile sostenere che non sia all’altezza della rosa.

9. Eppure il Cesena continua a perdere. E una soluzione va trovata. E al più presto. E per questo c’è la dirigenza. Sarà una notte lunga per Daniele Martini. Da una parte i soci che vogliono il ribaltone. Dall’altra Pelliccioni, che parla un po’ troppo. E critica. E lo fa persino con Flavio Bertozzi.

10. Nel mezzo lui, Martini, con la solitudine tipica dei numeri uno. Che entro domani prenderà una decisione, probabilmente la più importante della sua carriera da dirigente.
tuttocesena.it
bismark67
00lunedì 3 febbraio 2020 01:46
Un caffè con Rino

1. Lo ammetto: ho faticato, e tutt’ora fatico, non poco a trovare il senso del post su Facebook del vicesindaco Christian Castorri a favore di Rino Foschi dopo il suo proscioglimento da parte della giustizia sportiva. Che si possa concordare o meno con le idee politiche del vicesindaco, una cosa è certa: Castorri non è certo uno da “buongiorno kaffè!!!”. Al contrario è uno che sa soppesare bene ogni propria mossa, anche sui social.

2. Allora perché questa entrata a gamba tesa, dopo mesi di profilo basso, nel mondo del calcio bianconero? Perché adesso? Dove vuole arrivare il vicesindaco? Perché è lui ora – e non più direttamente il sindaco come nella passata legislatura – che da Palazzo Albornoz segue la questione Cesena Fc.

3. Proviamo ad esaminare l’ipotesi più semplice: Castorri si augura che Foschi possa tornare ad essere il direttore sportivo del Cesena. Non è un mistero che tra Pelliccioni e il resto della dirigenza a volte ci siano state divergenze di opinioni e che a fine stagione il sammarinese potrebbe salutare il bianconero di Romagna.

4. Il candidato numero uno alla sostituzione sarebbe Zamuner ma, come rivelato negli ultimi giorni anche dal nostro Flavio Bertozzi, non sarebbe da escludere neppure un ritorno in riva al Savio di Gigi Piangerelli.

5. Attenzione, però: Piangerelli, in qualità di dirigente del settore giovanile, è uno dei 29 indagati dalla giustizia sportiva in merito al fallimento dell’Ac Cesena e, insieme al patron del Chievo Luca Campedelli, l’unico a non essere ancora andato a giudizio (gli altri hanno tutti patteggiato a parte Foschi, appunto prosciolto).

6. A questo punto andiamo a riprendere il sempre illuminante articolo di Paolo Morelli de Il Resto del Carlino in cui ci spiega i motivi del proscioglimento di Foschi: “[…] la Procura Federale scrive (citando anche la testimonianza di Maurizio Marin) che era Pierluigi Piangerelli a scegliere i giocatori da cedere o acquistare, mentre Foschi interveniva direttamente nei rapporti con i giovani atleti e le loro famiglie tranquillizzandoli con la sua autorevolezza”. Attenzione, si sta parlando delle famigerate plusvalenze fittizie tra Cesena e Chievo.

7. Mors tua vita mea, in poche parole. Messa giù in questa maniera naturalmente l’immagine di Piangerelli è quella che viene maggiormente danneggiata, a fronte di una rivalutazione del ruolo di Foschi. Va sottolineato che spesso la realtà processuale è sempre più complessa di quanto venga giornalisticamente riassunta, ma il messaggio appare chiaro.

8. Ricapitoliamo: il proscioglimento di Foschi, anche grazie a Marin, si trasforma quasi in uno sgambetto a Piangerelli, perché in caso di mancato proscioglimento da parte della procura federale sarebbe difficile ipotizzare un suo ritorno al Cesena per questioni squisitamente etiche. Al tempo stesso Castorri celebra con un caffè “in amicizia” la prima vittoria processuale del “giallo”.

9. Ritorniamo quindi al punto di partenza: la nostra è una semplice congettura e la correlazione temporale di questi eventi è puramente casuale. Del resto sarebbe decisamente complicato basare un progetto, alquanto complottista, sulle tempistiche della giustizia sportiva: basandosi sulla mera statistica è sempre più facile che gli eventi siano totalmente scorrelati tra loro.

10. Rino Foschi ha abbastanza autorevolezza per farsi assumere in qualsiasi squadra, Gigi Piangerelli resta un dirigente che conosce bene il mercato e sa lavorare ottimamente coi giovani mentre Christian Castorri è un politico alquanto navigato. E poi a pensar male si fa peccato.
tuttocesena.it
R.B.4
00lunedì 3 febbraio 2020 09:38
Sta mattina volevo andare al solito bar a prendere il solito caffè, ma io ho cambiato idea.
Hai visto mai che incontri un cagacaxxi come Severi che mi rovina la giornata...
coma721308
00lunedì 3 febbraio 2020 13:13
Foschi basta.. appartiene al passato, gli è andata bene al processo? Buon per lui, gli auguro di godersi la pensione lontano dal Cesena calcio.
coma721308
00lunedì 3 febbraio 2020 13:14
Re:
R.B.4, 03/02/2020 09.38:

Sta mattina volevo andare al solito bar a prendere il solito caffè, ma io ho cambiato idea.
Hai visto mai che incontri un cagacaxxi come Severi che mi rovina la giornata...




Quando sei zona chiamami che ci prendiamo un caffè...
Visigoto
00lunedì 3 febbraio 2020 13:41
Re: Re:
coma721308, 03/02/2020 13.14:




Quando sei zona chiamami che ci prendiamo un caffè...



ti toccherà pagare, ovviamente
ronefor
00lunedì 3 febbraio 2020 13:58
e già ti andrebbe di lusso
bismark67
00lunedì 10 febbraio 2020 10:36
Benino

1. Benino: ecco il voto che alle elementari mi torturava di più. Perché non è propriamente un voto negativo, ero comunque andato benino, ma nemmeno propriamente positivo perché l’elaborato era qualcosa in meno di bene. Ecco, il Cesena di oggi contro il Padova merita un “benino”.

2. Di motivi per sorridere ovviamente ce ne sono: abbiamo visto una squadra in grado rialzarsi dopo un colpo che in altri tempi sarebbe stato da ko tecnico.

3. Ogni volta che il Cesena subiva gol per primo l’avversario di turno si trasformava nel pelato di Brazzer e abusava dei colori bianconeri fino al triplice fischio: oggi è arrivata una reazione, uno scatto d’orgoglio, insomma un bel segnale.

4. Non che sia una novità assoluta – qualcosa del genere lo si era visto già negli ultimi due mesi del 2019 – ma il suo decennio aveva portato una regressione generalizzata da far apprezzare come grandi conquiste anche questi piccoli passi in avanti.

5. Poi resta comunque quel senso di smarrimento che ci pervade non appena l’avversario di turno quasi a sorpresa passa in vantaggio: questa invece è la costante di ogni domenica.

6. Anche oggi ci siamo ritrovati al gol di Buglio con la stessa domanda in testa: “Ma questi come hanno fatto a segnare?”. È vero che Marson poco prima aveva effettuato una bella parata ma ancora una volta il gol è stato un lampo nella notte: improvviso, dirompente e inaspettato.

7. È solo sfortuna? Ha sbagliato Viali a togliere De Feudis concedendo a Buglio di inserirsi nella zona che sarebbe stata del capitano? È una maledizione della vecchia dirigenza? O semplicemente siamo davvero così scarsi da perdere sempre? In quei momenti probabilmente abbiamo pensato di tutto. Ma veramente di tutto, forse anche al pelato di Brazzer.

8. E invece poi capita che il buon Borello, uno dei pretoriani di Modesto – e di questi tempi il clima, così ad occhio e croce, non dovrebbe essere nemmeno dei migliori - sbuchi all’improvviso davanti a tutta la difesa del Padova e appoggi in rete una palla pesantissima servita finalmente alla grande da Zerbin.

9. Gol, pareggio, tutto vero. Dopo una settimana trascorsa a parlare delle dichiarazioni di Ricci in sala stampa a Piacenza finalmente ci si torna ad entusiasmare per il calcio giocato, per emozioni vere.

10. Ite, missa est. Il Cesena è vivo, Deo gratias.
tuttocesena.it
Visigoto
00lunedì 10 febbraio 2020 12:39
Garni ricorda cose che a noi piacerebbe abbandonare nell'oblio dei ricordi dimenticati. Deve avere una sua personale stanza delle necessità in cui pescare.

Si, il benino era l'incubo delle elementari, una sorta di "pora bescia maleda"...
Però che traumi avrà subito l'altletico garnito per ricordarsi ancora oggi, quelle prime, malinconiche, piccole delusioni?

Lo ammetto, dopo il loro gol avrei voluto spegnere tutto e prendere a pugni un uomo solo perchè è stato un scortese. però non ho potuto.
doctor77
00lunedì 10 febbraio 2020 14:26
Re:
Visigoto, 10/02/2020 12.39:

Garni ricorda cose che a noi piacerebbe abbandonare nell'oblio dei ricordi dimenticati. Deve avere una sua personale stanza delle necessità in cui pescare.

Si, il benino era l'incubo delle elementari, una sorta di "pora bescia maleda"...
Però che traumi avrà subito l'altletico garnito per ricordarsi ancora oggi, quelle prime, malinconiche, piccole delusioni?

Lo ammetto, dopo il loro gol avrei voluto spegnere tutto e prendere a pugni un uomo solo perchè è stato un scortese. però non ho potuto.



un po' scortese
bismark67
00lunedì 17 febbraio 2020 11:24
Ma soprattutto bello vincere

1. Bello, vincere. Con quattro gol. In trasferta. Ma soprattutto bello vincere.

2. Il periodo, ammettiamolo, non era dei migliori, da qualunque punto lo si volesse guardare, e non solo a livello sportivo: la vittoria che manca da troppo tempo, il Coronavirus che spaventa mezzo mondo (ma solo la metà ricca per cui la morte non fa parte della normalità) e un diversamente furbo che in Italia minaccia la crisi di Governo: insomma, questa vittoria serviva come l’aria, almeno per rasserenarsi un po’.

3. Resta tutto difficile, tutto complicato: anche l’ultima della classe può riservare sorprese (la sconfitta del Modena di ieri a Rimini lo dimostra) ma almeno il Cesena ha gridato presente.

4. Perché possiamo parlare di tutto, di nuove forme di gestione societaria, di associazionismo alla tedesca o di progetti futuri: ma se dal campo non arrivano vittorie come questa tutto va in fumo, o quasi.

5. Il Cesena non ha battuto l’Imolese, l’ha schiacciata. Allo stesso modo con il quale, a dicembre, il Fano dimostrò di essere squadra e umiliò il Cesena. Indipendentemente dalla classifica.

6. A differenza di quella partita, però, al Galli si è sempre giocato in undici contro undici e il rigore è arrivato sull’1-0 per gli ospiti, per cui il risultato è molto meno figlio degli episodi. È stata semplicemente una bella dimostrazione di forza.

7. Ecco, il punto è questo: il Cesena ha vinto nettamente perché è riuscito ad imporsi. Senza mai mettere il risultato in discussione. Se escludiamo il 2-0 di Verona, quest’anno si era mai vista una cosa del genere?

8. Anzi, il confronto con la partita di andata – un misero 1-0 contro l’ultima in classifica, una Imolese fresca di nuovo allenatore e molto meno compatta di quella odierna – è davvero impressionante, tanto da suggerire che qualcosa è cambiato prima di tutto nella testa dei giocatori.

9. Abbiamo un Valeri cresciuto tantissimo dai tempi della D e che si sta mostrando per distacco il miglior giocatore in rosa, un Capellini ritrovato e finalmente schierato nel suo ruolo, poi i nuovi arrivati che iniziano ad essere determinanti e persino Zerbin si sta ricordando di essere bravo oltreché semplicemente bello.

10. Basta così, per oggi. Le analisi possono lasciare il posto al risultato: non capita tutti giorni di vincere con 4 gol in trasferta. Godiamocelo allora, e iniziamo a nascondere i nostri amici felini in vista della prossima sfida.
tuttocesena.it
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:37.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com