I 10 (s)punti di Stefano Severi

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bismark67
00lunedì 19 novembre 2018 17:33
Certo le circostanze non sono favorevoli (e quando mai?)

Certo le circostanze non sono favorevoli (e quando mai?)
Bisognerebbe? Bisognerebbe niente. Bisogna quello che è. Bisogna il presente
(P.G.R., Cronaca Montana)


1. Uno degli aspetti più caratteristici della mentalità italiana di fronte ad una situazione negativa, rispetto alla quale Cesena non fa eccezione, è il voler a tutti i costi identificare i colpevoli prima delle cause. In pratica è una caccia all’uomo: magari cade qualche testa poi però i problemi rimangono.

2. È innegabile che in questo frangente del campionato Angelini sia sulla graticola: l’allenatore è sempre il primo imputato in questi casi e la società naturalmente sta valutando continuamente i risultati del lavoro del tecnico bianconero, non solo in termini assoluti (cioè punti in classifica) ma anche relativi (crescita della rosa, giovani in primis).

3. Proviamo quindi a capire prima quali siano i problemi di questo Cesena, per poi risalire alla cause ed a quel punto dovrebbe essere più semplice assegnare anche eventuali responsabilità.

4. Il primo problema riguarda l’attacco: senza Ricciardo il Cesena spara a salve, si affida a qualche gol casuale come contro la Savignanese ed è estremamente prevedibile. I difensori avversari sono spesso liberi di avanzare a centrocampo mandando De Feudis e compagni in inferiorità numerica: come visto a Pineto mettere i bianconeri in fuorigioco è spesso facilissimo.

5. Il secondo problema riguarda i giovani. La Serie D è molto diversa dal mondo dei professionisti: grazie al particolare regolamento diventa fondamentale scegliere gli under in maniera opportuna, come più volte ripetuto, perché sono loro a costituire il valore di base della formazione. E questo Cesena fino ad ora ha ottenuto davvero poco, pochissimo, dai proprio giovani.

6. Il terzo grosso problema è mentale: non è possibile che ogni qualvolta si trovi in svantaggio il Cesena accetti supinamente (con la sola eccezione di Monte San Giusto) la sconfitta. Anche a Pineto non si è vista alcuna rabbiosa reazione: le occasioni per il pareggio sono perlopiù imputabili agli inevitabili errori da serie D che anche gli avversari, come lo stesso Cesena, spesso commettono.

7. Questi tre problemi hanno una causa in comune: la costruzione della rosa effettuata in maniera non efficiente. La strategia estiva è stata quella di ripartire dalla base del Romagna Centro – quindi con tanti giovani che fino a luglio erano convinti di dover lottare per la salvezza – aggiungendo degli ottimi giocatori per la categoria come Ricciardo, Biondini o De Feudis. Ma già dopo poche giornate il fatto di non aver dato sufficiente importanza agli under è stato pagato con la sostituzione del portiere ed ora il problema si è palesato ancor di più in tutta la sua drammaticità.

8. Beppe Angelini ormai da una settimana si sgolava per ripetere, anche in conferenza stampa, quanto la rosa fosse corta. Bisogna dargli atto di come abbia fatto il massimo per mischiare le carte – la mossa di Davide Bisoli è esemplificativa, e se avesse segnato a inizio gara tutti avrebbero esaltato il coraggio di Angelini – ma mancano sia i sostituti naturali (si parte per un campionato di 38 partite senza una riserva di Ricciardo?) che i giovani in grado di fare la differenza.

9. La fragilità degli undici che hanno concluso la gara ieri a Pineto è purtroppo assai indicativa della situazione che sta vivendo il Cesena. Le ultime vittorie sono state tutte soffertissime giunti al termine di prestazioni tutt’altro che indimenticabili: è da Santarcangelo che non si conquistando i tre punti in maniera limpida e netta, con una prestazione oggettivamente superiore. Aggiungiamo poi un Matelica stratosferico (a cui bisogna fare solo i complimenti) e tutto si fa maledettamente complicato.

10. Mancano poco più di dieci giorni all’apertura di un mercato che dovrà stravolgere l’impianto estivo di questa squadra e a quel punto andrà chiarito se ad Agosto siano state fatte o meno scelte condivise tra allenatore e società. Non è bel messaggio, per chi scende in campo attualmente, sapere che tra poche giornate sarà tutto azzerato, o quasi: la fiducia in se stessi può continuare a diminuire e ogni partita rischia di trasformarsi in un calvario. D’altra parte non è così che si gioca mentre si indossa la maglia bianconera: finchè la clonazione non sarà perfezionata però non potremo permetterci undici De Feudis.
tuttocesena.it
bismark67
00lunedì 26 novembre 2018 21:51
5-5-5

1. Per favore non parliamo di sfortuna. Il fato può decidere qualche episodio, non un’intera gara contraddistinta da una miriade di situazioni tutte, rigorosamente, avverse ai colori bianconeri.

2. Rigore non dato, autogol, traversa interna, altri due legni e miracoli del portiere: è vero che il Cesena ha fatto tutto il possibile per vincerla, ma semplicemente non ci è riuscito. Perché il Cesena attuale è questo: fatica persino in casa con l’ultima in classifica.

3. Le colpe di Angelini sono limitate: la coperta è cortissima e con la rosa a disposizione si può fare poco di più, soprattutto al netto degli infortuni. I continui cambi, spesso forzati, hanno però creato molta confusione nei bianconeri che sembrano non saper giocare a memoria e, al contrario, subiscono spesso il gioco degli avversari.

4. Persino la Savignanese è venuta al Manuzzi ad imporre il proprio gioco, per non parlare del Campobasso ieri: si tratta del peggior segnale che potesse lanciare il Cesena in questo frangente, al di là del risultato.

5. Per chiudere il cerchio abbiamo un Matelica che non sbaglia un colpo e a cui tutto sembra andare sempre bene – compresa la clamorosa vittoria al 95’ proprio contro i bianconeri di Romagna – e una serie di decisioni arbitrali (gol del pari annullato contro la Recanatese, rigore non dato ieri, etc.) in linea con la mediocrità della serie D. Gira tutto male, è vero, ma 7 punti dal Matelica non si accumulano per sfortuna.

6. Il peccato originale di questa squadra è noto: aver accettato mezza rosa come “pacco” regalo del Martorano e aver costruito sul mercato solo l’altra metà. Ora che infortuni e squalifiche hanno falcidiato la mezza rosa forte – quella che aveva portato il Cesena a ridosso della prima posizione – si scopra che mancano drammaticamente le alternative.

7. La dicotomia Pelliccioni-Martini, ovvero nuovo Cesena contro Romagna Centro, è esemplificativa della situazione di tensione che si sta vivendo all’interno della stanza dei bottoni del Cesena FC, con il presidente Patrignani comunque deciso a far valere il proprio punto di vista (come avvenuto con successo per l’ingaggio di Agliardi).

8. Pelliccioni è un direttore sportivo espertissimo per la serie C ma la D era nuova un po’ per tutti, specie con le regole per gli under: dal blocco Romagna Centro, in teoria esperto di categoria, sono arrivate indicazioni errate soprattutto sul valore degli under, mentre i “nuovi” hanno costruito una rosa troppo al risparmio. Non deve sorprendere che il Matelica batta il Cesena anche nel costo di allestimento della rosa o che tante squadre offrano ai loro top-player ingaggi superiori a quelli dei bianconeri.

9. Non a caso l’area di riferimento Romagna Centro è già da tempo in trattativa con il Diegaro, altra compagine locale cesenate, per ripartire il prossimo anno con un progetto simile a quello del vecchio Martorano in Eccellenza, basato sui giovani e sulla loro valorizzazione. Troppo diverse le esigenze, e le ambizioni, di una piazza come Cesena da quelle della piccola realtà di quartiere.

10. L’imperativo ora è spendere, e bene, i soldi nel mercato di riparazione. La rincorsa al Matelica non può, e non deve, fermarsi, ma soprattutto c’è da costruire un gruppo dotato di identità propria, in grado anche eventualmente di disputare e vincere i play-off utili a determinare la graduatoria di ripescaggio in C. Perché poi la società in C potrebbe anche passare di mano ad un imprenditore non romagnolo, con una figura di riferimento (ancora Patrignani? O il futuro ex-sindaco Paolo Lucchi?) a fare da presidente e garante.
tuttocesena.it
bismark67
00lunedì 3 dicembre 2018 13:10
Crisalide

1. Alfio Pelliccioni, ecco il primo vincitore della giornata di ieri. Il direttore sportivo bianconero ha dimostrato che la D si può vincere anche con una sagace strategia di mercato.

2. In settimana in città si era registrata una mezza insurrezione popolare, tipo gilet gialli in Francia, per il mancato arrivo di Vito Leonetti da Vasto. Come se le sorti del Cesena fossero inevitabilmente legate a quelle del bomber degli abruzzesi, una sorta di Cristiano Ronaldo della serie D.

3. Una forte prima punta serve tantissimo, è inutile negarlo soprattutto alla luce del protrarsi dell’infortunio a Ricciardo, ma non è detto che lo si debba fare stile Psg, ovvero a suon di assegni pesanti (la Vastese chiedeva 40 mila euro per liberare il bomber) e attacchi frontali.

4. L’operazione-Fortunato è esemplificativa della strategia di Pelliccioni: nome segreto fino all’ultim’ora, poi blitz a Pineto per trovare l’accordo con il giocatore (e con la società piuttosto alterata per il “tradimento”) e in meno di 24 ore affare chiuso: sbarco in Romagna, convocazione, debutto e gol. Tutto perfetto.

5. Pelliccioni, dicevamo primo vincitore: perché era giusto, e probabilmente lo è ancora, mettere lui prima di tutti sul banco degli imputati per il deludente rendimento sofferto dal Cesena nel mese di Novembre. Pelliccioni sicuramente più di Angelini, trovatosi a gestire una rosa corta e limitata dagli infortuni.

6. Non può essere infatti colpa del tecnico se la più originale e recente abitudine dei bianconeri è stata quella di costruire tonnellate di occasioni da rete per poi sbagliare gol già fatti davanti alla porta. Vizio mostrato anche ieri al Villa San Filippo: è servito il nuovo innesto Fortunato per non sprecare l’ennesimo match point e fare festa.

7. Pelliccioni per il momento ha rinforzato sia quella che era già la miglior difesa del girone che un centrocampo forte sulla carta ma falcidiato dai problemi fisici. Restano ora due importanti aree di intervento: attacco e under.

8. Questa sessione di mercato invernale ha una funzione ben precisa: completare la trasformazione di questa crisalide bianconera da Martorano a Cesena. Ogni nuovo innesto – probabilmente necessario già in estate ma che anche per limiti temporali Pelliccioni non era riuscito a portare – contribuirà a questa importantissima trasformazione.

9. In tutto questo al popolo bianconero è richiesto più equilibrio: il campionato non era perso una settimana fa e certamente non è vinto oggi. La speranza era certamente quella di chiudere a ottobre il periodo di rodaggio di una squadra nata in ritardo e di viaggiare da quel momento in poi a tutto gas. Invece a novembre sono venuti a meno alcuni degli elementi più importanti della rosa e ora bisogna ricominciare tutto da capo.

10. Salvo cataclismi è giusto che Angelini mangi il panettone e che gli sia concesso tempo fino a Natale per amalgamare nuovamente questo “Cesena 2”. Il Matelica resta fortissimo ma, almeno ieri, ha dimostrato di essere umano. Ci sarà certamente da soffrire ancora a lungo: ma a questo i tifosi romagnoli sono ormai abituati.
tuttocesena.it
Tripondius
00lunedì 3 dicembre 2018 17:39
Il punto 2) E' una comica. "Insurrezione popolare, tipo gilet gialli in Francia" per Leonetti?.....O me la sono persa o qualcun altro.. a causa anche della pressione che ci opprime...... sbarella. Una domanda, se 10 punti non si riescono a partorire, a volte non se ne potrebbero fare 9, 8.. 5? Il troppo stroppia.
Bnel92
00lunedì 3 dicembre 2018 18:33
Tripondius, 03/12/2018 17.39:

Il punto 2) E' una comica. "Insurrezione popolare, tipo gilet gialli in Francia" per Leonetti?.....O me la sono persa o qualcun altro.. a causa anche della pressione che ci opprime...... sbarella. Una domanda, se 10 punti non si riescono a partorire, a volte non se ne potrebbero fare 9, 8.. 5? Il troppo stroppia.

Non è specificata quale città.. magari a Brema :P
costaest
00martedì 4 dicembre 2018 15:10
Re:
Tripondius, 03/12/2018 17.39:

Il punto 2) E' una comica. "Insurrezione popolare, tipo gilet gialli in Francia" per Leonetti?.....O me la sono persa o qualcun altro.. a causa anche della pressione che ci opprime...... sbarella. Una domanda, se 10 punti non si riescono a partorire, a volte non se ne potrebbero fare 9, 8.. 5? Il troppo stroppia.



Oppure avrebbe potuto utilizzare uno dei 10 punti per scrivere di come Sensi abbia dimostrato nel suo debutto in nazionale di non essere un giocatore da serie A.

ronefor
00martedì 4 dicembre 2018 15:19
Io purtroppo contesto il punto 10
In un primo tempo mi ero illuso anch’io
Poi ho saputo che il Matelica ha superato il turno in Coppa pochi giorni prima
classificandosi per i quarti di finale... e se sono stanchi i professionisti della Serie A figuriamoci i dopolavoristi marchigiani
Ergo la sconfitta a Jesi non è indicativa
ronefor
00martedì 4 dicembre 2018 15:21
Su Pelliccioni/Patrignani concordo
Anche se abituati a urbigiorgino poco ci vuole a far miglior figura
didogia
00martedì 4 dicembre 2018 15:32
Robe però dai non cadiamo nei luoghi comuni. Ormai la D è una realtà semiprifessionistica che ha preso il posto della ex C2. A Matelica non è che i giocatori vanno a lavorare in fabbrica e poi si allenano la sera.
Visigoto
00martedì 4 dicembre 2018 15:44
Re:
ronefor, 04/12/2018 15.19:

Io purtroppo contesto il punto 10
In un primo tempo mi ero illuso anch’io
Poi ho saputo che il Matelica ha superato il turno in Coppa pochi giorni prima
classificandosi per i quarti di finale... e se sono stanchi i professionisti della Serie A figuriamoci i dopolavoristi marchigiani
Ergo la sconfitta a Jesi non è indicativa




Non il matelica il nostro problema. ieri abbiamo fatto una fatica del diavolo, anche e sempre con una squadretta (dopo pineto, campobasso ecc).
Ergo siamo anche noi una squadretta, del matelica mi importa il giusto.

PS lo dico fin d'ora, siccome si sentono alcuni utenti e alcuni dirigenti dire che in ogni caso saremo ripescati, vorrei ricordare (oltre alla figura di merda di non vincere un girone di serie D) che anche i dirigenti del fu ac cesena erano sicuri di sfangarla questa primavera...
LorenzoGuerra
00martedì 4 dicembre 2018 16:56
Re: Re:
Visigoto, 04/12/2018 15.44:




Non il matelica il nostro problema. ieri abbiamo fatto una fatica del diavolo, anche e sempre con una squadretta (dopo pineto, campobasso ecc).
Ergo siamo anche noi una squadretta, del matelica mi importa il giusto.




esatto, fino ad ora tutte le squadre incontrate (compreso il Matelica) sono squadre scarse che non hanno le nostre individualità.
Sabato vedrò questo Leonetti, ma io di gente del livello di Ricciardo/Alessandro/Tortori/DeFeudis/Valeri fino ad ora ho visto solo l'8 della Recanatese.

Per gli uomini che abbiamo dovrmmo rendere 100 e invece rendiamo solo 60
Farne
00domenica 9 dicembre 2018 14:54
6. Finalmente il direttore sportivo del Cesena ha rafforzato la squadra durante la sessione invernale di mercato anziché indebolirla con i soliti sacrifici sull’altare del bilancio: sembra poco, ma non lo è. A meno di non rimpiangere le sessioni di caccia in Lapponia.


👍👍
bismark67
00martedì 11 dicembre 2018 00:42
Persone oltre le cose

1. Finalmente il Cesena, quello vero. Quello che può schierare il suo undici migliore, o quasi, e che riesce a capitalizzare la maggior parte delle occasioni da rete create.

2. Finalmente il Cesena che Angelini ha costruito con fatica e pazienza a settembre ed ottobre, e che a novembre era evaporato tra squalifiche ed infortuni.

3. Finalmente una squadra in cui anche i giocatori provenienti dal Martorano sono perfettamente ingranati nei meccanismi di gioco: semplicemente i loro potere operaio è ora capitalizzato da leader di spicco.

4. Finalmente una vittoria netta, pulita, praticamente mai in discussione, un pomeriggio di gioia infinita. Siamo in serie D, ma il sapore della vittoria è speciale indipendentemente dalla categoria.

5. Finalmente il Matelica è tornato sulla terra e ora sono loro ad aver paura: il due turni il Cesena ha segnato un break da +6 in risposta a quello da +5 del Matelica nelle due giornate precedenti. In pratica l’inerzia è ora invertita.

6. Finalmente il direttore sportivo del Cesena ha rafforzato la squadra durante la sessione invernale di mercato anziché indebolirla con i soliti sacrifici sull’altare del bilancio: sembra poco, ma non lo è. A meno di non rimpiangere le sessioni di caccia in Lapponia.

7. Finalmente è tornato Ricciardo (e si è visto).

8. Finalmente la negatività è interrotta. Chi in estate criticava questo progetto adesso è ormai organico al piano aziendale, chi rimpiangeva Pompetti adesso mangia solo surgelati e chi gufava il Cesena FC adesso gufa il Matelica.

9. Finalmente, con l’arrivo di De Angelis, per un po’ la smetteremo di fare i conti in tasca a tutti le società del girone F e parlerà solo il campo. Che poi è quello che conta.

10. Bene, adesso devo andare a finire il presepe. Mi mancano ancora quattro o cinque statuine, ma se ne metto una di Beppe De Feudis basta e avanza per coprire tutto il settore.
tuttocesena.it
berdan
00giovedì 13 dicembre 2018 11:23
Ho letto il nuovo 10 spunti incentrato principalmente su Campagna e non condivido nulla di quella analisi parziale e faziosa. Non sono una vedova di Foschi del malefico cacciatore e dell' uomo della semina, ma così no.
Si chiama imparzialità intellettuale la cosa che ti manca.
Quando va male il vabbè cuccatevi il cacciatore e i suoi accoliti; quando va bene tirate di orecchie verso chi contesta perché i martoranesi sono il massimo.
Io parlo di calcio e quando dico che Gori e Tola fanno fatica a stare in una squadra che aspira alla promozione diretta e Campagna è un discreto prospetto ma tutte le partite fa fatica a farle esprimo una idea piaccia o no. Adesso descrivere il ragazzino come la reincarnazione di Domini o Parolo mi sembra una cazzata.
Il diritto di non dico di critica ( altrimenti siamo venduti disfattisti ) ma semplicemente di ragionare e scambiare opinioni diverse quello c'è.
C' era persino ai tempi del grande Dino Manuzzi ( sono vecchio) figurarsi ora è in d e in cooperativa.
Ricordo ancora Dino che parlava con tutti anche con me che ero un ragazzetto in dialetto mi diceva che anche lui preferiva Ragonesi a Zanetti e che probabilmente lo avrebbe preso..
Lo prese poi....
Tripondius
00giovedì 13 dicembre 2018 13:30
Re:
berdan, 13/12/2018 11.23:

Ho letto il nuovo 10 spunti incentrato principalmente su Campagna e non condivido nulla di quella analisi parziale e faziosa. Non sono una vedova di Foschi del malefico cacciatore e dell' uomo della semina, ma così no.
Si chiama imparzialità intellettuale la cosa che ti manca.
Quando va male il vabbè cuccatevi il cacciatore e i suoi accoliti; quando va bene tirate di orecchie verso chi contesta perché i martoranesi sono il massimo.
Io parlo di calcio e quando dico che Gori e Tola fanno fatica a stare in una squadra che aspira alla promozione diretta e Campagna è un discreto prospetto ma tutte le partite fa fatica a farle esprimo una idea piaccia o no. Adesso descrivere il ragazzino come la reincarnazione di Domini o Parolo mi sembra una cazzata.
Il diritto di non dico di critica ( altrimenti siamo venduti disfattisti ) ma semplicemente di ragionare e scambiare opinioni diverse quello c'è.
C' era persino ai tempi del grande Dino Manuzzi ( sono vecchio) figurarsi ora è in d e in cooperativa.
Ricordo ancora Dino che parlava con tutti anche con me che ero un ragazzetto in dialetto mi diceva che anche lui preferiva Ragonesi a Zanetti e che probabilmente lo avrebbe preso..
Lo prese poi....



Sei riuscito a leggerli tutti? Fata custanza. A me pare un esperto di paperino che pretende di interpretare la bibbia senza nemmeno conoscerla. Prima di parlargli di Manuzzi.. dagli una infarinata su chi era. "questa è Cesena. cit" Caro il mio scriba..non hai l esclusiva della critica e non puoi etichettare a seconda e a piacimento. Cesena è tanto di più..molto di più. Chi ha giocato e vissuto qua te lo potrà confermare. Parlo di Cesena, della sua gente, non del rabaziere di turno (specificare è d obbligo visto come qualcuno gira le frittate). Ps: fosse finita 1-2, 2-2, 3-3 c è mancato poco.. la tua ramanzina sarebbe stata diversa. Un giornalista dovrebbe essere obiettivo, non bachettare a risultato acquisito chi paga e dice la sua.
Bnel92
00giovedì 13 dicembre 2018 14:01
“Defrel è stato la delusione del campionato” (cit. dopo che fece 9 gol in una squadra scarsissima in serie A).

bismark67
00giovedì 13 dicembre 2018 20:13
Cugini di Campagna


1. Campagna ha dimostrato di poter stare in serie D: non nel Cesena ma nel Romagna Centro. Sprezzante giudizio letto poco più di un mese fa, lo scorso 5 novembre, all’indomani della sconfitta interna con la Recanatese.

2. Tutt’ora mi chiedo il significato di quelle parole, ovvero del perchè stroncare in maniera inappellabile un giovane bianconero all’indomani di uno sfortunato scivolone con gol del pareggio inspiegabilmente annullato nel finale. Tra l’altro un giovane ormai divenuto indispensabile nell'economia degli under.

3. Eppure questa è Cesena: dopo il pareggio con il Campobasso lo sport preferito dalla piazza sembrava essere il tiro al bersaglio contro Beppe Angelini, indicato come unico colpevole del -7 dal Matelica.

4. Stroncando Campagna si finisce per attaccare inevitabilmente Angelini che continua a dargli fiducia: la dicotomia non si spezza. Poi magari dal mercato arriveranno altri under in grado di far compiere il sorpasso al Cesena ma per il momento Campagna è una delle colonne di questa squadra, che piaccia o meno.

5. Perché partire da Campagna per raccontare una serata come quella di ieri? Semplicemente perché Campagna, così come De Feudis, rappresenta l’emblema dell’anima di Cesena: il cuore prima di tutto. Forse non era chiaro, e per molti non lo è ancora: non conta la categoria, il Cesena è destinato a soffrire continuamente, anche in serie D.

6. La vittoria con il San Nicolò Notaresco rappresenta una partita manifesto per i colori bianconeri: subito avanti, poi rimontati (per la prima volta nella storia della neo società), e poi contro-rimonta (anche in questo caso per la prima volta). In più il Cesena fino a ieri non aveva mai subito due gol tra le mura amiche nel corso della stessa partita.

7. Il successo è stato limpido? No. Gli avversari abruzzesi avrebbero meritato il pareggio e ai punti anche qualcosa in più? Probabilmente sì. Il Cesena ha rubato qualcosa? No. E allora prendiamoci questi 3 punti, perché le partite si vincono anche così.

8. I problemi continuano a esserci e, anzi, se ne creano di nuovi, come l’infortunio a Valeri o l’ennesimo stop precauzionale per Biondini. Forse è colpa del sintetico, forse degli allenamenti troppo intensi di Bisoli o forse ancora dell’anno bisestile (nel 2016 infatti ci siamo beccati Drago). Però la lista dei guai fisici è sempre più lunga.

9. Allora godiamoci questa vittoria, la prima contro una formazione di alta classifica dopo un incredibile filotto di tre sconfitte (Matelica, Recanatese e Pineto) e un pareggio (Sangiustese), e pensiamo già al Castelfidardo domenica prossima.

10. Perché in fondo è stata una vittoria da Cesena: brutta, sporca e cattiva. In una serata da tregenda, in cui in tanti hanno scelto di rimanere al calduccio del proprio salotto magari guardando in tv su Sky il calcio minore. Vittoria per il morale, vittoria la classifica ma vittoria soprattutto per chi c’era.
tuttocesena.it
berdan
00giovedì 13 dicembre 2018 21:08
Come ho dettagliato sopra non condivido ne l ' impostazione ne i contenuti.
bismark67
00mercoledì 19 dicembre 2018 22:31
Congiunzioni avversative

1. Facciamo un gioco: impariamo a usare le congiunzioni avversative, ovvero congiunzioni che legano due proposizioni (o due parole) che in qualche modo contrastano. Vediamo un po’ di esempi.

2. Siamo primi in classifica ma giochiamo male. In questo caso il ‘ma’ esprime l’insostenibile leggerezza del giocare male pur occupando la vetta del girone.

3. Siamo primi in classifica però soffriamo sempre. Notare come il ‘però’ accentui il dramma della sofferenza legato ad una posizione, quella di primi della classe, solitamente idealizzata come una giornata tipo di Dan Bilzerian.

4. Siamo primi in classifica eppure in difesa balliamo troppo. ‘Eppure’ ci prepara allo stupore del non disporre di pilastri difensivi come Turati o Cortellini a dispetto del ruolo di fuggitivi del girone F.

5. Siamo primi in classifica tuttavia Angelini non riesce a dare un’idea di gioco a questa squadra. Provo ammirazione per chiunque riesca a infilare il ‘tuttavia’ in una frase di senso compiuto, un po’ come per chi completa quattro linee contemporaneamente a Tetris con il pezzo lungo. Questa congiunzione è tipica delle persone colte, che la sanno lunga sull’idea di gioco che dovrebbe avere il Cesena.

6. Non è vero che per essere primi sia necessario giocare bene, anzi il Cesena gioca proprio male. Che è un po’ come dire: non è vero che per divertirsi tra amici occorra guardare tutti i filmati di Valentina Nappi, anzi a volte le partite delle squadre di Massimo Drago sono anche più eccitanti. Peccato che da un po’ di anni ci si debba accontentare solo di repliche, perché di materiale nuovo non ne viene più prodotto.

7. Il primo posto non rappresenta la meta bensì il cammino. ‘Bensì’ in questo caso è tra Russia e Lapponia a cacciare, non credo gli importi molto di questa spiegazione.

8. Sia chiaro: a nessuno piace soffrire come ieri a Castelfidardo e a nessuno piace incollarsi alla pagina Facebook del Matelica per controllare i risultati in tempo reale di una squadra che fino ad un anno fa non sapeva nemmeno dove giocasse. Però questa è semplicemente la realtà odierna.

9. Gioca male il Cesena? Possibile, anzi probabile. Però sembra che questo basti per essere là davanti: ce ne dovremmo vergognare? La difesa fa acqua da tutte le parti? Verosimile, però è la migliore del girone, e qualcosa vorrà pur dire.

10. Io a ogni nuova partita del Cesena sono felice perché so che la mia squadra sta giocando, indipendentemente dalla categoria, senza la vecchia dirigenza: si tratta di un elemento che in troppi non apprezzano adeguatamente o danno per scontato. Da ieri siamo anche primi in classifica: le congiunzioni avversative magari preferirei usarle in altri momenti.
bismark67
00venerdì 28 dicembre 2018 13:02
Una poltrona per due

1. Un amico e collega pochi minuti dopo la fine della sfida tra Isernia e Matelica mi ha ricordato un mio sms del 26 ottobre: “Se non arrivi alla pausa con +5 sul Matelica hai un problema”.

2. Il pareggio in extremis dei marchigiani di domenica scorsa ha ridotto il vantaggio dei bianconeri a +4, ma per come si era messo il campionato, direi che la tabella di marcia è rispettata.

3. Con tutti il rispetto per il Matelica, che negli ultimi due anni sta facendo cose egregie in serie D e a livello tecnico e societario (tanto da fare invidia a compagini sia di serie C che serie B, za fo’), non poteva andare diversamente.

4. Il brivido c’è stato, va ammesso: Novembre è stato un mese magico per il Matelica e al tempo stesso il Cesena si è lentamente logorato, vittima di infortuni che hanno rivelato una rosa più corta del previsto e una base di giovani non sempre all’altezza.

5. Ecco, novembre, mese chiave per le sorti bianconere, con il -7 dal Matelica ha regalato ai soci del Cesena FC un’epifania: per il cambio di marcia sarebbe stato necessario ragionare da vero Cesena e non più da Martorano bis. In pratica si è capito che non sarebbe più stato tempo per la "poltrona per due".

6. Fino a quel momento infatti, più per necessità che per altro, si era costruito il nuovo progetto sulle basi della società di via Calcinaro. Scelta molto discussa in estate, anche da chi nel frattempo da contestatore si è trasformato in nuovo yes man (eh, la forza dell’abitudine), ma tutto sommato legittima e fino a un certo punto efficace.

7. Poi l’improvviso crollo e l’amaro risveglio: rifondazione a livello tecnico e societario. Sul piano tecnico Alfio Pelliccioni promosso plenipotenziario (con Daniele Martini ormai proiettato al futuro progetto Martorano-Diegaro) ha ridisegnato la rosa con una suntuosa campagna di rafforzamento nel mercato invernale.

8. Sul piano societario lo scorso CdA ha di fatto sancito la rottura tra nuovo Cesena e vecchio Martorano: mossa effettuata volutamente in sordina ma non per questo meno impattante.

9. Ci ritroviamo così a festeggiare un Natale da capolista con 4 punti di vantaggio sulla seconda: vantaggio consistente ma non ancora rassicurante, destinato necessariamente ad aumentare. Senza euforia né presunzione: questa è serie D e l’obbligo di vincere il campionato con 6 o 7 giornate di anticipo è dato dal blasone.

10. Buon Natale a tutti, infine. A quelli che hanno scelto comunque di venire sabato allo stadio nonostante il freddo e lo shopping natalizio (cinquemila anime sono comunque un’immensità, dato il tempo e il luogo), a quelli che soffrono da lontano e a quelli che non ci sono più, come ricordato dalla Curva Mare, ma che saranno sempre con noi. Il mio speciale ricordo va a Vittorio Calbucci, nel terzo anniversario della scomparsa.
bismark67
00lunedì 7 gennaio 2019 13:17
Siate maggioranza

1. Buon anno a tutti. E buona Pasquèla Epifania. Scambiamoci gli auguri dall’alto di questo primato in classifica, solido come i titoli di stato di Angela Merkel, in attesa di cosa potrà portarci questo 2019.

2. La serie C, prima di tutto. Sia dal punto di vista del progetto sportivo che di quello economico/imprenditoriale, la promozione in terza serie è la conditio sine qua non.

3. Molto più interessante, e difficile, prevedere quello che accadrà tra la tarda primavera e l’estate, con i due grandi appuntamenti: le elezioni comunali a Cesena e l’iscrizione al prossimo campionato di C. Due appuntamenti ai quali in tanti stanno già da tempo lavorando alacremente per non farsi trovare impreparati.

4. Le elezioni comunali sono quelle che celebreranno il successore di Paolo Lucchi, grande timoniere della rinascita bianconera ma impossibilitato a ricandidarsi, e che tengono sulle spine Christian Castorri, alfiere delle istanze del Romagna Centro e intento a partecipare con una propria lista civica.

5. Il risultato elettorale di Castorri, determinante in questi mesi nel prendere tantissime decisioni relative al Cesena, finirà inevitabilmente per influenzare anche le dinamiche societarie. Già diverse settimane all’interno del Cesena FC si registrano notevoli divergenze di opinioni tra “vecchi” (quelli legati al Romagna Centro o all’AC Cesena) e “nuovi” (i Patrignani boys). Il risultato della civica “Cesena 2024” rafforzerà inevitabilmente l’una o l’altra fazione.

6. Un altro risultato del lavoro di Paolo Lucchi è stato quello di convincere tutti i nuovi imprenditori a non accettare soci di maggioranza ma, al contrario, mantenere quote paritarie in modo da impedire che il Cesena passasse in mani non cesenati.

7. L’uscita di scena di Lucchi potrebbe far cadere questo vincolo. Se il candidato del suo partito, Enzo Lattuca, dovesse riuscire a conquistare Palazzo Albornoz, allora Lucchi potrebbe assumere persino un ruolo di garante nel nuovo Cesena. In caso di storica sconfitta del PD, tutto invece sarebbe possibile. EDIT: il futuro della squadra non è in discussione, indipendentemente dal vincitore della tornata elettorale. Chi vincerà, che sia il PD, la Lega o il M5S, influenzerà inevitabile il corso societario futuro. Anche con scelte nettamente in contrasto con quelle fino ad ora compiute (si veda ad esempio la Ripartenza dal Romagna Centro).

8. Unica cosa certa: all’atto dell’iscrizione in C il Cesena avrà già posto le basi per il futuro societario. Con o senza Romagna Centro, con o senza socio di maggioranza, con o senza supporto del Comune di Cesena.

9. Per il momento a nessuno conviene rendere esplicito il conflitto latente. Alla politica serve l’alleanza sportiva in vista della campagna elettorale mentre al neonato sodalizio bianconero serve il supporto della politica per completare la lunga e non semplice fase di transizione dall’AC Cesena al Cesena Fc.

10. L’alleanza ha funzionato bene per quel che riguarda l’utilizzo del vecchio cavalluccio ma ci sono altre questioni importanti da affrontare: la gestione dei lavori a Villa Silvia e all’Orogel Stadium su tutti. Il Cesena Fc vuole utilizzare al massimo gli impianti e al tempo stesso il Comune non può permettersi una brutta figura in vista degli Europei Under 21: il campo visto contro l’Avezzano però preoccupa un po’ tutti.
tuttocesena.it
Visigoto
00lunedì 7 gennaio 2019 17:47
Mi piange il cuore ricordando il terreno perfetto del manuzzi pre sintetico.
Purtroppo, questa estate, si è scelto di fare un mezzo lavoro, risparmiando.
Però stavolta la colpa non è di campedelli...
berdan
00lunedì 7 gennaio 2019 20:47
Visigoto, 07/01/2019 17.47:

Mi piange il cuore ricordando il terreno perfetto del manuzzi pre sintetico.
Purtroppo, questa estate, si è scelto di fare un mezzo lavoro, risparmiando.
Però stavolta la colpa non è di campedelli...

Avevamo il manto erboso tra i più belli d' Italia! Domenica il campo era penoso: che tristezza.
LorenzoGuerra
00martedì 8 gennaio 2019 10:23
Re:
Visigoto, 07/01/2019 17.47:

Mi piange il cuore ricordando il terreno perfetto del manuzzi pre sintetico.
Purtroppo, questa estate, si è scelto di fare un mezzo lavoro, risparmiando.
Però stavolta la colpa non è di campedelli...



credo di averlo già scritto, ma Castorri si è pure vantato della sua scelta al risparmio per il manto erboso del Manuzzi.

Visigoto
00martedì 8 gennaio 2019 14:51
Re: Re:
LorenzoGuerra, 08/01/2019 10.23:



credo di averlo già scritto, ma Castorri si è pure vantato della sua scelta al risparmio per il manto erboso del Manuzzi.




Errore suo, anche perchè non c'è più mancinicampedelli a cui dare la colpa.
Mi chiedo, quando il dinamico duo è andato in comune e ha detto, vogliamo rifare il terreno di gioco spendendo 3 milioni, a nessuno è venuto in mente di fare due conti? e di dire "ma perchè il terreno di adesso non va bene?"
In ogni caso, jal dice che il terreno del manuzzi pre sintetico nera messo male, quindi...

elephas_indus
00giovedì 17 gennaio 2019 08:45
5. Proprio per questo sarà opportuno vigilare attivamente su tutti i prossimi ingressi, e tentativi di ingresso, in società. Senza bisogno di ricordare che vigilare significa fare il contrario di quello che abbiamo fatto con la precedente gestione, dove gli adulatori galleggiavano e tutti gli altri erano rancorosi e capziosi.


onorissimo !!!
certo che se lo avesse messo al punto 4 ...
Visigoto
00giovedì 17 gennaio 2019 08:52
Re:
elephas_indus, 17/01/2019 08.45:

5. Proprio per questo sarà opportuno vigilare attivamente su tutti i prossimi ingressi, e tentativi di ingresso, in società. Senza bisogno di ricordare che vigilare significa fare il contrario di quello che abbiamo fatto con la precedente gestione, dove gli adulatori galleggiavano e tutti gli altri erano rancorosi e capziosi.


onorissimo !!!
certo che se lo avesse messo al punto 4 ...



Il punto 4:
4. In altre parole oggi si è visto in maniera chiara ed esplicita il valore aggiunto di questa squadra: il suo pubblico, il suo seguito, il suo richiamo. Basta questo per capire perché, anche in vista del salto in C, il Cesena FC farà gola a molte persone, non tutte necessariamente animate da buone intenzioni. Il Cesena rappresenta un investimento favoloso in termini di ritorno d’immagine.

Direi che è ancora più ficcante, quando si parla della bramosia di potere, il punto 4 è il massimo.
bismark67
10giovedì 17 gennaio 2019 22:28
magari pubblicateli tutti la prossima volta...
bismark67
00giovedì 17 gennaio 2019 22:29
Dexit


1. Seimila persone presenti sugli spalti in un anonimo mercoledì pomeriggio di metà gennaio, con calcio d’inizio fissato per le 15. Le ipotesi sono due: o sono tutti in attesa del reddito di cittadinanza oppure la passione bianconera è talmente grande da aver fermato, lavorativamente parlando, mezza Romagna. Un po’ come succede negli Stati Uniti per il Super Bowl.

2. Che poi chissenefrega del Super Bowl – vabbeh, non sarebbe stato male avere avuto Janet Jackson e Justin Timberlake anche nell’intervallo di Cesena-Matelica – quando la posta in palio è la vittoria del Girone F della Serie D.

3. Potrà sembrare poco, ma andatelo a spiegare a chi oggi ha preso la mezza giornata di ferie dal lavoro, rinunciando a soldi e magari ad affetti familiari per sistemarsi al freddo del Manuzzi, con un sole bassissimo sull’orizzonte a rendere infernale a tratti anche la visione.

4. In altre parole oggi si è visto in maniera chiara ed esplicita il valore aggiunto di questa squadra: il suo pubblico, il suo seguito, il suo richiamo. Basta questo per capire perché, anche in vista del salto in C, il Cesena FC farà gola a molte persone, non tutte necessariamente animate da buone intenzioni. Il Cesena rappresenta un investimento favoloso in termini di ritorno d’immagine.

5. Proprio per questo sarà opportuno vigilare attivamente su tutti i prossimi ingressi, e tentativi di ingresso, in società. Senza bisogno di ricordare che vigilare significa fare il contrario di quello che abbiamo fatto con la precedente gestione, dove gli adulatori galleggiavano e tutti gli altri erano rancorosi e capziosi.

6. Se il bello, a livello societario, deve ancora avvenire come anticipato negli spunti post Avezzano, adesso è tempo di concentrarsi sul lato tecnico. Questo +10 in classifica impone a Pelliccioni di iniziare a pianificare con largo anticipo la prossima stagione: questi mesi di vantaggio rappresentano un grosso patrimonio anche rispetto a tante formazioni attualmente militanti in serie C che fino all’ultimo saranno incerte sul proprio destino.

7. Pelliccioni attenderà la chiusura del mercato di gennaio e poi inizierà a preparare i colpi per il prossimo anno. L’idea è quella di mantenere una robusta ossatura del telaio allestito tra l’estate e lo scorso mese di dicembre, rafforzato da cinque o sei giocatori di categoria.

8. Con Biondini che potrebbe decidere di appendere le scarpe al chiodo, torneranno tra i professionisti col Cesena Agliardi, De Feudis, Alessandro e Ricciardo, o almeno queste saranno le priorità. In particolare i due attaccanti proveranno a farsi ritoccare l’ingaggio – e saranno accontentati – ma difficilmente lasceranno la Romagna. Entro la fine del mese dovrebbero iniziare le trattative per il rinnovo con i procuratori.

9. Ne saranno confermati almeno il doppio, per arrivare a una base di 10-12 elementi di cui potranno far parte anche alcuni dei giovani più promettenti. Per questo secondo gruppo sarà però decisivo il resto del campionato per mettersi in mostra e strappare un biglietto per i prof.

10. E poi c’è Angelini, forse il nodo principale. Tutti sanno che se dovesse concludere il campionato con un vantaggio come quello attuale, la conferma sarebbe più che mai meritata. Eppure non sempre Cesena è tutta rose e fiori…
tuttocesena.it
giuse.bianconero
00giovedì 17 gennaio 2019 23:07
"Senza bisogno di ricordare che vigilare significa fare il contrario di quello che abbiamo fatto con la precedente gestione, dove gli adulatori galleggiavano e tutti gli altri erano rancorosi e capziosi."
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